1. NIZZA, VA IN RETE UN AGGHIACCIANTE VIDEO INEDITO. SI VEDE CHIARAMENTE IL CAMION CHE AVANZA ZIGZAGANDO A 90 KM L’ORA E PIOMBA SULLA FOLLA CHE URLA TERRORIZZATA
2. TRA LE “VITTIME”, C'E' ANCHE IL GOVERNO HOLLANDE: TOTALE SPACCATURA TRA IL PRESIDENTE E I VERTICI DELLA SICUREZZA, DEI SERVIZI E DELLA POLIZIA NAZIONALE
3. L'ESECUTIVO HA SOLTANTO AUMENTATO GLI EFFETTIVI SENZA ASCOLTARE I MONITI DEI PEZZI GROSSI COME PATRICK CALVAR, CAPO DELL'INTELLIGENCE INTERNA, CHE DENUNCIA DA TEMPO
IL PERICOLO DEL “TERRORISMO MOLECOLARE”, DELLE SCHEGGE IMPAZZITE; E NON AVEVA ESITATO A PARLARE DEL PERICOLO DI UNO SCONTRO PIÙ ESTESO, CITANDO LA CRESCITA DELL'ESTREMISMO DI DESTRA, E PARLANDO ESPLICITAMENTE DEL PERICOLO DI “GUERRA CIVILE”


VIDEO/1 - NIZZA: UN VIDEO INEDITO E LE URLA AGGHIACCIANTI. ECCO IL CAMION CHE PIOMBA SULLA FOLLA ZIGZAGANDO A 90 KM L’ORA

 

VIDEO/2 NIZZA: IL TIR LUNGO 15 METRI PIOMBA SULLA FOLLA:

 

 

«TRASPORTO GELATI». E IL TIR PASSA

Carlo Panella per Liberoquotidiano.it

 

L'ATTENTATORE DI NIZZA

L'antiterrorismo non è cosa per i francesi. Soprattutto non lo è per François Hollande, che ha dato ennesima prova della sua propensione a imitare il commissario Clouseau di Peter Sellers, annunciando proprio ieri, 8 ore prime della strage di Nizza, l' imminente fine del periodo di vigenza delle leggi e delle norme di «emergenza nazionale» iniziato il 14 novembre, all' indomani della strage del Bataclan.

 

L' ennesimo svarione di un Hollande che si avvia alle presidenziali con ben tre stragi massicce alle spalle, più alcune stragi minori. Una gaffe che ha un' origine molto indicativa delle ragioni delle continue défaillances francesi sul terreno dell' antiterrorismo.

Mohamed Lahouaiej Bouhlel
NIZZA - RIVENDICAZIONE ISIS


La fine del periodo di emergenza nazionale è stata infatti proclamata solo perché sono appena finiti i campionati europei di calcio. In questa piccola follia c' è una doppia verità circa la confusione totale dei governanti di Francia. Sul piano tecnico, infatti, i terroristi non hanno mai, mai aggredito grandi manifestazioni pubbliche per la semplice ragione che sono molto presidiate e preferiscono massacrare civili indifesi: non le tre olimpiadi - più quelle invernali, compresa quella espostissima di Sochi, a due passi dalla Cecenia - che si sono tenute dal 2001 a oggi; non i campionati mondiali di calcio (inclusi quelli nel più che permeabile Sud Africa), non le Expo e non i grandi eventi religiosi degli «infedeli» cristiani.

 

Unico episodio: l' assalto allo stadio di Saint Denis che però e non a caso fallì miseramente. Dunque, gli «europei» non erano - statisticamente - sotto tiro, mentre era ed è sotto tiro la normalità. Ed è proprio su questo terreno che la Francia dimostra un dilettantismo impressionante.

STRAGE NIZZA

 

Alla conclamata incapacità dei Servizi Segreti di fare il loro dovere, proprio ieri si sono aggiunte due gravi notizie. La prima proviene dalla rappresentanza sindacale dei Corpi Speciali della Guardia Nazionale Repubblicana (Gnr) che ha denunciato quel che gli esperti sapevano: le teste di cuoio della Gnr erano pronte a intervenire nel Bataclan già 40 minuti dopo l' irruzione degli jihadisti.

 

Mohamed Lahouaiej Bouhlel

Ma il loro comandante (e la sindaca di Parigi, la socialista Anne Hidalgo) hanno dato il via all' operazione solo tre ore e mezza dopo. Un ritardo che è costato la vita a decine di ostaggi, mitragliati con tutta calma dentro il locale. Agghiacciante la ragione di questa attesa: lo status di autonomia di Parigi, in quanto capitale, prevede infatti che solo la polizia della città - i famosi «Flics» - possa intervenire nelle emergenze ed esclude l' operatività della Gnr. Ma i «Flics» hanno un corpo speciale poco professionale, che infatti arrivò davanti al Bataclan tre ore dopo, e poi si comportò più male che bene. I protocolli più importanti dell' emergenza, dunque.

STRAGE NIZZA


Ancora, ieri la magistratura di Nizza ha incredibilmente ordinato che i cadaveri delle 84 vittime fossero lasciati per una dozzina d' ore sul selciato, sino a mattina inoltrata, sino a che non sono apparsi evidenti problemi igienici. Una decisione sciagurata -senza precedenti- che ha una sola spiegazione: magistratura e polizia di Nizza non sono attrezzati per le emergenze, non sono in grado di fare rapidamente i rilievi di legge e hanno impiegato un tempo intollerabile per i parenti e per la comune pietas.

nizza l assalto della polizia all attentatore 2
nizza l assalto della polizia all attentatore 1
strage di nizza 6
nizza attentato
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Le cronache politiche parigine parlano di una totale spaccatura tra il Presidente e i vertici della sicurezza, dei servizi e della polizia nazionale, la totale perdita di controllo da parte dell' Eliseo e mancanza di coordinamento tra le divisioni della polizia, i servizi segreti, la sicurezza in generale.


L' esecutivo ha soltanto aumentato gli effettivi senza ascoltare i moniti dei pezzi grossi come Patrick Calvar, capo dell' intelligence interna, che avverte da tempo sulla situazione tragica della Francia.


Calvar soltanto nel maggio scorso aveva denunciato il pericolo del «terrorismo molecolare», delle schegge impazzite; e non aveva esitato a parlare del pericolo di uno scontro più esteso, citando la crescita dell' estremismo di destra, e parlando esplicitamente del pericolo di «guerra civile».


L' emblema del clima di tensione fra la politica e le forze dell' ordine è la mancata stretta di mano durante i funerali dei due poliziotti uccisi a Magnanville da un altro pazzo islamico, tra gli alti ufficiali della polizia e Valls e Hollande; freddezza continuata la scorsa settimana con gli avvertimenti della commissione Fenerch su una necessaria riforma dei servizi.

 

Hollande che ha perso totalmente il controllo del Paese, a partire dalla sicurezza, dai servizi e dalla polizia nazionale, che sono sempre stati il fiore all' occhiello della Francia.
La vicenda dell' attentato di Nizza, dal punto di vista della disorganizzazione, è esemplare. Mohamed Lahouaiej Bouhlel già dal pomeriggio del 14 luglio aveva parcheggiato il camion, con cui intendeva compiere la strage, in un' area di sosta vietata ai mezzi privati presso la Promenade des Anglais.

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La poliza lo aveva fermato ma non aveva controllato il contenuto del mezzo, fidandosi della spiegazione di Mohamed: «Devo consegnare gelati». E quando, poche ore dopo, si è ripresentato per portare a termine la mattanza, le forze di sicurezza schierate a difesa della serata di festa nella città francese considerata uno dei centri dell' islam radicale lo hanno lasciato passare.


Tutto questo, rimanda al problema di fondo: Hollande e le istituzioni francesi non hanno ancora compreso che le stragi sono la terribile "normalità" che ci impone il jihadismo. È un' emergenza continua, quotidiana, alla quale le nostre società devono piegarsi. Che devono imparare a contrastare. Tutti i giorni. Per anni e anni a venire.

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Strage di Nizza - il tir dell attacco
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