MICA E’ SOLO COLPA DI PAOLO SAVONA SE "BALLA" IL GOVERNO: 8 LE CASELLE DI MINISTRO IN BILICO – TRABALLANO GLI ESTERI: SALZANO SGAMBETTA MASSOLO – STOP AL SUPER MINISTERO PER DI MAIO, SCAZZO SU CHI GUIDERA’ GLI SPIONI, COLPI SOTTO LA CINTURA PER LE INFRASTRUTTURE -  E PURE SU SALUTE E DIFESA…

-

Condividi questo articolo


 

Marco Cremonesi per il ‘Corriere della Sera’

 

PAOLO SAVONA MERKEL PAOLO SAVONA MERKEL

Otto caselle in bilico, una situazione che qualcuno definisce «allarmante» e una lista dei ministri che nel giro di poche ore il premier incaricato dovrebbe portare al capo dello Stato. La giornata di ieri è a dir poco tumultuosa e lascia le parti sul punto di far saltare il banco. Molti i nodi da sciogliere prima di salire al Colle. E su due fronti. Anzitutto ci sono le caselle da vagliare con il Quirinale e su cui si sono concentrate le attenzioni e le preoccupazioni degli ultimi giorni: Economia, Difesa, Esteri e Interni. Poi, ci sono le questioni interne al tavolo: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il superministero, la Sanità e le Infrastrutture.

 

DI MAIO STEWARD BIBITARO DI MAIO STEWARD BIBITARO

Le questioni sono diverse. E sono anche gli schemi interni, la distribuzione dei poteri tra Lega e M5S a rendere l' esito della trattativa più difficile. Il nodo principale rimane la questione del nome di Paolo Savona, un nome che non solo riscontra i dubbi del Quirinale, ma è anche «casus belli» tra le due forze politiche. La Lega vede Savona come «una personalità terza, con un suo spessore e una storia professionale indiscutibile» e proprio per questo ritiene che il Mef non sia riconducibile a un suo rappresentante.

giampiero massolo giampiero massolo

 

Ecco allora la richiesta di spacchettare il superministero in carico negli scenari a Luigi Di Maio: Lavoro e Sviluppo economico divisi, per poter gestire uno dei dicasteri «economici». Una scelta che ovviamente non sta bene al Movimento, che ha sollevato critiche anche su un' altra pedina fondamentale: quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

 

Al momento è indicato nello scacchiere il leghista Giancarlo Giorgetti, ma i pentastellati chiedono lo sdoppiamento del ruolo, inserendo anche un proprio nome (probabilmente Vincenzo Spadafora) a Palazzo Chigi. Per le Infrastrutture torna in partita Laura Castelli, la No Tav potrebbe trovare sponda nella sensibilità quirinalizia alla parità di genere nella composizione dell' esecutivo. Riaprire la discussione su alcuni dicasteri comporta inevitabilmente il coinvolgimento di altri, come la Sanità.

 

RENZI SALZANO PRIMO MINISTRO QATAR RENZI SALZANO PRIMO MINISTRO QATAR

Ma tra tanti dubbi che si addensano, ci sono anche dei passi avanti in punti chiave. Ormai è caduta l' opzione Giampiero Massolo per gli Esteri, al suo posto l' ambasciatore in Qatar Pasquale Salzano: questa scelta potrebbe anche sciogliere uno dei nodi presentati al Colle. La Difesa, invece, rimane una incognita.

ELISABETTA TRENTA ELISABETTA TRENTA

 

«Al momento Elisabetta Trenta è la nostra candidata», ribadiscono i 5 Stelle, ma la situazione è in rapida evoluzione. La sua presenza è a forte rischio, la personalità indicata per il ministero dovrebbe comunque essere espressione dei pentastellati. Discorso opposto per Matteo Salvini, che dovrebbe rimanere ancorato al Viminale. Su Savona invece - assicurano le parti in causa - «andremo compatti», tutte le opzioni però restano in campo.

LAURA CASTELLI LAURA CASTELLI

 

I 5 Stelle minimizzano il livello di scontro: «Non c' è questa confusione. Tutto procede tranquillamente». Per il finale di partita basterà attendere ventiquattro ore o poco meno: oggi in serata o molto più probabilmente sabato - a meno di improvvise rotture della trattativa - Conte salirà al Quirinale. «Troveremo una soluzione per ogni cosa», assicurano da più parti. Un primo passo in vista del confronto finale.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA “DITTA FERRAGNEZ” È SCOPPIATA DEFINITIVAMENTE CON L’ADDIO DI FEDEZ ALLE TETTINE CONIUGALI DI CHIARA. UN “TRASLOCO” CHE PARE SIA STATO ALLIETATO DA UN DURISSIMO LITIGIO TRA I NOSTRI EROI CADUTI DALL’OLIMPO DIGITALE. UNA PAROLA TIRA UNA PAROLACCIA, FINCHÉ SI È ARRIVATI A UN CLASSICO DI OGNI FINE MATRIMONIO: IL RINFACCIO DI GELOSIE E TRADIMENTI - UNA VOLTA TORNATO A CASA DELLA MAMMINA, IL FEDEZZONE È TORNATO MASCHIO ALFA. ED E’ SUBITO SCOPPIATA UN RISSA CON NASKA, UN ROCKER BONAZZO IN MODALITÀ MANESKINS - IL 'CAOS BELLI' DI TANTO FERVORE MUSCOLOIDE DEL RAPPER DEFERRAGNIZZATO NEI CONFRONTI DEL BALDO NASKA E' SINTETIZZATO DA FABRIZIO CORONA IN UNA FRASE SIBILLINA: “A QUANTO PARE, I SUOI FIGLI”. OHIBO', CHE C’ENTRA NASKA CON LA FERRAGNI? AH, SAPERLO…

DAGOREPORT – CHE CONFUSIONE, SARÀ PERCHÉ VOTIAMO: LE EUROPEE DEL 9 GIUGNO METTONO IN CAMPO DUE SCHIERAMENTI: URSULA & GIORGIA CONTRO MACRON & SCHOLZ - SE LE DUE BIONDE SI FANNO BELLE IN EGITTO CON 7,4 MILIARDI SGANCIATI DALL'UNIONE EUROPEA, I MASCHIETTI FANNO FUORI LE DUE MERKEL IMMAGINARIE, CHIAMANO IL POLACCO TUSK E DANNO VITA AL "TRIANGOLO DI WEIMAR" PER FRONTEGGIARE LA GUERRA UCRAINA - IL DOPPIO GIOCO DELLA DUCETTA: SPINGE URSULA MA TIENE IN CALDO LA MALTESE METSOLA – OSTACOLI PER DRAGHI - IL MESSAGGIO “IN CODICE” DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA E LE PAROLE AL VENTO DI CROSETTO…

DAGOREPORT – L'ENNESIMO BLUFF DELLA MELONA SI CHIAMA UCRAINA: IL SUO SOSTEGNO E' SOLO UN RIDANCIANO ''CONFORTO VOCALE” COL SOLITO CONTORNO DI SMORFIE E OCCHIONI SBATTUTI A QUELL'ANIMA IN PENA DI ZELENSKY - LA PROVA? A BERLINO, OGGI, SI SONO RIUNITI I LEADER CHE DECIDONO DAVVERO LA STRATEGIA EUROPEA PER SOSTENERE CON ARMI E MEZZI L'UCRAINA: IL FRANCESE MACRON, IL TEDESCO SCHOLZ E IL POLACCO TUSK. E L'ITALIA? NON RIUSCENDO A TRASFORMARE IL BLA-BLA DELLA MELONA NÉ IN SOLDI NÉ IN ARMI, NON CONTA UN CAZZO E STA A CASA - COSI' MENTRE OGGI SI RIUNIVA IL COSIDDETTO "TRIANGOLO DI WEIMAR", SAPETE DOV'ERA L'UNDERDOG DE' NOANTRI? A CIANCIARE SU UN ALTRO SUO POLVERONE: QUEL FANTOMATICO "PIANO MATTEI" CHE FINIRA' CON L'INAUGURAZIONE DI UNA BELLA POMPA DI BENZINA A TUNISI (SE VA BENE...)