1. DALLA LIGURIA SOFFIANO VENTI GELIDI: CHE FARA’ RENZI IN CASO DI SCONFITTA ELETTORALE?
2. L’ IDEA È QUELLA DI PROCEDERE A UN CAMBIO DI STRATEGIA CON UN RIMPASTO DI GOVERNO. PERCHÉ È CHIARO CHE IN LIGURIA SONO DECISIVI TEMI NAZIONALI, COME SCUOLA E PENSIONI
3. ECCO CHE I PRIMI MINISTRI CHE DEVONO TIFARE PAITA PER DOMENICA, ANCHE SE NON SONO LIGURI, SONO MARIANNA MADIA, GIULIANO POLETTI, FEDERICA GUIDI E STEFANIA GIANNINI
4. MICA E’ FINITA: RENZI PROCEDEREBBE ANCHE A UNA PROMOZIONE PESANTE: QUELLA DI MARIA ELENA BOSCHI. NON SARÀ NOMINATA VICEPREMIER SOLO PERCHÉ ALTEREREBBE GLI EQUILIBRI PARTITICI DEL GOVERNO, MA COORDINATORE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: “PRIMA INTER PARES”


Dagoreport

renzi giannini

 

A chi fa paura Luca Pastorino da Bogliasco, deputato ex piddino e candidato alla Regione Liguria? A mezzo governo.

 

Matteo Renzi è preoccupatissimo per il voto in Liguria, dove la sinistra fa le prove di Podèmos al pesto e rischia di far vincere il forzista Giovanni Toti al posto della ex favorita renziana Raffaella Paita. Sondaggi riservati in mano al premier dicono che Pastorino sarebbe addirittura in vantaggio sulla Paita a Genova e in alcuni capoluoghi di provincia. Insomma, altro che “quarto arrivato” (dietro a Paita, Toti e la grillina Salvatore), come era stato definito dallo stesso Renzi la scorsa settimana. Se i sondaggi non mentono, la Paita è messa male perché un terzo degli elettori si concentra a Genova.

PAITA

 

Anche se bisogna sfoggiare un ottimismo di ordinanza, Renzi ha cominciato a ragionare su che cosa fare in caso di sconfitta elettorale nella rossa Liguria. La sua idea, in linea con il carattere del personaggio, è quella di imprimere una svolta ben visibile alla sua strategia e di procedere a un rimpasto di governo. Perché è chiaro che in Liguria sono decisivi temi nazionali, come la scuola e le pensioni.

 

FEDERICA GUIDI IN SENATO FOTO LAPRESSE

E allora ecco che i primi ministri che devono tifare Paita per domenica, anche se non sono liguri, sono Marianna Madia, Giuliano Poletti, Federica Guidi e Stefania Giannini. Al ministro della Funzione pubblica è rimproverata da tempo una certa timidezza nel mettere in atto la riforma della Pubblica amministrazione e tenere sotto controllo i superburocrati di Stato, in gran parte ostili a Renzi. Al ministro del Welfare, Poletti, è addebitata la lentezza nel preparare i decreti attuativi del Jobs Act e alla Guidi, ministra dell’Industria, viene rimproverata una scarsa operatività. La Giannini, infine, per il premier è letteralmente un disastro: pasticciona e incapace di governare la scuola.

RENZI POLETTI

 

Sempre in caso di scoppola in Liguria, Renzi procederebbe anche a una promozione pesante: quella di Maria Elena Boschi. Non sarà nominata vicepremier solo perché altererebbe gli equilibri partitici del governo, ma per lei il premier ha in mente l’incarico di coordinatore del Consiglio dei ministri. Insomma, “prima inter pares”, come minimo.

 

RENZI DORME - MOGHERINI MADIA

Già che c’è, Liguria o non Liguria, Renzi vorrebbe anche risolvere un paio di partite che gli stanno a cuore. La prima riguarda il ministero dell’Economia, dove non è soddisfatto di Vincenzo La Via, direttore generale del dicastero retto da Pier Carlo Padoan. La seconda riguarda la Farnesina, dove Renzi punta a giubilare il potente segretario generale Michele Valensise. Ma qui al momento il ministro Paolo Gentiloni resiste, sostenendo che per il cambio di rotta delle feluche basta la nomina di Elisabetta Belloni a suo capo di gabinetto.  

matteo renzi maria elena boschi
Vincenzo La Via
MICHELE VALENSISE