NESSUNO LO PUÒ GIUDICARE – BERLUSCONI SI BECCA TRE ANNI PER CORRUZIONE NEL CASO DE GREGORIO MA NESSUNO LO FERMERÀ – A NOVEMBRE LA PRESCRIZIONE DECAPITA IL PROCESSO E NEL 2018 IL BANANA PUÒ RICANDIDARSI – LA PICCOLA VITTORIA DI GRASSO -


 

Francesco Bonazzi per Dagospia

 

SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize

Uno sparo nel buio. La condanna a tre anni per corruzione emessa a Napoli contro Silvio Berlusconi non cambierà la storia politica del leader di Forza Italia. Forse contribuirà a riscrivere un pezzo di storia italiana, con quel governo Prodi caduto nel ’98 anche per i maneggi del Cavaliere con alcuni senatori, ma per il futuro cambia poco.

 

SILVIO BERLUSCONI E SERGIO DE GREGORIO

Merito della prescrizione, che a novembre decapiterà il processo sulla compravendita dei senatori e permetterà a Berlusconi di non macchiare ulteriormente la sua fedina penale. Un minimo di garantismo richiede di tenere conto che l’ex premier avrebbe anche potuto essere assolto in secondo grado o in Cassazione, dove Franco Coppi è maestro. Però la condanna in primo grado è un dato di fatto e senza prescrizione Berlusconi avrebbe un grattacapo di quelli pesanti.

 

SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI

Se il processo andasse avanti e culminasse con una sentenza definitiva, il Cavaliere non avrebbe chance di tornare in Parlamento. Invece nel 2019, in base alla legge Severino, torna ricandidabile e questo termine in realtà “retrocede” al 2018 se si tiene conto che Berlusconi otterrà quasi certamente la riabilitazione per la condanna Mediaset.  Ciò significa che il capo di Forza Italia se vuole può tornare in pista per la prossima legislatura.

Lavitola

 

Per la storia, ma giusto per quella, resta da dire che era onestamente difficile essere assolti, oggi, a Napoli. “Colpa” di Sergio De Gregorio, che ha confessato di essersi venduto per 3 milioni di euro e ha patteggiato una pena di 20 mesi. Assolvere oggi Berlusconi sarebbe stato come dire che l’ex senatore napoletano con la passione per i servizi segreti si era inventato tutto di sana pianta per il gusto di mettersi nei guai.

 

Infine resta da ricordare che Piero Grasso aveva voluto la costituzione del Senato come parte civile, scontrandosi con il suo ufficio di presidenza. Oggi la prima sezione penale del Tribunale di Napoli ha deciso che Palazzo Madama andrà risarcito, in misura che sarà poi il giudice civile a decidere.