“SE NON AVESSI CERCATO DI CAMBIARE L’ITALIA, I MIEI GENITORI SAREBBERO TRANQUILLAMENTE IN PENSIONE” - MATTEO RENZI SI SFOGA SU FACEBOOK: “ARRIVERANNO LE SENTENZE E VEDREMO SE QUESTI DUE CITTADINI SETTANTENNI, INCENSURATI, SONO DAVVERO I PERICOLOSI CRIMINALI CHE MERITANO OGGI QUESTO PROVVEDIMENTO. SE QUALCUNO PENSA DI TOGLIERMI DI MEZZO CON LA STRATEGIA GIUDIZIARIA SI SBAGLIA” - E NEL PD SI NOTA LA “COINCIDENZA” CON IL VOTO DEI 5 STELLE SU SALVINI…

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Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

MATTEO RENZI TIZIANO

«Sono sconvolto, senza parole... Non mi capacito. Un provvedimento così sproporzionato a detta di chi si intende di queste cose. Una vicenda così ingiusta. Non me lo aspettavo proprio...». La notizia degli arresti domiciliari dei genitori coglie Renzi di sorpresa.

Eppure ieri pomeriggio, a Montecitorio, i parlamentari dei 5 Stelle, in attesa del voto online su Salvini, confidavano a qualche giornalista amico: «Sta per arrivare una bomba per Renzi».

 

E qualcuno nel Pd nota la fortuita e fortunata coincidenza temporale. Emanuele Fiano, per esempio: «Lui stava rialzando la testa e domani (oggi per chi legge, ndr ) i grillini potevano implodere per il via libera a Salvini...». Del resto, la coincidenza non sfugge nemmeno a Renzi: «Proprio oggi i miei vengono trattati come pericolosi criminali. Ma se qualcuno pensa di togliermi di mezzo con la strategia giudiziaria si sbaglia di grosso. Non mi conosce bene...».

TIZIANO RENZI MATTEO RENZI SERRACCHIANI

 

L' ex premier appresa la notizia disdice subito la presentazione serale del suo libro a Torino, si precipita a Firenze e decide di tenere una conferenza stampa oggi pomeriggio al Senato. Prima di quell' appuntamento, però, si lascia andare all' amarezza con i parlamentari amici: «Tutta colpa mia, se non fossi in politica mia madre e mio padre non sarebbero stati trascinati nel fango in questo modo».

 

Quindi affida il suo pensiero a un lungo post su Facebook. «Da circa un' ora - scrive l' ex segretario del Partito democratico - mio padre e mia madre sono ai domiciliari. Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo. Mai. Adesso chi crede nella giustizia aspetta le sentenze. Io credo nella giustizia e lo dico oggi, con rispetto profondo, da servitore dello Stato».

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

Una premessa doverosa, ma Renzi, che non ha mai scordato «l'accanimento» nei suoi confronti sulla vicenda del Copasir, non può fare a meno di rivelare, seppur soppesando toni e parole, quello che pensa effettivamente di ciò che sta accadendo: «Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano oggi - casualmente proprio oggi - questo provvedimento. Arriveranno le sentenze e misureremo la credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no».

 

E ancora : «Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata. Se io non avessi fatto politica e non avessi cercato di cambiare questo Paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione».

 

TIZIANO E MATTEO RENZI

Già, Renzi non riesce a non notare un collegamento tra la sua attività politica e i guai giudiziari che hanno coinvolto i suoi e anche lui medesimo: «Non posso dimenticare quello che hanno cercato di farmi quando ero premier, hanno tentato di utilizzare anche i servizi», confida. E aggiunge: «Quello che sta avvenendo è profondamente ingiusto».

 

Quindi, di nuovo su Facebook, l' ex premier osserva: «Sia chiaro a tutti io non mollo di un centimetro. Non ho mai avuto tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e una giustizia giusta. So ciò che hanno fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in aula come tutti. I loro dieci nipoti sanno chi sono i nonni.

Sanno che possono fidarsi di loro e sanno che ciò che sta avvenendo è ingiusto».

tiziano renzi e laura bovoli