“MI ISPIRO AD AUGUSTO, RIPORTERÒ LA PACE” – ENRICO MICHETTI, CANDIDATO DEL CENTRODESTRA AL CAMPIDOGLIO, RACCONTA DI ESSERE STATO FOLGORATO DA GIORGIA MELONI. “RIDIAMO L'ONORE A ROMA” – COME SARA’ LA CONVIVENZA CON LA “PROSINDACA” MATONE IN QUOTA SALVINI? LUI E’ DELLA LAZIO, LEI DELLA ROMA. MA NON E’ L’UNICA RIVALITA’… - "IO UN TRIBUNO? NON MI OFFENDO PERCHÉ PROPRIO TALE MI SENTO" - BERLUSCONI VEDE I SUOI MINISTRI E FRENA SULL'ACCELERAZIONE SULLA FEDERAZIONE

-

Condividi questo articolo


Mario Ajello per “Il Messaggero”

 

 

enrico michetti 10 enrico michetti 10

«Ridaremo l'onore a Roma». Eccoli, alla presentazione del candidato del centrodestra per il Campidoglio, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. E lui, Enrico Michetti, gongola nel tempio di Adriano, culla di quella romanità che adora. Di programmi non parla ancora - sta chiedendo idee - e al programma ha cominciato a lavorare ieri pomeriggio, incontrando gli esponenti romani e laziali di Fratelli d'Italia. Che non è il suo partito - «Io sono un civico che vuole rappresentare tutti» - ma Michetti dopo aver raccontato di San Paolo, il quale folgorato sulla via di Damasco disse «civis romanus sum», ammette di aver avuto a sua volta «una folgorazione per Giorgia».

giorgia e arianna meloni giorgia e arianna meloni

 

Quando? Quando la sorella della Meloni, Arianna, gli ha fatto incontrare la leader della destra. E comunque: «Per un buon programma ci vuole del tempo, e il nostro sarà il programma giusto per vincere», dice lui e dicono tutti i presenti in questa kermesse. Michetti si muove molto a suo agio e chiama tutti i big con il nome di battesimo: «Ringrazio Giorgia, Matteo, Antonio». E «Lorenzo» (Cesa), «Claudio» (Durigon), «Francesco (Giro), «Vittorio (Sgarbi che dice di lui: «Michetti lo faremo diventare un Michettone»), «Fabio» (Rampelli, anche lui seduto in prima fila e convinto che «Michetti sa che per governare Roma ci vuole l'apporto dei partiti»), «Maurizio» (Lupi) e via così. Gennaro Sangiuliano, moderatore dell'evento, gli fa notare: «Avvocato, sta dimenticando Berlusconi». E lui: «Naturalmente ringrazio anche Silvio». I due si sono sentiti.

 

LA TELA Berlusconi trova Michetti «simpaticissimo, popolare e molto diretto»: «Con lui si vince». E il feeling dell'Enrico con la Matone, possibile pro-sindaca, sul palco affianco a lui, è scattato subito. Anche se fa notare Salvini: «Uno dei due è laziale, l'altro è romanista». La tifosa giallorossa è la Matone, il laziale è Michetti, e se andrà lui sul Campidoglio avremo un altro sindaco biancoceleste: dopo Rutelli e dopo la Raggi. Michetti più che al calcio pensa all'impero. «Mi ispiro ad Augusto», annuncia.

enrico michetti 7 enrico michetti 7

 

E spiega: «Abbiamo avuto tanti grandissimi imperatori, ma Cesare Ottaviano Augusto è quello che disse di voler essere tribuno della plebe a vita. Parole bellissime. E quando mi attaccano dicendo che sono un tribuno, io non mi offendo perché proprio tale mi sento: mi metto al servizio dell'intero popolo, senza distinzioni politiche o di ceto. Voglio che i ristoratori ritrovino il sorriso, cercherò di fare vivere meglio i camerieri, gli imprenditori e tutti coloro che ci mettono del proprio senza chiedere nulla allo Stato, i burocrati, chi porta il taxi, gli infermieri...».

 

enrico michetti 11 enrico michetti 11

Visto all'esordio, sarà probabilmente un candidato strabordante Michetti, - «Speriamo non troppo», dicono i suoi fan - e con un piglio pop e insieme da competente dei problemi amministrativi: così lo descrive la Meloni. «Da subito, una volta arrivato al Campidoglio, saprà dove mettere le mani, non perderemo tempo e cominceremo dal primo istante a governare Roma come merita». Giorgia insiste sulla serietà della proposta Michetti: «Gentiloni da premier lo indicò al Colle come possibile Cavaliere all'Ordine del merito della Repubblica e lo è diventato».

 

enrico michetti 8 enrico michetti 8

«Augusto - insiste lui - fu l'imperatore che riportò la pace nell'Urbe. Anche io, nel mio piccolo, mi propongo come un pacificatore. Basta con le divisioni ideologiche. Non attaccherò mai i miei avversari perché non li considero avversari ma colleghi. Ognuno ha le sue idee. E io le rispetto tutte. Cercherò di fare il bene di tutti i cittadini, loro ci chiedono pace e buona amministrazione».

 

LA SFIDA I leader ascoltano. Pensano di aver trovato la persona giusta - «Insieme a lui cercheremo di dare più poteri alla Capitale perché significa dare più forza all'Italia», assicura Tajani - e Salvini è in modalità «ce la faremo». Poi parte per Milano il capo leghista, ma intanto chiama Draghi, alla viglia del G7, per fargli in bocca al lupo, per ribadire che vuole essere governista e blindare il premier e gli racconta anche del suo lavoro diplomatico con l'ambasciatore egiziano (lo ha incontrato e poi ne vedrà altri dell'area mediterranea) e di come ci tenga alla stabilità interna e ai rapporti internazionali dell'Italia.

 

enrico michetti 1 enrico michetti 1

Quanto a Roma, c'è aria di euforia nel centrodestra ma la campagna è lunga. Per lo più, in quello schieramento, ci si immagina al secondo turno una partita Michetti-Gualtieri, «ma quello del Pd è un candidato troppo freddo, il nostro invece è capace di riscaldare e convincere». Questo - ammesso che saranno davvero loro due gli sfidanti finali - lo diranno i romani.

 

 

2.BERLUSCONI VEDE I SUOI MINISTRI: NESSUNA ACCELERAZIONE SULLA FEDERAZIONE

SALVINI BERLUSCONI OSHO SALVINI BERLUSCONI OSHO

Maria Egizia Fiaschetti per “il Corriere Della Sera”

(...) ieri ad Arcore, Berlusconi ha incontrato Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Renato Brunetta e Licia Ronzulli per ragionare sul progetto federativo di Salvini. In un colloquio dai toni distesi, il Cavaliere ha risposto alle perplessità, assicurando che non ci saranno accelerazioni e che l'obiettivo è un tavolo di coordinamento con tutti i ministri di centrodestra.

 

Berlusconi si è sentito anche con il leader del Carroccio e ha convenuto che la scelta migliore sia quella di unire le energie per sostenere il governo Draghi nelle fasi più delicate. I due, che sul timing hanno idee diverse, si incontreranno la prossima settimana per discuterne.

SIMONETTA MATONE SIMONETTA MATONE

 

3. MATONE GIÀ PENSA AL PROGRAMMA: «SUBITO CASE PER I PAPÀ SEPARATI»

Francesco Pacifico per “Il Messaggero”

 

IL PERSONAGGIO ROMA Nel suo programma ci sono già le case famiglie anche per i papà separati. Le municipalizzate, come del resto tutta la macchina amministrativa del Campidoglio, sono da rivoltare come un calzino nelle parti in cui non funzionano. E da utilizzare per dare servizi ai più bisognosi. «Ho mamma testaccina e papà del Trionfale. Il mio amore per Roma è immenso, ma voglio un ruolo vero per cambiare questa città che amo, che non odora soltanto di rifiuti».

 

enrico michetti 2 enrico michetti 2

Niente vice, allora. Parola di Simonetta Matone, da ieri ufficialmente candidata prosindaca - «non vicesindaca» - con Enrico Michetti. Parole che la sostituta procuratore presso la corte d'Appello di Roma - sta per presentare domanda per l'aspettativa dalla magistratura - ripete a chi la chiama e che ha scandito, in quest' ordine, anche con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, quando le hanno chiesto di impegnarsi con il Centrodestra per la corsa per Roma. E non a caso ha già ottenuto deleghe importanti («Mi occuperò di sociale e municipalizzate») e uno status paritario nella tolda di comando - se saranno eletti - con Michetti.

 

SIMONETTA MATONE SIMONETTA MATONE

IL TIRA E MOLLA Un modo per dimenticare lo stallo e il lungo tira e molla che ha dilaniato il centrodestra sui loro nomi. Sì, perché mentre Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia si affannano già da ieri pomeriggio per scrivere il programma, lei sa già che cosa andrà a fare. «Da magistrato - ha spiegato - conosco la macchina amministrativa e nelle partecipate so che cosa vuol dire buone pratiche per velocizzare le gare o per risparmiare sugli acquisti». Tajani, non a caso, ha parlato di «un controllore per il rispetto delle norme nelle aziende pubbliche». Quasi un commissario. Vuol dire riorganizzazione del lavoro, taglio dei tempi della burocrazia, ma anche trasparenza. «Va ribaltato - ha aggiunto il magistrato - tutto quello che non va in questa città come nelle controllate».

giorgia meloni dopo l'incontro con draghi 2 giorgia meloni dopo l'incontro con draghi 2

 

Poi c'è il sociale, il desiderio di «spazzare via la città degli ultimi». In forza per anni al Tribunale dei minori, ha spiegato che «bisogna rafforzare le case famiglie per le donne e i bambini, ma questo è soltanto il primo passo». Nel suo programma servizi di accompagnamento anche sul fronte psicologico e voucher per favorire la maternità. «Eppoi ci sono i papà separati, i dimenticati, che hanno perso la dignità, vivono nelle loro auto e non possono vedere i figli. Anche per loro il Comune deve provvedere alla loro sistemazione».

 

simonetta matone foto di bacco (2) simonetta matone foto di bacco (2)

Ma sociale vuol dire anche fondi, che mancano per questo dossier. «Bisogna coinvolgere di più le associazioni, ma anche chi ha avuto più dalla vita». Tradotto, istituzionalizzare sul modello delle charity anglosassoni le donazioni dei grandi imprenditori. «Anche le nostre partecipate potrebbero lanciare servizi per i più deboli». Fdi, Forza Italia e Lega stanno discutendo se candidarla come numero uno in una delle loro liste. Ieri il magistrato - fasciata in un lungo abito blu con fiori e damaschi - alla presentazione del ticket al Tempio di Adriano ha fatto già capire le sue intenzioni e il suo perimetro di azione. Tanti sorrisi verso Michetti - i due si sono conosciuti a casa sua per la prima volta 48 ore fa - e un chiaro segnale ai leader del centrodestra.

 

enrico michetti 4 enrico michetti 4

«Io sono a disposizione prima di Roma, poi dell'intera coalizione, non di uno o di quell'altro partito. Nella mia carriera tutti i ruoli che ho ricevuto dalle istituzioni li ottenuti non per logica di appartenenza, ma per un rapporti di fiducia che ho creato. Dovrebbe saperlo Letta, fu lui a nominarmi capo del Dipartimento degli Affari di giustizia, lo stesso ruolo che fu di Giovanni Falcone». Enrico Letta, che aveva criticato la candidatura da parte del centrodestra di magistrati a Roma e a Napoli. «Non sono mica la sola. A sinistra è un'abitudine comune».

simonetta matone foto di bacco (1) simonetta matone foto di bacco (1)

 

È pronta quindi a una campagna elettorale dura, vuole seguire Michetti in ogni angolo di Roma. Ma intanto è felice dei rapporti politici che si sono creati. «Con Enrico si lavora sodo e si scherza. In Giorgia ho trovato una donna di carattere come me. Salvini ha dalla sua la voglia di fare. Antonio è un perfetto uomo delle istituzioni».

enrico michetti 19 enrico michetti 19 arianna e giorgia meloni arianna e giorgia meloni enrico michetti 3 enrico michetti 3 enrico michetti 6 enrico michetti 6 simonetta matone simonetta matone giorgia meloni con la sorella arianna giorgia meloni con la sorella arianna giorgia meloni dopo l'incontro con draghi 3 giorgia meloni dopo l'incontro con draghi 3 giorgia meloni mario draghi giorgia meloni mario draghi simonetta matone foto di bacco (2) simonetta matone foto di bacco (2) simonetta matone foto di bacco simonetta matone foto di bacco simonetta matone presidente della corte simonetta matone presidente della corte enrico michetti 19 enrico michetti 19 enrico michetti 9 enrico michetti 9

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…