NESSUNO TOCCHI LA NUTELLA - DOPO LE ACCUSE ALLA FERRERO E L’ABBUFFATA DI PROTESTA DELLA MOGLIE DI RENZI, LA ROYAL FA MEA CULPA: “MILLE SCUSE” - GIA’ NEL 2012 PARIGI AVEVA MESSO NEL MIRINO LA NUTELLA PROVANDO AD ALZARE LE TASSE SULL’OLIO DI PALMA

Da Bush padre che offese i produttori di broccoli della California a Bush figlio che, piccato per la mancata adesione della Francia all’invasione in Iraq, decretò un cambio nel nome delle patatine: tutti gli scivoloni della diplomazia gastrica - La Royal ha sottovalutato la potenza di un brand che i suoi conflitti globali li ha sempre vinti tutti

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SEGOLENE ROYAL SULLA COPERTINA DE L'EXPRESS CHE LE DA' DELLA ROMPIPALLE SEGOLENE ROYAL SULLA COPERTINA DE L'EXPRESS CHE LE DA' DELLA ROMPIPALLE

1. NUTELLA, MILLE SCUSE DA SEGOLENE

Anais Ginori per “la Repubblica”

 

È finita con «mille scuse» l’ultima sfida tra Francia e Italia. Una battaglia più dolce e meno cruenta di tante altre combattuto in passato. Dopo aver invitato i francesi a «non mangiare» la Nutella, accusata di contribuire alla deforestazione a causa dell’utilizzo dell’olio di palma, la ministra dell’Ecologia Ségolène Royal è stata costretta a un mea culpa pubblico: «Mille scuse per la polemica sulla Nutella» ha scritto ieri Royal sul suo account Twitter.

 

Il “pentimento” è arrivato dopo due giorni di reazioni polemiche e persino di un’abbuffata di Nutella fatta da Agnese Renzi in segno di solidarietà con l’azienda Ferrero di Alba, storica produttrice della crema spalmabile. La first lady ha mangiato platealmente una crêpe con Nutella (notare l’abbinamento franco-italiano) durante una visita all’Expo.

agnese renzi nutella 7 agnese renzi nutella 7

 

Le foto hanno fatto il giro dei siti e forse saranno state viste anche a Parigi. Tra l’altro Royal arriverà in Italia domenica prossima insieme a François Hollande proprio per visitare l’Expo. La visita del capo di Stato francese avviene in un clima già teso per la crisi dei migranti a Ventimiglia. Ma la numero tre del governo non aveva certo immaginato di creare un nuovo fronte toccando uno dei simboli dell’orgoglio italico.

 

agnese renzi nutella 6 agnese renzi nutella 6

Lunedì sera, in un’intervista a Canal+ , la ministra ha invitato i telespettatori a non mangiare più Nutella per salvare il pianeta dalla deforestazione. In vista della conferenza sul clima in programma a dicembre a Parigi, la Royal ha spiegato che «la massiccia deforestazione è una delle cause del riscaldamento globale».

 

E quando il giornalista ha obiettato che la Nutella «è buona», il ministro ha concesso: «Sì, ma dovrebbero usare altre materie prime». Il conduttore ha anche provato a farle capire che si trattava di un attacco diretto a un’azienda, citata con il marchio, ma Royal ha continuato imperterrita.

 

L’azienda piemontese ha protestato poche ore dopo, sottolineando di avere anche uno stabilimento in Normandia che rispetta tutte le certificazioni ecologiche. Sul suo sito, la Ferrero spiega che l’olio di palma viene utilizzato «perché conferisce al prodotto la sua consistenza cremosa» ed evita di ricorrere al «processo di idrogenazione, che creerebbe pericolosi grassi “trans” nocivi per la salute».

 

agnese renzi nutella 4 agnese renzi nutella 4

L’azienda ha inoltre sottolineato che i suoi prodotti sono realizzati con olio di palma proveniente da piantagioni certificate secondo lo standard Rspo (Roundtable on Sustainable Oil Palm), con il «rispetto dell’ambiente e delle popolazioni». Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, aveva definito «sconcertanti» le dichiarazioni di Ségolène. Già nel 2012 il Senato francese aveva messo nel mirino la Nutella, provando ad aumentare del 300% la tassa sull’olio di palma. L’”emendamento Nutella”, alla fine, non passò.

 

agnese renzi nutella 1 agnese renzi nutella 1

La nuova affaire ha scatenato ironie e battute sui social network, non sempre di buon gusto, riaccendendo l’eterna rivalità tra i due paesi. «Prendo atto dei progressi fatti», ha replicato Royal a proposito dei provvedimenti ecologici adottati dall’azienda. «Erano dichiarazioni fatte in una trasmissione umoristica ma capisco che possano avere creato problemi», ha spiegato la ministra in tv, prima di concludere: «Voglio chiudere la polemica».

 

 

2. QUEI CLAMOROSI SCIVOLONI DELLA DIPLOMAZIA GASTRONOMICA

Stefano Bartezzaghi per “la Repubblica”

 

IN TEMPI in cui con la Francia non va affatto bene, l’Italia riesce a rifugiarsi dietro il più invincibile dei baluardi: la Nutella. Più solido che mai, il brand ha ora sconfitto anche la ministra dell’Ecologia Ségolène Royal, che prima (in Tv) ha accusato la crema spalmabile di responsabilità nella deforestazione del pianeta e poi, su Twitter, ha chiesto scusa.

JEB CON IL FRATELLO E IL PADRE BUSH JEB CON IL FRATELLO E IL PADRE BUSH

 

Nel frattempo la First Lady americana Michelle Obama, impegnata nella lotta contro obesità infantile e non, sbarcava a Malpensa per visitare l’Expo. Ad accoglierla la first lady italiana Agnese Landini in Renzi, che all’Expo era intanto già stata e aveva ordinato per sé e i figlioli un’eloquente crêpe alla Nutella. La stessa merenda che si vende negli angoli delle strade di Parigi.

 

La diplomazia gastrica ha un’imponente tradizione, ed episodi anche recenti clamorosi. Il ventunesimo secolo si era per esempio aperto con il presidente Bush jr che, piccato per la mancata adesione della Francia all’invasione in Iraq, decretò un cambio nel nome delle patatine: da French fries a Freedom fries . Dieci anni prima il padre del Bush delle Freedom fries pensò di scherzare e disse: «Sono presidente, quindi niente più broccoli», suscitando le più vivaci proteste dei produttori californiani. Ecco, questi sono infortuni e scaramucce. E si sa: gli americani...

IL BACIO DI HOLLANDE A SEGOLENE ROYAL jpeg IL BACIO DI HOLLANDE A SEGOLENE ROYAL jpeg

 

Ma oggi la vecchia frontiera tra Ventimiglia e Mentone viene presidiata dalle forze di polizia, e intanto l’Esposizione Universale celebra e rilancia la mitologia contemporanea del “food”. Di conseguenza, scivolare sulla Nutella non pare più un semplice imbizzarrimento della politica— spettacolo.

 

I GIOVANI DEPUTATI SEGOLENE ROYAL E FRANCOIS HOLLANDE 1988 I GIOVANI DEPUTATI SEGOLENE ROYAL E FRANCOIS HOLLANDE 1988

È tristissimo notare come il montare dell’onda antieuropeista, e il goffo affannarsi di chi vorrebbe andarle dietro per smorzarla, rimettano in circolazione spocchie e stereotipi che lo spirito di Altiero Spinelli avrebbe voluto seppellire. Non manca molto a che qualche leader racconti una barzelletta che incominci: «Dunque, ci sono un inglese, un tedesco, un francese, uno spagnolo e un italiano...». E ci si attacca a tutto: Asterix e Materazzi, i poveri e disperati profughi e la Nutella.

 

segolene royal un messaggio di auguri a valerie segolene royal un messaggio di auguri a valerie

In quanto a quest’ultima, l’episodio è certamente veniale — specie se paragonato a quanto d’altro inquieta i ministri degli Esteri del globo, e gli europei in particolare. Ma pure la gaffe è ben più maldestra delle precedenti dei Bush. Nel richiamarsi a un orgoglio nazionale pur mascherato da preoccupazione ecologista globale, ha sottovalutato la potenza di un brand che i suoi conflitti globali li ha sempre vinti tutti, su entrambi i piani: il commerciale e il simbolico.

 

Nel mondo d’oggi, ai profughi si vedrà, ma ai marchi si chiede scusa. In secondo luogo ha trovato fra deforestazione e produzione alimentare uno di quei nessi causali che quando non sono proprio ben documentati assomigliano subito alle elucubrazioni sulle scie chimiche e sui vaccini che provocano autismo. Argomenti non proprio degni di una ministra dell’Ecologia, almeno fino a quando il potere non verrà preso dai più fantastici pallonari che la Rete ha reso tanto contagiosi.

 

hollande segolene royal trierweiler julie gayet hollande segolene royal trierweiler julie gayet

Se volessi recarsi alla Canossa di Rho-Fiera, la prestigiosa esponente socialista potrebbe fermarsi ad Alba a chiedere scusa personalmente ai produttori. In quel caso la sua auto dovrebbe passare da Asti e lì avrebbe anche l’occasione di salutare Paolo Conte, un genio italiano assai francofilo, che ha spiegato bene e per tempo cosa succede quando putacaso gli italiani vincono, i francesi si incazzano e, inevitabilmente, i giornali svolazzano.

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