NEBBIA CISPADANA - MICHELE PIZZAROTTI, IMPRENDITORE ATTIVO NELLE INFRASTRUTTURE, ENTRA IN SOCIETA’ CON MARCO CARRAI E POCO DOPO IL GOVERNO SBLOCCA I LAVORI DELL’AUTOSTRADA CISPADANA. PIZZAROTTI HA INVESTITO NELL’OPERA 1,3 MILIARDI. IL RUOLO NELLA VICENDA DI LUCA LOTTI… -


Antonio Massari e Davide Vecchi per il “Fatto Quotidiano

 

CISPADANA 2

C' è almeno un motivo che dovrebbe spingere l' imprenditore Michele Pizzarotti a sciogliere la sua società lussemburghese con il renzianissimo Marco Carrai, l' uomo al quale il premier vorrebbe affidare il governo della nostra cybersecurity. Il motivo è lungo 67 chilometri e vale 1,3 miliardi di euro: l' autostrada Cispadana.

 

Il Fatto Quotidiano ieri ha rivelato l' esistenza di una rete di società lussemburghesi, riconducibili a Carrai, che vantano importanti soci italiani. Tra questi, appunto, Michele Pizzarotti, dell' omonima impresa, attiva nel settore delle infrastrutture. Un settore fortemente legato alle scelte del governo e ai soldi pubblici.

 

CISPADANA

Non abbiamo dubbi: l' impresa Pizzarotti merita di stare sul mercato - non a caso è la quarta azienda del settore - e per lavorare non ha alcun bisogno di entrare in società con uomini legati al premier Matteo Renzi.

 

Ma proprio per questo dovrebbe eliminare le ombre che si stagliano sull' iter di questo cantiere: l'11 febbraio il governo Renzi ha sbloccato un' opera bocciata dal ministero per l' Ambiente.

 

Le ombre si moltiplicano, come vedremo, se incrociamo la tempistica dell' ingresso di Pizzarotti nella società legata a Carrai e le intercettazioni che, proprio sull' autostrada Cispadana, vengono registrate dal Ros dei Carabinieri nel corso dell' indagine, condotta dalla procura di Firenze, sul "sistema" che al ministero dei Lavori pubblici governava gli appalti sulle infrastrutture.

 

MICHELE PIZZAROTTI

L' 11 febbraio scorso Palazzo Chigi sblocca un appalto controverso. È quello sull' autostrada Cispadana. Il suo valore: 1,3 miliardi. Sul cantiere, fino a quel momento, pesa un stop pesante: il ministero per i Beni culturali e l' Ambiente, nel giugno 2014, ha espresso parere negativo sull' opera in questione. Un parere che, fino a febbraio, sembrava una pietra tombale.

 

Il cantiere è affidato all' impresa Pizzarotti, quarto imprenditore italiano nel settore infrastrutture, che appena sei mesi prima denuncia, sulle pagine del Sole 24 Ore, di avere 4 miliardi di euro investiti in appalti bloccati.

 

È lo stesso Michele Pizzarotti socio del renzianissimo Marco Carrai, nonché del noto finanziatore del premier Davide Serra, con un investimento in azioni di centomila euro, depositati nella società lussemburghese Wadi Sca, il 4 settembre 2014. Una coincidenza temporale singolare.

PAOLO E MICHELE PIZZAROTTI

 

Sono trascorsi due mesi, infatti, da quando il ministero per l' Ambiente e il turismo ha bocciato l' opera con un giudizio netto: "Il progetto dell' autostrada Cispadana incide pesantemente sulle caratteristiche del paesaggio della pianura Padana emiliana in zone dove esso è meglio conservato… Ne altera profondamente l' equilibrio".

 

La bocciatura sarà ufficiale soltanto a settembre, pochi giorni dopo l' ingresso di Michele Pizzarotti nella società legata a Carrai, ma c' è dell' altro. Nel luglio 2014 - un mese dopo la bocciatura del ministero per l' Ambiente - il Ros di Firenze sta indagando sugli appalti per le infrastrutture, quelli che passano sempre Ettore Incalza, il super burocrate del ministero dei Lavori Pubblici, retto all' epoca da Maurizio Lupi.

 

davide serra nozze carrai

L' assessore regionale alla Mobilità dell' Emilia Romagna, Alfredo Peri (Pd), ha appena dato un' occhiata al decreto "sblocca Italia". E ha scoperto con disappunto che non v' è alcuna traccia del cantiere sull' autostrada Cispadana: "Il 25 luglio - annota il Ros - l' assessore Peri segnala a Incalza che nella bozza del provvedimento Sblocca Italia, ha rilevato la mancanza di alcuni progetti, fra cui quello della autostrada Cispadana".

 

L' assessore deve tenere davvero parecchio all' opera in questione visto che, il primo settembre, torna a chiedere a Incalza se l' opera è stata inserita nel decreto: "Ciao", dice al telefono, "…ascolta… 'Sblocca Italia' …dentro allora c' è Passante e Cispadana?". "No", risponde Incalza, "non c' è… lo mettiamo… nella legge di Stabilità…".

carrai renzi cybersecurity

 

E poi aggiunge: "Sì… è perché… loro hanno verificato… senza quote dice che non aveva senso… non so con chi aveva parlato Luca Lotti… anche con…". Insomma, a quanto pare, a settembre, della vicenda si interessa anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Lotti, che è senza dubbio un uomo di governo, ma non ha alcuna delega rispetto alle infrastrutture: dovrebbe occuparsi di editoria.

 

marco carrai con la moglie

L' assessore ribatte: "…io stasera alle sei vedo Lupi…". "Digli la stessa cosa…", risponde Incalza. Insomma, tra Lupi, Lotti e Incalza, a settembre c' è parecchio interesse rispetto a un cantiere che, però, è già stato bocciato dal ministero.

 

E se Lupi e Incalza, nel settore delle Infrastrutture, hanno un ruolo riconosciuto, Lotti se ne interessa - se è vero ciò che dice Incalza - pur dovendosi occupare di editoria. Senza voler alludere a nulla, ma soltanto per restare fedeli a un criterio cronologico, registriamo che, tre giorni dopo questa conversazione, Pizzarotti diventa socio della Wadi sca lussemburghese legata a Carrai.

 

marco carrai agnese landini renzi

Nel giugno 2015 rivendica pubblicamente di avere ancora 4 miliardi di opere bloccati.

E finalmente, nel febbraio scorso, il governo va contro il parere del ministero dell' Ambiente, sbloccando la Cispadana che, da sola, ne vale 1,3.

 

Tutto in regola. Interpellato dal Fatto, Pizzarotti ha dichiarato di non aver mai saputo che nella Wadi sca, Carrai rivestisse il ruolo di membro del Comitato di sorveglianza; di non sapere che attraverso la Wadi sarl, lo stesso Carrai, controlla il socio Pizzarotti; di non sapere di essere socio del principale finanziatore di Renzi, il finanziere Davide Serra.

 

RENZI CARRAI

Bene, ora che il Fatto Quotidiano gliel' ha spiegato, per non mischiare - per di più, in società estere - i suoi interessi con quelli legati ai principali sostenitori del premier, visto che dalle decisioni del governo dipende gran parte dei suoi appalti, non sarebbe il caso di vendere le sue quote e sciogliere la società con Carrai? Per sgomberare il campo da ogni equivoco.