MA CHE CE FRIGA, MA CHE CE 'MPORTA - LA RAGGI SI CONTRADDICE CIRCA SEI VOLTE SUL 'FRIGOGATE' (DA LEI SCIOCCAMENTE LANCIATO): IL COMUNICATO SULL'AMA CHE SOSPENDE IL RITIRO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI ERA SUL SITO DA GIUGNO (E SU DAGOSPIA DA 2 GIORNI), LEI STESSA NE AVEVA PARLATO AD AGOSTO. DIRE ORA ''NON SO PERCHÉ È STATO SOSPESO'' È ANCORA PIÙ DESOLANTE

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Mauro Favale per ''la Repubblica''

 

Adesso Virginia Raggi dice che «il servizio ritiro rifiuti ingombranti è stato improvvisamente interrotto il 18 giugno, alla vigilia del ballottaggio». Il motivo? «Non lo sa nessuno». La sindaca di Roma torna su quello che i social network hanno ribattezzato “frigogate”, il “complotto dei frigoriferi”, denunciato dalla Raggi nell’intervista di due giorni fa a Repubblica.

 

La sua spiegazione, però, anziché chiudere la vicenda (attribuendo la responsabilità a chi quel servizio l’ha interrotto, Ama, la municipalizzata dei rifiuti, prima dell’arrivo della nuova giunta) apre piuttosto altri interrogativi. E rappresenta la terza giravolta della sindaca a proposito di un problema (la mancata raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti) discusso e analizzato (ma non risolto) dal Campidoglio per un’estate intera.

 

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Lo stupore di due giorni fa, affidato dalla sindaca alle colonne di questo giornale, stona con la consapevolezza delle sue parole pronunciate ieri durante l’audizione in commissione Antimafia.

 

Davanti a deputati e senatori, al suo fianco la fedelissima assessora all’Ambiente, Paola Muraro, Raggi ha spiegato che «ci stiamo adoperando per riattivare il servizio con una nuova gara. Ditemi voi se vi sembra normale che un servizio venga interrotto all’improvviso». Frasi ben diverse da quelle riferite nella sua intervista: «Devo dire che non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano».

 

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Ma quel che è strano il 25 ottobre, è chiarissimo il 10 agosto, durante il consiglio comunale convocato proprio per discutere di rifiuti e della bufera politica che coinvolge la Muraro. Il lungo discorso della Raggi si conclude con l’elenco di «11 interventi necessari ». Tra questi, al punto due, la sindaca recita: «Ripresa immediata del servizio ritiro ingombranti ».

 

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La sindaca, insomma, sapeva allora che il servizio era stato interrotto e sa oggi che non verrà ripristinato prima di un mese. «Fine ottobre-inizio novembre », era stata più ottimista la Muraro addirittura il 27 luglio, quando sul suo tavolo c’è già il report di Ama che la aggiorna sullo stato dell’arte. Bastava chiedere a lei, per 12 anni consulente della municipalizzata («Ma ero inascoltata», ha detto ieri) per sapere come stavano le cose.

 

Oppure bastava bussare direttamente all’azienda dei rifiuti per scoprire che il servizio ritiro a domicilio degli ingombranti non è stato bloccato né «improvvisamente » né «senza motivo». C’è un comunicato stampa sul sito internet di Ama che spiega come sono andate le cose.

 

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È datato 17 giugno e si legge che la raccolta di frigo, materassi, lavatrici ed elettrodomestici vari è interrotta: «Le prenotazioni del servizio da domani sono temporaneamente sospese mentre i ritiri già fissati verranno regolarmente effettuati come da appuntamento ». Il motivo è spiegato due righe prima: «La gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti “RiciclaCasa” non è andata a buon fine, in quanto la commissione valutatrice ha riscontrato l’inidoneità della documentazione presentata nelle due offerte ricevute».

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Il precedente contratto, insomma, sottoscritto con un raggruppamento temporaneo di imprese capitanato dal “Consorzio Marte”, era arrivato a scadenza. Fatto noto a tal punto che era stata bandita una gara divisa in 8 lotti. Il primo riguarda proprio la raccolta degli ingombranti, l’unico non assegnato. Per quel capitolato si presentano in due: i vecchi gestori del servizio e un altro raggruppamento temporaneo guidato dalla “29 giugno”, l’ex coop di Salvatore Buzzi, da tempo in amministrazione controllata.

 

Quando vengono aperte le buste, entrambe le offerte risultano incomplete o errate in base al nuovo codice degli appalti. Per questo, Ama annulla l’appalto e bandisce una nuova gara. Al “Consorzio Marte” viene chiesto di proseguire il servizio. L’appello non va a buon fine. «Le tariffe di Ama erano improponibili», replica il Consorzio.

 

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E così, dalla seconda metà di giugno, Roma si ritrova senza un servizio pubblico di raccolta a domicilio degli ingombranti. Lo sanno tutti, dai romani che vogliono disfarsi degli elettrodomestici vecchi fino alla sindaca. Lei, però, come ha ribadito ieri anche Beppe Grillo, preferisce l’immagine del «tutti contro di noi». Compresi i frigoriferi.

 

 

 

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