NO MOGHERINI, NO PARTY - D’ALEMA INCONTRA UNO JUNCKER INCAZZATO CON RENZI, REO DI AVER CALDEGGIATO PRESSO MERKEL E HOLLANDE LA CANDIDATURA DI SCHULZ ALLA COMMISSIONE EUROPEA – I PESSIMI CONSIGLI DEL CONSIGLIERE DIPLOMATICO VARRICCHIO

La partita si chiude il 30 agosto e per i dalemiani è probabile che le quotazioni di Baffino salgano: “Juncker vuole una personalità d’esperienza, e chi meglio di D’Alema?” - L’Economist pone la questione: “I leader europei dovrebbero usare il tempo che hanno adesso a disposizione per trovare un candidato migliore della Mogherini”…

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1. DAGOREPORT

MATTEO RENZI MATTEO RENZI

 

Dietro il sonoro schiaffone europeo a Renzi ci sono anche i polpastrelli di Juncker. Gli addetti ai livori gli hanno riferito che il nostro Renzi è tra quelli che più si sono agitati per mettere il socialista Schulz sullo scranno di presidente della commissione europea. Fino al punto di tentare di convincere la Merkel a cambiare cavallo e di chiamare Hollande sparando cazzate: ho parlato con la Merkel e non vuole Juncker…

 

Il bullo toscano era ed è convinto che con il kapò Schulz gli avrebbe garantito flessibilità sul deficit. Dietro certi convincimenti c’è l’ombra solida del consigliere diplomatico di Renzi, Armando Varricchio, che è in dissidio (eufemismo) con il nostro ambasciatore a Bruxelles, il gaio Stefano Sannino (ha preso il posto di Nello Feroci).

 

2.  L’INCONTRO D’ALEMA-JUNCKER E’ SERVITO SOLO A CERTIFICARE CHE LA MOGHERINI NON PIACE IN EUROPA

Da “La Repubblica

 

armando varricchio armando varricchio

«Ho voluto sondare Juncker...». Massimo D’Alema lo aveva deciso da qualche giorno. Appuntamento a Bruxelles con il presidente eletto della Commissione Ue, il popolare Jean-Claude Juncker. Ma prima, fa subito sapere D’Alema, ha informato Renzi e, finito il colloquio, ha richiamato il presidente del Consiglio per dirgli com’era andata. Tutto trasparente.


Tuttavia è sufficiente la missione in Europa dell’ex ministro degli Esteri, che è presidente della Fondazione europea per gli studi progressisti e nel toto nomine Ue resta pur sempre uno dei papabili, per scatenare illazioni e polemiche. Palazzo Chigi fa sapere subito che non ci sono “piani B”: l’Italia punta all’incarico di Alto rappresentante per la politica estera europea da affidare a Federica Mogherini. Il sottosegretario agli Esteri, Sandro Gozi smentisce ipotesi diverse: «Confermiamo la candidatura di Mogherini. Ha tutte le qualità per quel ruolo».

JUNCKER JUNCKER

 

E l’accusa di scarsa esperienza per l’attuale capo della Farnesina, che Renzi ha voluto al posto di Emma Bonino, viene rispedita al mittente: «Si occupa da vent’anni di politica internazionale. Quando si parla di nuova partenza per l’Europa, trovo difficile che la si faccia solo con politici uomini e di alta esperienza... », commenta Gozi. Però il premier sa benissimo che la partita è aperta e che il conto alla rovescia da qui al 30 agosto, quando saranno fatte le nomine Ue, è pieno di insidie.


D’Alema gioca conoscenze e prestigio. Nessuno meglio di Juncker che, dopo il flop dell’ultimo vertice, ha nelle mani il difficile puzzle della trattativa, è informato sullo stato dell’arte. Da Palazzo Chigi trapelano alcune indiscrezioni che danno in ribasso l’ipotesi D’Alema, che era appunto circolata con una certa insistenza. Non lo vorrebbero i paesi dell’Est Europa: è quanto si dice. Segno che Renzi non è dell’idea di spendere altre candidature oltre a quella di Mogherini.

FEDERICA MOGHERINI IN SPIAGGIA FOTO DA OGGI FEDERICA MOGHERINI IN SPIAGGIA FOTO DA OGGI

 

«Abbiamo davanti un percorso comunque non rettilineo»: ammette il governo. Il premier è consapevole che per trovare quell’equilibrio generale tra tutti i paesi europei, i giochi si chiuderanno e riapriranno infinite volte in questo mese e mezzo. Mogherini intanto ha intensificato incontri e colloqui internazionali.

 

Del conflitto israelo-palestinese ha parlato ieri con l’ex premier Tony Blair e con il ministro degli esteri britannico Philip Hammond. Quindi colloquio con il collega ucraino Pavlo Kimklin sull’aereo abbattuto.

 

Massimo D Alema Massimo D Alema

Per i dalemiani invece niente di più probabile che le quotazioni dell’ex capo della diplomazia italiana salgano: «Juncker vuole una personalità d’esperienza, e chi meglio di D’Alema?». Il settimanale britannico Economist ha posto senza troppi giri di parole la questione. «Nonostante l’impasse, Federica Mogherini rimane il candidato per il posto di “Mrs Pesc”, ma i leader europei dovrebbero usare il tempo che hanno adesso a disposizione per trovare un candidato migliore », ha scritto indicando Emma Bonino come migliore alternativa italiana.

Emma Bonino Flavio Zanonato Emma Bonino Flavio Zanonato

 

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