“ODIOGRAFIA” DEI SINISTRATI BY VELARDI: “IL PIÙ LIVOROSO DI TUTTI E’ D’ALEMA PERCHÉ IL SUO LIVORE È ESPLICITO. IN PRODI È PIÙ SOFISTICATO, GESTITO IN MANIERA PIÙ PRETESCA: SI AMMANTA DI BONOMIA, MA È PIÙ ACUMINATO - POI È FORTISSIMO ANCHE IN BERSANI: GLI EMILIANI HANNO QUESTA APPARENTE BONOMIA MA CHE NASCONDE UN FONDO SOSPETTOSO, CHE NON LASCIA PRIGIONIERI”

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Claudio Velardi

Elisa Calessi per “Libero Quotidiano”

 

Perché a sinistra ci si odia così tanto?

«Intanto non è una cosa di adesso, ma antica. E ha anche un' origine nobile, quasi prometeica. Essendo nata la sinistra come una forza che voleva cambiare il mondo, ogni dirigente si è sentito sempre interprete di una missione salvifica dell' umanità». (Claudio Velardi, ex consigliere politico di Massimo D' Alema a Palazzo Chigi, creatore di "Reti" e della Fondazione "Ottimisti e razionali" in cui oggi è totalmente impegnato).

 

E come si arriva dal desiderio di cambiare il mondo alla lotta fratricida?

«Perché chi sta più vicino a te e non la pensa come te diventa un traditore di questa causa, per cui ti senti più in dovere di combattere chi sta vicino a te, che non chi sta più lontano. E così, da un'origine nobile, ne scaturisce una pratica devastante».

 

Quando nasce?

DALEMA VELTRONI

«Nella sinistra è così fin all'inizio. Il movimento operaio, dalla fine dell'800 in poi, è sempre stato una storia di scissioni, lotte intestine e odi personali».

 

Più che a destra...Perché?

«A destra la politica è sempre stata vista in maniera più limitata, non come qualcosa che potesse cambiare la storia delle persone. Mentre nell'utopia folle della sinistra si è pensato che si potesse intervenire dall'alto per cambiare l'umanità. Tentativo sconfitto nel secolo breve, con la tragedia della fine del comunismo. Si è dimostrato che la politica non può cambiare l'uomo».

 

MUSSI VELTRONI DALEMA jpeg

La rivalità più feroce?

«Nella vicenda che porta dal Pci al Pd, gli odi più forti ci sono stati dentro il Pci. Il rapporto tra Veltroni e D'Alema è esemplare. Anche se devo dire che la rivalità più aspra è stata tra Occhetto e D'Alema. Poi si è trasferita tra D'Alema e Veltroni, perché Occhetto voleva Veltroni come suo successore. Anche se poi D'Alema e Veltroni hanno sempre mantenuto un filo».

 

C'è chi dice che ora vadano d'accordo.

«Non so. Ma pur nel rapporto conflittuale, hanno sempre conservato una misura, anche per ragioni familiari: le figlie si conoscevano».

 

Poi è arrivato l'Ulivo. Ma l'odio non è passato, anzi.

GIULIA D'ALEMA E MARTINA VELTRONI INSIEME A NEW YORK

«È aumentato. Quando nella storia del Pci-Pds-Ds sono arrivati gli ex dc, tutto è esploso. D'Alema parlò di "amalgama mal riuscito". Se tu in un corpaccione così strutturato come quello dell' ex Pci, ne innesti un altro, quello democristiano, altrettanto strutturato, è chiaro che non può nascere nulla di buono. Mentre Veltroni e D'Alema avevano una storia comune, con gli ex dc, questo non c'era».

 

Una fusione fredda?

«Ma c' è un altro elemento che ha pesato. La parte ex comunista era fatta da funzionari di partito, che non hanno altro mestiere. Questo sono D' Alema, Bersani, Veltroni anche se poi Walter un lavoro se l'è inventato. Mentre tra gli ex dc c'erano più persone con una professione. Prodi, per dire, non solo ha un mestiere, ma è riverito in mezzo mondo. Non rimane a piedi quando viene emarginato nello scontro politico».

VELTRONI E DALEMA

 

Pure Renzi non ha un lavoro.

«Ma ha quarant'anni. È un politico moderno e, come ha detto lui stesso, se smette con la politica può andarsene in giro per il mondo a fare il conferenziere».

 

Prodi e Renzi, in questo senso sono simili: hanno attirato livori profondi.

«Simili, ma diversi. Prodi e Renzi sono di sicuro i leader più importanti della parte ex dc, quelli che prima hanno egemonizzato poi fagocitato gli ex Pci. Vent'anni fa i comunisti non potevano andare al governo in prima persona, per cui si ritrovarono sotto l'egemonia di Prodi che, però, riuscì a tenere il rapporto con gli ex Pci. Prodi non aveva occupato militarmente il partito. Cosa che ha fatto Renzi, facendoli sbroccare anche dal punto di vista personale».

DALEMA - OCCHETTO - BERSANI - LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA

 

Per questo lo odiano tanto?

«Renzi è stato ed è ancora considerato un corpo estraneo non perché parla di rottamazione o non nomina D' Alema commissario, ma perché ha occupato il partito».

 

Tutto ciò ha creato una deriva di rancori personali molto forti. Chi è il più livoroso?

«La risposta scontata è D' Alema, perché il suo livore è esplicito, ha qualcosa finanche di ingenuo. In Prodi il livore è più sofisticato, gestito in maniera più pretesca: si ammanta di bonomia, ma è più acuminato. Poi è fortissimo anche in Bersani: gli emiliani hanno questa apparente bonomia ma che nasconde un fondo sospettoso, che non lascia prigionieri».

BERSANI D'ALEMA
romano prodi
BERSANI
ROMANO PRODI MATTEO RENZI