NON SIAMO STATO, NOI - GIUDICI, POLITICI, MARESCIALLI DELLA FINANZA: IN MANETTE LA ZONA GRIGIA GRAZIE ALLA QUALE LA ‘NDRANGHETA ASSUME NOTIZIE RISERVATE, OTTIENE FAVORI. E CHI AIUTA NON VIENE DIMENTICATO - IL GIUDICE GIGLIO FELICE PER LA LETTERA DI MINACCE ARRIVATA AL PROCURATORE “QUESTE INIZIATIVE FANNO FICO” - GIANCARLO GIUSTI DEL TRIBUNALE DI PALMI, AL TELEFONO COL BOSS GIULIO LAMPADA: “NON HAI CAPITO CHI SONO IO, SONO UNA TOMBA. DOVEVO FARE IL MAFIOSO, NON IL GIUDICE”…

Condividi questo articolo


Claudia Guasco per "Il Messaggero"

Vincenzo-GiglioVincenzo-Giglio francesco morellifrancesco morelli

Il ritratto tracciato dal gip è quanto di più distante dalla rappresentazione di un uomo di giustizia. «Vincenzo Giglio è un personaggio considerato notoriamente avvicinabile in ambienti criminali di elevato spessore», la cui unica preoccupazione «è quella di preservare la sua immagine pubblica». Al punto che, dopo una lettera di minacce arrivata al Procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, parla al telefono di una «mossa abile», ovvero di una mozione di solidarietà «perché queste iniziative fanno fico».

Pare impossibile si tratti del giudice in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata, presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, pronto a scuotere le coscienze pubbliche nei dibattiti.

Giglio, 51 anni, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Milano con l'accusa di aver agevolato la 'ndrangheta nella sua veste di presidente della sezione. Deve rispondere di corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento personale aggravato dalla finalità di favorire l'associazione mafiosa. Nell'inchiesta «Infinito» contro gli affiliati del clan Valle-Lampada non ci sono solo i rappresentanti delle famiglie ma anche professionisti che avrebbero messo a disposizione i loro servigi.

SCOPELLITISCOPELLITI

Tra questi un magistrato, un politico, un avvocato, un medico e un maresciallo della Guardia di Finanza. Il finanziere è Luigi Mongelli, arrestato per corruzione, il politico è Giuseppe Morelli, consigliere regionale calabrese eletto nella lista «Pdl-Berlusconi per Scopelliti», in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreti d'ufficio e corruzione, l'avvocato è Vincenzo Minasi, difensore del foro di Palmi.

GUARDIA DI FINANZAGUARDIA DI FINANZA

Tutti, scrive nell'ordinanza il gip Giuseppe Gennari, contribuiscono alla creazione di quella «zona grigia che poi gli associati sfruttano per assumere notizie riservate, ottenere favori nelle aste immobiliari, allargare la propria capacità di penetrazione nel tessuto economico e istituzionale». In questa ragnatela di rapporti, chi aiuta non viene dimenticato.

«Giglio ci guadagna il posto per la moglie, Morelli il sostegno politico e affari con i Lampada, Giusti viaggi e donnine, il capogruppo del Pdl nel Consiglio regionale della Calabria, Luigi Fedele, il sostegno elettorale, i Lampada le notizie sulle indagini che li riguardano». Giancarlo Giusti, giudice del Tribunale di Palmi, è indagato per corruzione in atti giudiziari. E' lui che, al telefono con Giulio Lampada, mostra i muscoli: «Non hai capito chi sono io, sono una tomba. Dovevo fare il mafioso, non il giudice».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…