1. “COSÌ NON VA BENE. I NOSTRI VALORI SI STANNO ANNACQUANDO IN QUELLI DELLA LEGA”
2. E’ IL CAZZIATONE CHE BEPPE GRILLO HA FATTO IL 27 GIUGNO A DI MAIO SULLA TERRAZZA DELL’HOTEL FORUM. I DUE DISCUTONO, LUIGINO RIVENDICA LE SUE SCELTE POLITICHE E LE SUE VITTORIE FINO A QUANDO I TONI SI FANNO PIU’ DURI E SI ARRIVA A UN SOFFIO DAL LITIGIO...
3. BEPPEMAO, CHE TEME DI AVER PERSO IL CONTROLLO SUL MOVIMENTO, CONVOCA FICO E VIRGINIA RAGGI: I TRE CONCORDANO SULLA NECESSITA’ DI UNA VOCE DEL M5S NON APPIATTITA SULLA LINEA DI SALVINI. GLI SPIFFERI: "QUANDO PARLA FICO E' COME SE PARLASSE GRILLO..."

Condividi questo articolo


grillo di maio grillo di maio

Federico Capurso per “la Stampa”

 

«Così non va bene. I nostri valori si stanno annacquando in quelli della Lega». È la sera del 27 giugno scorso e a parlare, seduto a un tavolo della terrazza dell' hotel Forum, a Roma, è Beppe Grillo. Seduto sul lato opposto del tavolo, invece, c' è il suo prediletto, Luigi Di Maio.

 

Si discute di scelte comunicative, delle priorità del Movimento 5 stelle e del rapporto con l' alleato di governo. Ma il figlio ha deciso di non ascoltare più il padre. Di Maio risponde, rivendica le sue vittorie, i toni della discussione si fanno più duri, fino a quando non si arriva a un soffio dal litigio. E così, al momento del congedo, i due decidono di non rendere pubblico l' incontro.

 

GRILLO DI MAIO GRILLO DI MAIO

«Grillo teme di aver perso il controllo del Movimento, la sua creatura, ma non vuole rompere con Di Maio, vuole solo raddrizzare la direzione», spiega una fonte molto vicina al comico genovese. Per farlo, la mattina seguente convoca su quella stessa terrazza il presidente della Camera Roberto Fico e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Le fotografie dell' incontro, questa volta, inondano i social: «I miei ragazzi», scrive Grillo a corredo dei suoi post. Ma dietro agli abbracci e ai sorrisi si nasconde la decisione di andare allo scontro con l' anima «governista» di Di Maio.

 

GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

«C'è bisogno di una voce nel Movimento che non sia appiattita su quella di Salvini», concordano i tre. Ed è in quel preciso momento che nasce il fronte «movimentista». Lo scontro tra le due idee deflagra con la questione migratoria. Nel corso dei suoi consueti viaggi istituzionali, Fico inizia a criticare la decisione di chiudere i porti, a gettare un faro sull'aspetto umanitario dell' accoglienza, si spende per una politica inclusiva. E così facendo, riprende in mano le redini della corrente parlamentare ortodossa, l'anima di sinistra del Movimento. Una corrente minoritaria anche in questa legislatura, è vero, ma che adesso è cosciente di essere più forte.

 

beppe grillo con roberto fico e virginia raggi beppe grillo con roberto fico e virginia raggi

«Quando Fico parla, è come se parlasse Grillo», è il messaggio che arriva da Genova ai parlamentari M5S. Una copertura politica pesante, quella del fondatore, di cui gode anche Raggi. La sindaca di Roma ha un impatto comunicativo minore rispetto a Grillo e a Fico, ma può contare sul governo della Capitale.

 

Per questo, affida all' assessore al Sociale Laura Baldassarre il compito di costruire un modello di accoglienza concreto e alternativo a quello del governo, offrendosi persino di «mostrarlo a Salvini», come dichiara in un' intervista al Fatto quotidiano. È un fuoco incrociato al quale si unisce anche Grillo, che torna a lanciare idee politiche forti, provocatorie, e ad ogni messaggio costringe Di Maio e i suoi fedelissimi a prendere le distanze dal fondatore.

BEPPE GRILLO ROBERTO FICO BEPPE GRILLO ROBERTO FICO

 

Lo scontro si sta consumando nel momento più delicato della vita del M5S, diviso tra le sue origini e il governo del Paese, tra il padre e il figlio. Ed è difficile dire chi dei due possa sopravvivere, se i pugnali continueranno ad affondare.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…