1. NUOVO SCONVOLGENTE VIDEO DEL KILLER IN SPIAGGIA CON FUCILE D’ASSALTO E GRANATE: PRIMA SCHERZAVA COI BAGNANTI, DOPO LA STRAGE SI E’ MESSO A PREGARE E UN AGENTE TUNISINO LO HA FREDDATO CON DUE PALLOTTOLE - IL RAGAZZO NON AVEVA PRECEDENTI PENALI
2. QUESTO È IL MOMENTO IN CUI IL FOLLE TUNISINO È SCAPPATO, DOPO AVER UCCISO 38 PERSONE E AVERNE FERITE SERIAMENTE 36. SEIFEDDINE REZGUI ERA UN MEMBRO ATTIVO DELLA GIOVENTÙ ISLAMICA E FREQUENTAVA MOSCHEE RADICALI. IL CALIFFATO LO HA RIBATTEZZATO CON IL NOME AL-QAYRAWANI. VIENE DA UNA FAMIGLIA POVERA, AMAVA CALCIO E BREAKDANCE 


Lydia Willgress, Thomas Burrows e Jennifer Smith per “Mail On Line”

 

VIDEO “STRAGE IN TUNISIA”

 

 

rezgui con kalashnikov

 

Questo è il momento in cui il folle tunisino è scappato, dopo aver ucciso 38 personee averne ferite seriamente 36. Seifeddine Rezgui è stato ripreso da un turista sul balcone dopo un essersi tramutato in furia per 25 minuti, sulla spiaggia di Sousse.

il militante isis prima dell attacco

 

Il filmato dura meno di un minuto e mostra il 23enne militante dell’ISIS, vestito di nero, con un fucile d’assalto e un carico di granate, che corre lungo il mare. Molte vittime sono inglesi, ma è difficile identificarle, perché stavano in spiaggia e senza documenti. Si pensa siano almeno 30.

rezgui con granate e fucile d assalto

 

Il killer a un certo punto si è fermato in strada a pregare ed è stato ucciso da un agente tunisino. Testimoni raccontano che Rezgui rideva e scherzava tranquillamente fra i bagnanti, prima dell’attacco. Ieri il Ministro degli Interni tunisino ha confermato che il ragazzo non aveva precedenti penali. Era stato fermato una sola volta per aver fumato uno spinello. Era un membro attivo della Gioventù Islamica e frequentava moschee radicali. L’ISIS lo ha ribattezzato con il nome Abu Yahya al-Qayrawani. Viene da una famiglia povera di Gaafour, lo zio lo ricorda come un ragazzo dolce che faceva breakdance e giocava a calcio.

il killer ucciso in strada mentr epregava

 

Il Dalai Lama a Glastonbury ha fatto un appello alla pace, riferendosi proprio alla

degenerazione ISIS: «I problemi che ci troviamo ad affrontare sono nostre creazioni. La violenza si sta creando in Siria, Iraq e Nigeria. Inconcepibile: gli uomini si uccidono in nome della religione. Non c’è niente di sbagliato nel credo religioso, ma alcuni fedeli non hanno principi morali. Sono buddista e asiatico, e sì, sono il Dalai Lama, ma siamo tutti uguali, gli stessi esseri umani. Tutti hanno diritto a una vita felice. Se si comprende questo, i problemi si riducono».

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