MATTE’, CHE VUOI FARE? “ER MOVIOLA” ALL’OSCURO DELLE MOSSE DEL DUCETTO. PALAZZO CHIGI GLI PIACE, COSI’ GENTILONI AVVERTE RENZI: “IRRESPONSABILE” INTERROMPERE L’AZIONE DI GOVERNO, E PARTE PER IL KUWAIT – PADOAN PREOCCUPATO PER LE “SPARATE” DI RENZI CONTRO L’EUROPA – DOMANDA DALLE CENTO PISTOLE: CHI VOTA LA MANOVRA?


 

Fabio Martini per la Stampa

 

Quando Matteo Renzi era presidente del Consiglio e si ritrovava a dover commentare a caldo vicende sulle quali preferiva glissare, per due volte preferì partìre in missione all' estero. Difficile interpretare se anche questo intento ci sia nella trasferta in Kuwait di Paolo Gentiloni, partito ieri sera per una visita all' emiro Sabah al-Ahmad e al principe ereditario Nawaf Al-Ahmad.

 

renzi padoan gentiloni

Ieri sera il premier si è complimentato pubblicamente con Renzi per la vittoria («Una bella giornata») ma prima di partire, il presidente del Consiglio ha depositato un messaggio ai naviganti, passato sotto silenzio, eppur significativo.

 

Venerdì sera, intervenendo alla manifestazione di chiusura del Comitato Renzi, le parole di Paolo Gentiloni sono state queste: «Dobbiamo proseguire nel cammino delle riforme avviate e non perdere l' occasione di una ripresa che c' è. Sarebbe irresponsabile da parte nostra disperdere queste potenzialità, questo lavoro che è stato fatto». Gentiloni è un professionista del lessico politico e l' aggettivo da lui usato (irresponsabile) va inteso come un caldo invito - rivolto a tutti - ad assumere un atteggiamento responsabile. Ai partiti, ai ministri di punta del suo governo, anche a due ministri col quale intrattiene un rapporto di forte stima personale, Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda.

 

gentiloni e renzi

Ma in qualche modo è un messaggio diretto anche a Matteo Renzi. Perché dopo le Primarie, a palazzo Chigi si attendono una parola chiara e definitiva - quale che sia - sulle due questioni essenziali per il futuro politico del Paese: la legislatura si chiude in anticipo o a scadenza naturale? E se si va avanti, quale legge di Stabilità nel prossimo autunno?

 

Certo, il presidente del Consiglio ha sempre riconosciuto al Pd e a Renzi non soltanto il ruolo di azionista di maggioranza, ma anche il diritto di tracciare le scelte fondamentali della legislatura. Paolo Gentiloni, anche di recente, ha ribadito a tu per tu con Renzi che per nessuna ragione cambierà atteggiamento. E il presidente del Consiglio sa pure, proprio perchè parla spesso con Renzi, che il leader del Pd non ha ancora deciso cosa sia meglio fare. Conosce le ragioni di Renzi e sa che a lui non dispiace la "finestra" del 27 settembre, lo stesso giorno delle elezioni in Germania. Ma una decisione non è presa. E per prenderla Renzi dovrà convincere i "notabili" del Pd - Dario Franceschini, Graziano Delrio in primis - ma anche le principali forze di opposizione.

FRANCESCHINI

 

Ma a questo punto, a palazzo Chigi sperano che nel giro di qualche settimana si decidano le sorti della legge elettorale e della legislatura. Perché Paolo Gentiloni - ma pure al Quirinale - conoscono le preoccupazioni sulla "tenuta" del sistema economico-finanziario in particolare da parte di Pier Carlo Padoan. In tre anni e mezzo il ministro dell' Economia non hai lasciato affiorare in pubblico dissensi o incertezze, interpretando il proprio ruolo con una riservatezza e uno spirito di squadra che un tempo era proprio dei professionisti della politica.

 

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Nelle ultime settimane Padoan continua a coltivare, nel più assoluto riserbo, preoccupazioni per la manovra d' autunno. E al tempo stesso osserva con qualche perplessità le punture di spillo che gli dedica Matteo Renzi. L' altro giorno il leader in pectore del Pd, aveva detto a "Porta a Porta": «Ho sempre nutrito una stima profonda per Pier Carlo Padoan. Ma i manuali di economia ignorano quello che è l' Italia di oggi». Come dire: il ministro è un teorico, ogni tanto privo di senso pratico e politico.

 

Una "carezza" che Padoan ha puntualmente lasciato cadere, convinto, come sempre, che quel che conta è il dialogo a tu per tu. Con Gentiloni e con Renzi, al quale il ministro riconosce il ruolo di decisore primo della maggioranza. Su due cose Gentiloni e Padoan sono d' accordo: le decisioni strategiche le prende il Pd, ora con un leader rilegittimato, ma al tempo stesso sarebbe un errore interrompere il cammino dei due ultimi governi.

 

BOSCHI E GENTILONI

Il presidente del Consiglio, l' altro giorno, è stato molto esplicito, più del solito: «Vorremmo tutti una crescita più forte. E tuttavia finalmente il Paese è tornato a crescere, la disoccupazione è tornata a calare e abbiamo una spinta nei consumi e in generale nel sentimento delle famiglie e delle imprese. I dati di oggi confermano questo percorso positivo»,