MISCHIA PER LA FOOTBALL! - DURANTE LA VISITA DI TRUMP A PECHINO CI FU UNA RISSA TRA MILITARI AMERICANI E SICUREZZA CINESE, CHE AVEVA BLOCCATO AL METAL DETECTOR LA VALIGETTA CON I CODICI NUCLEARI - DONALD E XI JINPING PASSEGGIANO TRANQUILLI PER LA CITTA’ PROIBITA MENTRE A POCHI METRI SI AZZUFFANO I LORO SCAGNOZZI - VIDEO: COS’È E COME FUNZIONA LA BORSA CHE PERMETTE AL PRESIDENTE DI LANCIARE UN ATTACCO NUCLEARE IN 5 MINUTI

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VIDEO: COS’È E COME FUNZIONA LA NUCLEAR FOOTBALL, LA VALIGETTA CON I CODICI ATOMICI

 

 

 

SCONTRO (FISICO) TRA CINESI E AMERICANI LA VALIGETTA NUCLEARE NELLA MISCHIA

una vecchia nuclear football valigetta con codici nucleari una vecchia nuclear football valigetta con codici nucleari

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera

 

Nello scontro (finora verbale), Donald Trump e Kim Jong-un si sono spinti fino a giocare su chi dei due abbia «il bottone nucleare più grosso». In realtà, il bottone per il lancio dei missili non esiste. C'è però, a disposizione del presidente degli Stati Uniti, il «football»: la valigetta che contiene i codici segreti e un telefono satellitare con una linea protetta per il Pentagono che consentirebbe in qualsiasi momento di attivare la catena di un attacco con ordigni nucleari. Dev'essere sempre a portata di mano del comandante in capo americano, in caso si rendesse necessario ordinare un contrattacco (o un'azione preventiva?).

 

trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men

Per questo un ufficiale lo segue in tutti gli spostamenti, portando una borsa nera, del peso di circa venti chili. Ora, in una ricostruzione degna del «Dottor Stranamore», emerge che durante la visita di Donald Trump in Cina, lo scorso novembre, il «nuclear football» è stato al centro di una mischia tra agenti della sicurezza cinese e americani, proprio come se si fosse trattato di un' azione di gioco del football.

una nuclear football valigetta con codici nucleari una nuclear football valigetta con codici nucleari

 

I dettagli sono stati pubblicati da Axios, una newsletter piuttosto affidabile curata dal sinologo Bill Bishop. È il 9 novembre, Trump e la moglie Melania, ospiti di Xi Jinping e signora, sono attesi nella Grande Sala del Popolo su piazza Tienanmen. Si tratta del tempio del potere cinese, luogo sorvegliato da schiere di poliziotti.

 

Trump e Melania passano senza problemi naturalmente, ma l' ufficiale con il pesante football nucleare viene fermato a un tornello di metal detector. Il presidente non si accorge di niente e continua a seguire rapito il padrone di casa Xi che gli illustra le meraviglie del palazzone. A questo punto un altro ufficiale americano rincorre il gruppo e va ad avvisare il generale John Kelly, capo di gabinetto della Casa Bianca. Kelly non ci pensa due volte: torna all' ingresso, vede i suoi circondati dai cinesi e ordina: «Noi ora ci muoviamo tutti insieme ed entriamo con quella valigetta».

trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men

 

I cinesi sono colti di sorpresa, uno di loro afferra Kelly per un braccio, il generale lo spinge via e prosegue. Un altro americano, agente del Secret Service che protegge gli spostamenti del presidente, prende il cinese di peso e lo stende a terra. Il gruppo guidato da Kelly, con l'ufficiale che tiene sempre in pugno la valigetta, raggiunge il presidente. La catena di comando nucleare è ristabilita, è ripristinato l' equilibrio del terrore, definito nello storico acronimo «Mad», che significa «Distruzione mutua assicurata», ma anche «Pazzo».

 

Nella valigetta nucleare dal curioso nome in gergo «football», oltre al telefono per comunicare con il Pentagono, ci sono codici di identificazione e riconoscimento per chi dà l' ordine e chi lo riceve, definiti «biscuit».

trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men

 

E per maggior segretezza, nella dotazione della Casa Bianca viaggiante in missioni all' estero, c' è una speciale tenda che protegge da intercettazioni e interferenze, nota come Scif (Sensitive Compartmented Information Facility). È facile da trasportare, possono montarla anche in una camera d' albergo. In tutto, si calcola che da quando il presidente dovesse ordinare un attacco nucleare all' esecuzione, passerebbero 5 minuti per un missile basato a terra e 15 per uno su un sottomarino.

 

la valigetta nucleare sulla piazza rossa la valigetta nucleare sulla piazza rossa

La storia della mischia di Pechino è stata confermata ad Axios da cinque fonti diverse.

In nessun momento la valigetta nucleare è sfuggita di mano all' addetto militare americano, mai è stata toccata dai cinesi. I quali alla fine si sono scusati per l' equivoco.

Kelly poi ha ordinato a tutti di tenere la bocca chiusa, per non rovinare l' impressione di un' accoglienza imperiale nella Città proibita per il presidente Trump.

 

 

 

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