LIBERTÉ, EGALITÉ, FRATERNITÉ… TASSA DI SOLIDARITÉ! - ANCHE IL PORTABOTOX DI CARLà RIFILA ALLA FRANCIA LA SUPERTASSA SUI RICCHI: CONTRIBUTO STRAORDINARIO DEL 3% SUI REDDITI SUPERIORI A 500MILA € - CON LA SUA TRIPLA “A” (MA UN PIL PARI A ZERO NEL SECONDO TRIMESTRE) PARIGI PUÒ PERMETTERSI UNA MANOVRINA DI “APPENA” 13,6 MLD € - IL VALORE (200 MLN €) È PIÙ SIMBOLICO CHE ALTRO: IL GROSSO, TRA BENEFICI CANCELLATI E NORME FISCALI PIÙ RIGIDE, LO PAGHERANNO LE IMPRESE…

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Marco Moussanet per "Il Sole 24 Ore"

Una manovra da 13,6 miliardi. È questo lo sforzo complessivo che il Governo francese ha deciso di compiere - tra minori spese e soprattutto maggiori entrate - per rispettare gli impegni presi in termini di riequilibrio dei conti pubblici. Impegni "intangibili", come ha ribadito ieri nel presentare le misure il premier François Fillon.

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L'importante intervento correttivo si è reso necessario in presenza di una crescita economica largamente inferiore a quella prevista. Addirittura pari a zero nel secondo trimestre. Parigi è quindi stata costretta a rivedere al ribasso le proprie stime: dal 2% all'1,75% quest'anno e dal 2,25% all'1,75% l'anno prossimo. E di conseguenza ad andare alla ricerca di risorse che consentano di confermare gli obiettivi: un rapporto deficit-Pil del 5,7% nel 2011, del 4,5% nel 2012 (lievemente ritoccato rispetto al 4,6% annunciato finora) e del 3% nel 2013.

«Non dobbiamo - ha spiegato Fillon - reagire in maniera sproporzionata alle oscillazioni quotidiane dei mercati e neppure affondare nel pessimismo. Le riforme strutturali e le politiche di controllo della spesa pubblica varate in questi anni ci permettono di non essere costretti a prendere decisioni d'austerità precipitose come hanno dovuto fare altri Paesi europei per conservare la fiducia degli investitori. Le nostre misure non hanno nulla a che vedere con quelle di altri, l'Italia, la Spagna, il Portogallo o l'Irlanda, per non parlare della Grecia.

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Sarebbe però irresponsabile non tener conto della mutata situazione economica. Anche per confermare la fiducia di cui gode il nostro debito sovrano, al quale le agenzie assegnano il rating più alto». E cioè la tripla A appena perduta dagli Stati Uniti. Seppure lo stato dei conti pubblici renda la Francia il Paese più fragile nel club europeo a massima valutazione.

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Il Governo ha quindi deciso di varare una manovra da 11 miliardi nel 2012, composta da 10 miliardi di nuove entrate (in larga parte strutturali) e un miliardo di ulteriore riduzione della spesa dello Stato. Le misure avranno già un impatto per circa 1,1 miliardi di entrate aggiuntive nel 2011 e sempre per quest'anno il Governo ha disposto la riduzione di 500 milioni dei budget ministeriali, «uno sforzo che consentirà di rispettare l'obiettivo del congelamento in valore della spesa dello Stato». A questi 12,6 miliardi va aggiunto l'aumento per il 2012, da 5 a 6 miliardi, del fondo di accantonamento precauzionale.

Per quanto riguarda il merito dei provvedimenti, il grosso (0,3 miliardi quest'anno e 5,6 l'anno prossimo) concerne, come previsto, la revisione di una lunga serie di agevolazioni fiscali. La più significativa è certo quella relativa all'esonero dal pagamento dei contributi assistenziali a carico delle imprese sulle ore di straordinario, deciso a suo tempo per aggirare la legge sulle 35 ore. I benefici per le aziende scendono da 1,3 a 0,7 miliardi, con un costo aggiuntivo quindi di 0,6 miliardi.

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Sulle imprese peserà (per un ammontare di 0,3 miliardi quest'anno e di 1,5 miliardi l'anno prossimo) anche l'inasprimento delle norme che consentono di spalmare su più anni le perdite, e quindi di non pagare tasse anche in presenza di bilanci in utile. Una decisione presa nel quadro dell'armonizzazione fiscale tra Francia e Germania.

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Confermata pure la cosiddetta "tassa sui ricchi". D'un lato ci sarà un aumento strutturale del prelievo "sociale" sui redditi da capitale (0,2 miliardi quest'anno e 1,3 miliardi dal 2012). Dall'altro è previsto un "contributo straordinario" pari al 3% sui redditi, da lavoro e da capitale, superiori ai 500mila euro. Una misura che porterà solo 200 milioni ma altamente simbolica. Durerà fino a quando il rapporto deficit-Pil arriverà al 3 per cento. Quindi due anni, almeno in teoria.

Infine ci sarà un aumento immediato del 6% sulle sigarette (100 milioni quest'anno e 600 dall'anno prossimo) e verrà creata un'accise sulle bevande zuccherate (100 milioni).

 

 

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