NON DITE A TREMONTI CHE DRAGHI CONQUISTA LA GERMANIA – SORPRENDENTEMENTE I TEDESCHI LO VORREBBERO PRESIDENTE DELLA BCE AL POSTO DEL LORO CONNAZIONALE WEBER - UN QUOTIDIANO TITOLA: “UN ITALIANO PUÒ ESSERE IL MIGLIOR TEDESCO” - I TEDESCHI SONO RISPETTATI MA NON AMATI E NON SAREBBE ASTUTO PER LORO PRENDERE LA GUIDA DELLA BCE ALL’USCITA DELLA CRISI…

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Stefano Lepri per "la Stampa"

Nemo propheta in patria? In Italia qualcuno dà già per persa, o rilutta ad ingaggiare, la battaglia per portare Mario Draghi al vertice della Banca centrale europea. Eppure ieri si è avuta la definitiva conferma che il rivale tedesco, Axel Weber, non piace nemmeno a molti suoi connazionali. Il quotidiano economico Handelsblatt, autorevole voce dei poteri costituiti, consiglia a Berlino di non insistere nella candidatura.

Mario Draghi - Da il RiformistaMario Draghi - Da il Riformista

«Un italiano può essere il miglior tedesco» è il titolo del commento di Ruth Berschens, una firma di punta del giornale. La logica è stringente: poiché i tedeschi sono rispettati, ma non amati, dagli altri europei, non sarebbe astuto prendere la guida della Bce nel 2011, quando all'uscita della crisi sarà necessario condurre una politica monetaria impopolare, una «cura da cavallo» di tassi di interesse in ascesa e di ritiro della liquidità.

Axel WeberAxel Weber

Molti politici dell'area euro, a cominciare dal presidente francese Nicolas Sarkozy, troverebbero nella Germania un ideale capro espiatorio; l'asse franco-tedesco che spesso orienta l'Unione europea potrebbe rompersi. Dunque, perché insistere su Weber (ora presidente della Bundesbank), chiede lo Handelsblatt, se esiste «un altro candidato di alto livello» capace di attuare «una politica monetaria orientata alla stabilità»?

Sarkozy Nicholas e JeanSarkozy Nicholas e Jean

Nel sostenere la candidatura di Draghi, il quotidiano si impegna a contraddire un pregiudizio diffuso nel mondo degli affari tedesco, che i welschen, ovverosia i latini, non siano capaci di scelte severe. No, invece, Jean-Claude Trichet «ha difeso il valore dell'euro» e Draghi farebbe lo stesso. In più, si aggiunge, la reputazione di Weber negli uffici europei non è buona, da quando si scontrò con la commissaria alla Concorrenza Neelie Kroes invitandola a non mettere il naso nelle banche tedesche (un comportamento alla Fazio, potremmo dire noi italiani).

trichettrichet

Già da qualche giorno i giornali tedeschi avevano avvertito che era debole la candidatura di Weber per la successione a Trichet nell'autunno dell'anno prossimo. Lo ha detto in chiaro, a Bruxelles, il capogruppo della Cdu-Csu (il partito di Angela Merkel) Werner Langen: si rischia una reazione di rigetto da parte di molti altri paesi.

Mario Draghi con il presidente della BCE Jean-Claude TrichetMario Draghi con il presidente della BCE Jean-Claude Trichet

Un altro quotidiano economico, il Financial Times Deutschland, ha tracciato di Weber un ritratto pesantemente negativo, pure centrato sullo scontro con la Kroes. Da una parte ci sono i motivi che sconsigliano la scelta di un tedesco in generale: le banche della Germania sono state in Europa tra le più colpite dalla crisi; si sospetta che non abbiano ancora rivelato per intero le loro perdite; quelle locali sono spesso connesse al potere politico. Si aggiungono i dubbi su Weber stesso, definito volubile e irascibile.

Weber fu scelto per la Bundesbank da un governo rosso-verde nel 2004, pur se come candidato di compromesso dopo che uno nettamente di sinistra era apparso improponibile. Non a caso Mario Draghi ha accettato l'invito dei cristiano-democratici tedeschi ora al potere, andando a parlare a un loro congresso il 9 dicembre e presentandosi come sostenitore della «economia sociale di mercato» a loro cara.

MERKELMERKEL FRANCO FRATTINIFRANCO FRATTINI

La partita che si sta giocando ora è intanto quella della vicepresidenza della Bce, demandata ai vertici europei dei prossimi giorni. Non solo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, ma molti a Bruxelles e a Francoforte dubitano che valga lo schema etnico secondo cui se come numero due fosse scelto un «latino» come il governatore della Banca del Portogallo Vitor Constâncio non potrebbe andare un altro «latino» alla presidenza. A ogni buon conto i nemici in patria di Weber sostengono che l'altro candidato, il governatore del Lussemburgo Yves Mersch, è migliore.

Tra i banchieri centrali, la reputazione di Constâncio appare al contrario migliore di quella di Mersch. Ieri il governatore portoghese, tanto per contraddire la sua fama di «colomba», ha fatto una bella ramanzina al suo governo (formato dal partito socialista, che lui stesso ha guidato durante un suo intermezzo in politica). Ha detto che Lisbona, per non farsi contagiare dalla malattia greca, deve ridurre le spese e aumentare le tasse. Come nei prossimi due o tre anni la Bce dovrà dire un po' a tutti i governi.

 

 

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