''MI FA SCHIFO, RIDICOLO, INGUARDABILE!''. PER TRUMP L'IMITAZIONE NON È LA PIÙ SINCERA FORMA DI ADULAZIONE, E LA PARODIA FATTA DA ALEC BALDWIN A ''SATURDAY NIGHT LIVE'' LO FA IMBESTIALIRE (VIDEO) - NON È IL PRIMO: ERDOGAN VUOLE L'ARRESTO DI CHI LO SBERTUCCIA, KIM JONG-UN HA IMPEDITO L'USCITA DI ''THE INTERVIEW'', MA CI FURONO ANCHE SARKOZY, CHAVEZ, FANFANI, MARTELLI E CRAXI...
VIDEO - LA PIU' RECENTE IMITAZIONE DI TRUMP FATTA DA ALEC BALDWIN A ''SNL''
VIDEO - LA PRIMA APPARIZIONE DI ALEC BALWIN NEI PANNI DI DONALD TRUMP
VIDEO - TRUMP: ECCO PERCHÉ ODIO L'IMITAZIONE DI ALEC BALDWIN
CENSURA E MINACCE IL CLUB DEI PRESIDENTI IRRITATI DAGLI IMITATORI
Paolo G. Brera per la Repubblica
Niente da fare, non gli va giù. Donald Trump non ce la fa proprio a sopportare la sua parodia: «Inguardabile!», ha twittato sabato notte dopo l’ennesimo sfottò d’autore del suo alter ego satirico, Alec Baldwin, nel Saturday Night Live. Già due mesi fa aveva augurato un futuro breve al programma della Nbc, che pure va avanti da 42 stagioni: «Sarebbe ora di mandarlo in pensione, quello show noioso. Le imitazioni di Baldwin fanno schifo». L’ultima, sabato, lo mostra in riunione con i servizi mentre si distrae ritwittando un ragazzino. E lui che fa?
Prende il telefonino e cinguetta: «Ho provato a guardare il Saturday Night Live. Totalmente di parte, per niente divertente, e la parodia di Baldwin non potrebbe essere peggiore».
Beh, il presidente eletto è in buona compagnia: da Sarkozy a Putin, da Hugo Chavez a Erdogan, i leader sbeffeggiati e infuriati sono un club affollatissimo, al quale non mancano gli iscritti italiani: dalla cacciata di Alighiero Noschese dalla Rai per l’imitazione di Fanfani, allo «Stato delle cos(c)e» del disegnatore Mannelli sul Fatto, accusato di sessismo per l’attacco al ministro Boschi; e come dimenticare i guai di Vianello e Tognazzi alla Rai, quando fecero indignare il presidente Gronchi? O il Woitjlaccio di Benigni a Sanremo, o le battute del Grillo comico sulla missione di Martelli e Craxi in Cina?
Ok, non tutti sono prevedibili come il leader nord coreano Kim-Jong-Un, notoriamente poco incline all’autoironia: per bloccare il film corrosivo The Interview minacciò ritorsioni internazionali e attacchi hacker. Missione compiuta: il film finì confinato alle tv via cavo e a pochi cinema indipendenti.
Il leader turco Erdogan ha inutilmente convocato l’ambasciatore tedesco per un video diffuso da Ndr nel programma “Extra 3”: lo sbeffeggiava a ritmo di musica per come tratta giornalisti, opposizione e minoranza curda. Così il video è divenuto virale. Un mese prima, Erdogan aveva chiesto di processare il comico Jan Boehmermann per il reato desueto di Lesa Maestà, riservato a chi offende un capo di Stato: lo aveva apostrofato in modo pesante alla tv pubblica Zdf.
Quanto a Putin, non deve aver preso bene la tela del pittore russo Konstantin Altunin che lo dipinge travestito mentre pettina il premier Medvedev in versione trans: tele sequestrate. L’ex presidente francese Sarkozy ha ripetutamente protestato per le vignette di Jean Plantureux, che su Le Monde lo raffigura con la testa tra le mosche. E a febbraio 2015 non la prese bene nemmeno il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble quando la rivista ufficiale di Syriza, la sinistra greca, lo dipinse in divisa nazista intento a promettere di «fare il sapone » col grasso dei greci, usandoli come concime.
L’ex presidente del Venezuela, Hugo Chavez, mise nel mirino la satira del blog El Chigüire Bipolar, che lo prendeva in giro nonostante la censura. Ma ad alcuni, come il disegnatore siriano Alì Farzat, è andata peggio: mal visto dal regime di Assad, gli hanno spaccato le mani.