LA MORTE STRAZIANTE DI VALERIA - ANDREA SCANZI: “NON RIESCO A IMMAGINARE UNA CRUDELTÀ PIÙ INSENSATA. MI SENTO SOPRAFFATTO DAL DOLORE. DALLA RABBIA. DAL DESIDERIO - DI CUI NON MI VANTO, MA CHE NEANCHE NASCONDO - DI VENDETTA’’


valeria solesin

Andrea Scanzi a Dagospia

 

Caro Dago,

 

Ci sono notizie che ti svuotano. E ci sono doni che misteriosamente ricevi, neanche sai come e certo senza meritarli. Valeria Solesin è morta perché un criminale ha sparato da un palco sopra la platea che provava a fuggire. Lo hai raccontato anche tu. Un colpo l'ha colpita al viso, il proiettile è sceso fino a trapassare il polmone e poi è uscito. Non se n'è andata subita. Sono passati 15 minuti, 30 minuti, forse di più. È morta per dissanguamento.

 

Accanto c'era il suo fidanzato. Non l'ha lasciata mai. La proteggeva e si fingeva morto, mentre quei cani rabbiosi passavano sui cadaveri e controllavano che i feriti non sopravvivessero, e se solo ci provavano sparavano ancora. "È stato un tempo interminabile", ha detto agli inquirenti il fidanzato Andrea Ravagnani, che se l'è vista evaporare tra le braccia.

 

valeria solesin

Non riesco a immaginare una situazione più straziante e una crudeltà più insensata. Io, che Valeria non ho avuto la fortuna di conoscerla, mi sento - oltre ogni mio controllo, limite, volontà - sopraffatto dal dolore. Dalla rabbia. Dal desiderio - di cui non mi vanto, ma che neanche nascondo - di vendetta. E il chiacchiericcio osceno di quei personaggi schifosi, che banchettano mediaticamente come sciacalli sul suo cadavere o arrivano perfino a imbastire polemiche sulla sua vicinanza a Emergency, dall'alto della loro smisurata deficienza interessata, alimentano ancora di più la mia rabbia e il mio sgomento.

Valeria Solesin accanto al fidanzato Andrea Ravagnani

 

È qualcosa di insostenibile, che non può avere lenimento e men che meno avrà mai una logica. È qualcosa che mi inchioda e lascia senza forze, come credo molti di voi. Ma io non sono un eroe, e neanche un esempio. Io non sono il suo fidanzato, io non sono i suoi genitori. Non ho la loro forza, la loro compostezza. Non possiedo la loro dolente meraviglia, con cui stanno attraversando questo abisso. Non ho la loro smisurata bellezza, che ci stanno chissà come regalando. È un dono, il loro, enorme. Un dono indimenticabile. E nessuno, tra noi, potrà mai ringraziarli - e abbracciarli - abbastanza.

VALERIA SOLESIN CON IL FRATELLO
GENITORI VALERIA SOLESIN
Mamma e papa' di Valeria tornano a casa accompagnati dai carabinieri
VALERIA SOLESIN
VALERIA SOLESIN
VALERIA SOLESIN - STRAGE DI PARIGI
Valeria Solesin
ANDREA SCANZI