DI MAIO PIANGE, GRILLO RIDE: LA SCONFITTA A CINQUE STELLE IN MOLISE DA’ FIATO ALLA CORRENTE DI BEPPE (E DI BATTISTA) CHE VUOLE TENERE IL MOVIMENTO LONTANO DA PALAZZO CHIGI – M5S SI FERMA AL 31%, CONTRO IL 44% DELLE POLITICHE: GIGGINO HA PERSO 13 PUNTI IN MENO DI 50 GIORNI - E SALVINI NON SORPASSA BERLUSCONI

-

Condividi questo articolo


 

Da Il Sole 24 Ore

 

Il Centrodestra ha praticamente vinto in Molise dov’è ancora in corso lo spoglio delle elezioni regionali. A poche sezioni dalla fine dello scrutinio il candidato del centrodestra Donato Toma è in ampio vantaggio (44%) su Andrea Greco del Cinque stelle (38,1%), che ha parlato comunque di «risultato storico a livello regionale».

 

Staccato Carlo Veneziale del centrosinistra (16,9%). Non c’è stato il sorpasso vagheggiato da Matteo Salvini della Lega sull’alleato-nemico Forza Italia. Nella piccola regione considerata l'Ohio d'Italia per la sua forte valenza nazionale, specie nelle settimane decisive per la formazione o meno del governo, l’affluenza definitiva si è fermata al 52,2% (alle Politiche del 4 marzo 2018 ha votato il 71,6% degli aventi diritto ma erano esclusi i residenti all’estero).

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

 

Stando a questi numeri, l’M5s dopo il fallito assalto al Lazio e alla Sicilia, vede per la terza volta sfumare la possibilità concreta di conquistare la sua prima regione italiana. Alle politiche del 4 marzo il M5S ha raccolto il 44,8%, il centrodestra il 29,8%, il centrosinistra al 18,1%. I Cinquestelle sulla carta erano perciò i grandi favoriti di questa tornata elettorale. Ma ha pesato la flessione che tradizionalmente il Movimento sconta nelle elezioni locali. E il fatto che il centrodestra abbia messo in pista ben nove liste, con 180 candidati complessivi, che hanno portato in dote migliaia di voti.

 

Voti sottratti soprattutto a Forza Italia. Perché mentre la Lega ha in sostanza confermato i voti delle politiche (intorno all’8%), gli azzurri, rimasti primo partito del centrodestra, sono calati dal 16% delle politiche attorno al 10%. A vantaggio di liste locali come “Orgoglio Molise” (8%) e la lista ell'ex governatore azzurro Michele Iorio intorno al 4%. Bene anche i Popolari per l’Italia (oltre il 7%) e i centristi dell'Udc oltre il 5%. Alla fine è che questo insieme di liste ad aver consentito al centrodestra la vittoria.

 

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA

In termini di votanti assoluti, l’affluenza si è assestata a 173mila votanti contro i 182mila del voto del 4 marzo. In sostanza sembra aver retto il voto nei centri urbani (a Campobasso e Isernia sono andati ai seggi rispettivamente il 62,6 e il 59,6% degli aventi diritto), un po’ meno nei piccoli comuni. All’interno del centrodestra i rapporti di forza si sono modificati ma non stravolti.

 

Le operazioni di voto si sono aperte alle 7 e si sono concluse alle 23. Alle 12, prima rilevazione dell'affluenza alle urne, i votanti sono stati 50.247 pari al 15,17%. Alla stessa ora nelle consultazioni regionali del 2013 aveva votato il 9,71 per cento degli aventi diritto (il 17,88% alle politiche del 4 marzo).

 

Cinque anni fa però i seggi rimasero aperti domenica e lunedì. I molisani chiamati al voto devono eleggere il successore di Paolo Frattura (Pd). Si confrontano Greco (M5S), Toma (Centrodestra), Veneziale (Centrosinistra), Di Giacomo (Casapound). La gestione dei risultati e dell'affluenza per le regionali in Molise è affidata alla stessa Regione che ha organizzato con un proprio software l'afflusso delle informazioni.

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

 

I votanti totali delle regionali del 2013 furono il 61,63% (quando si votò in due giorni) mentre alle scorse elezioni politiche del 4 marzo votarono in 182mila. Il voto molisano, a dispetto del numero limitato di elettori, acquista una valenza politica particolare perché si intreccia con le fortissime fibrillazioni per la nascita del nuovo governo. Non a caso, negli ultimi giorni di campagna elettorale, la regione è stata battuta in lungo e in largo dai principali leader politici nazionali, da Berlusconi a Salvini a Di Maio.

 

Voto locale, impatto nazionale. Gli elettori molisani eleggono un consiglio composto di venti consiglieri più il candidato presidente che risulterà vincitore. La partita del Molise ha però soprattutto una valenza nazionale. Il leader M5s Luigi Di Maio puntava a un successo per pareggiare il conto con Matteo Salvini, che sente già la vittoria in tasca in Friuli (dove si vota domenica 29 aprile) ma anche per il valore simbolico che avrebbe avuto per il Movimento la conquista della sua prima regione in Italia, dopo aver fallito l'obiettivo nel Lazio e Sicilia.

 

DI MAIO GRILLO RIMINI DI MAIO GRILLO RIMINI

Al contrario Salvini puntava soprattutto a un clamoroso sorpasso della Lega sull'ormai alleato-nemico Forza Italia. Un esito che, corroborato dal probabile successo del leghista Massimiliano Fedriga in Friuli, sarebbe stato il viatico per consumare lo strappo definitivo con il Cavaliere a livello nazionale. E dar vita al governo M5s-Lega. Alle politiche del 4 marzo, infatti, gli azzurri hanno preso il doppio dei voti del Carroccio: 16,1% contro 8,7% del Carroccio. E il centrodestra, proprio per provare a recuperare il gap di 15 punti percentuali con i Cinque stelle (che alle politiche del 4 marzo hanno incassando il 44,8% dei voti, con il centrodestra fermo al 29,8%), ha messo in campo ben 9 liste. La proliferazione di liste e candidati da un lato ha portato più consensi alla coalizione, dal momento che le elezioni locali un ruolo determinante lo hanno le preferenze e i candidati radicati sul territorio.

 

DI MAIO: IN MOLISE M5S SI CONFERMA PRIMA FORZA

FICO GRILLO DI MAIO FICO GRILLO DI MAIO

«I partiti che insieme rappresentano il centrodestra a livello nazionale, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, insieme superano appena il 22%. Il nostro Andrea Greco, da solo, supera il 38%. Il Movimento 5 Stelle si conferma anche in Molise prima forza politica della Regione». Luigi Di Maio in un post commenta i risultati del Molise ricordando ancora come Donato Toma fosse sostenuto da una coalizione «composta da 9 liste, di queste nemmeno una è riuscita a raggiungere il 10% dei voti».

 

Per il capo politico del M5S è la dimostrazione che «una larga parte del Paese ci chiede con forza di archiviare la vecchia politica e di far partire un governo del cambiamento. Non intendo lasciare questa richiesta inascoltata. Rimaniamo concentrati su questo obiettivo, fiduciosi di poter arrivare a dare al Paese un governo che finalmente lavori per i cittadini». Non di fallimento ma di un «risultato storico a livello regionale» parla anche Andrea Greco, candidato governatore del M5S. «Forse il Movimento Cinque Stelle non aveva mai fatto così bene in un'elezione regionale. Siamo passati da due consiglieri a sei, sei persone che si batteranno per difendere le idee del Movimento e soprattutto per rendere onore ai cittadini che ci hanno votato».

 

FORZA ITALIA PLAUDE, «CENTRODESTRA UNITO MODELLO VINCENTE»

Ben diversa la reazione dal fronte premiato nelle urne, soprattutto per Forza Italia che vede nel dato locale una chiave per dare un governo al Paese. «La bellissima vittoria in Molise rappresenta l'ennesima dimostrazione dell'ottimo stato di salute della coalizione di centrodestra. Altro che artifizio elettorale, caro Di Maio, la nostra area politica è forte, competitiva, credibile, e ancora una volta è stata premiata dai cittadini nelle urne» nota Mariastella Gelmini, capogruppo azzurro alla Camera.

 

GELMINI - BERLUSCONI - BERNINI GELMINI - BERLUSCONI - BERNINI

Così anche Anna Maria Bernini presidente dei senatori. «In Molise Forza Italia e il centrodestra registrano una grande vittoria che ribalta il risultato delle politiche e infligge una forte frenata al M5S, a dimostrazione che gli italiani sono stanchi delle chiacchiere e dei personalismi a 5 stelle che paralizzano il Paese da ormai quasi 50 giorni lasciando tutti i problemi drammaticamente irrisolti. La presenza generosa e coinvolgente di Silvio Berlusconi in Molise ha dato la spinta decisiva al presidente Donato Toma».

 

La lettura è univoca anche da parte di Giorgia Meloni. «La schiacciante vittoria del centrodestra in Molise con il fondamentale contributo di FdI, unico partito che cresce rispetto alle politiche, è un'altra indicazione chiara per il Presidente Mattarella: gli italiani vogliono un governo guidato dal centrodestra e con un programma di centrodestra», scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia.

 

ettore rosato ettore rosato

Ammette la sconfitta e con essa tutte le difficoltà del momento Ettore Rosato, deputato Pd e vicepresidente alla Camera. «Un bruttissimo risultato, un risultato che ci aspettavamo quello molto negativo che sta arrivando in Molise, andrà meglio in Friuli Venezia Giulia».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…