“MANOVRA DETTATA DALL’UE, MAI VISTA UNA COSA SIMILE” - L' EX PREMIER MARIO MONTI FA IL MARAMALDO CON DI MAIO E SALVINI E PARLA DI “COMPLETA ESPROPRIAZIONE DEL RUOLO DEL PARLAMENTO”, COSTRETTO A SUO AVVISO AD ASPETTARE LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA – LA REPLICA DI SALVINI (VIDEO) - E LA MAGGIORANZA RIPRENDE SUBITO AD ATTACCARE I VINCOLI EUROPEI – VIDEO

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Massimo Franco per il Corriere della Sera

monti

È vero che era accaduto anche in passato. Ma vedere il Parlamento appeso ai tempi e al caos di una maggioranza che aveva proclamato la centralità delle Camere, è sconfortante. Dopo avere perso mesi in uno sterile scontro con la Commissione europea, e raggiunto una mediazione in extremis per evitare il peggio, il governo non è ancora pronto. Il tormentato maxi emendamento che dovrebbe incarnare la manovra finanziaria sarà votato questa sera.

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

L' ex premier Mario Monti ha parlato di una «completa espropriazione del ruolo del parlamento», costretto a suo avviso ad aspettare le decisioni della Commissione europea. In sé, potrebbe essere stato anche un bene per evitare una procedura di infrazione contro l' Italia per debito eccessivo. Enzo Moavero, ministro degli Esteri, sostiene che così si è potuta evitare una tassa patrimoniale altrimenti quasi inevitabile per raddrizzare i conti pubblici. Purtroppo, però, il pericolo scampato non ha fatto cambiare registro ai protagonisti.

 

Così, ristagna il timore che la manovra abbia messo un' ipoteca negativa sulle prossime leggi di bilancio, a cominciare da un possibile aumento dell' Iva nel 2019. Il governo rassicura che non succederà, perché a maggio, a sentire Di Maio, «i popoli faranno cambiare clausole di salvaguardia figlie di una contabilità europea» da superare. Ma un atteggiamento del genere legittima la diffidenza residua della Commissione, intenzionata a concedere solo un placet condizionato dopo la mediazione riuscita al premier Giuseppe Conte.

 

giovanni tria pierferdinando casini mario monti

È inevitabile, se riemerge una tendenza alla propaganda da parte delle due forze di governo. L' Europa con la quale si è trattato e che ci ha graziato, torna l' avversaria da piegare.

 

Il vicepremier leghista Matteo Salvini si dichiara pronto a «presidiare» il Parlamento «per smontare la legge Fornero» sulle pensioni. E l' altro vice di Conte, Luigi Di Maio, è intenzionato a denunciare i possibili cambi di casacca di parlamentari del M5S in direzione di Forza Italia: come se il problema, se confermato, fosse risolvibile in via giudiziaria e non ponesse una questione politica. Per paradosso, l' annuncio di Di Maio conferma i malumori che percorrono il gruppo degli eletti nel suo Movimento.

matteo salvini luigi di maio

 

Difficile che questo porti a una resa dei conti interna. Ma ci sono segni evidenti di una stanchezza per il cumulo degli incarichi. Con le Europee in arrivo e la competizione con Salvini sempre più aperta, Di Maio dovrà cercare un leader tra i Cinque stelle che lo affianchi. Quasi certamente non sarà Conte, per il quale non sarebbe prevista una candidatura alle Europee: anche per non esporlo.