OBTORTO COLLE - I GIOCHI PER IL COLLE FANNO PAURA E RENZI MEMORE DEI 101 DI PRODI VUOL RINVIARE LE URNE: PRONTO UN DECRETO PER SPOSTARE DA MARZO A MAGGIO LE ELEZIONI REGIONALI - MA IL PREMIER VUOLE CONVINCERE RE GIORGIO AD ASPETTARE MAGGIO PER LE DIMISSIONI

Le elezioni regionali si andrebbero ad incastrare con la partita per il Quirinale se Napolitano dovesse lasciare (Brunetta, invece, fa sapere che slitta) e con le previsioni di crescita per l’Italia dei tecnici europei di Bruxelles: stavolta neanche gli 80 euro potrebbero salvare Renzi…

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Carlo Tecce per “il Fatto Quotidiano

 

RENZI E NAPOLITANO RENZI E NAPOLITANO

Non conviene votare, non sempre. E allora il governo di Matteo Renzi vuole rinviare le elezioni previste in sette Regioni per domenica 1° marzo 2015, e non sono Regioni minuscole o ininfluenti per la politica nazionale, e dunque per il Pd che sta a Palazzo Chigi: Campania, Liguria, Toscana, Veneto, Puglia, Umbria e Marche.

 

I tagliandi popolari in mezzo a un mandato sono pericolosi e non ci sono gli 80 euro per attirare gli indecisi (leggi scorse Europee), ancora di più se la scadenza coincide con due appuntamenti diversi e ugualmente pesanti: la nomina del capo dello Stato, pronosticata per febbraio se Giorgio Napolitano dovesse lasciare a metà gennaio (Renato Brunetta, invece, fa sapere che slitta) e le previsioni di crescita per l’Italia dei tecnici europei di Bruxelles.

  

LA FINESTRA elettorale di marzo, poi, esclude qualsiasi ricorso all’urna anticipata per Renzi: chi potrebbe sciogliere le Camere? E ancora: non sarebbe semplice fare accordi con Silvio Berlusconi o con Angelino Alfano per il Colle e, a distanza di pochi giorni o addirittura in simultanea, combattere per la presa di Napoli, di Firenze o di Bari.

BRUNETTA BRUNETTA

 

Non ci sono i tempi tecnici e non ci sono le volontà politiche: la paura è un sentimento che tiene insieme molti partiti. Per spingere più in là lo scrutinio nelle sette Regioni è sufficiente un decreto, un provvedimento da adottare nei prossimi Consigli dei ministri per accorpare il voto di marzo con le Comunali di maggio (il giorno esatto non è ancora fissato).

 

Quel mese, se fosse necessario, potrebbe ospitare anche le Politiche. Che i responsi elettorali siano un fastidio lo s’intuisce già dalle complicate campagne per la Calabria, dove si fa mucchio a sinistra e si collabora con la destra e per l’Emilia Romagna, dove l’astensione è data per favorita: lunedì ci saranno i risultati, si temono delusioni un po’ per tutti, tranne per la Lega. Il calendario è condizionato, ovvio, dal destino di Napolitano.

 

angelino alfano pennarello argento angelino alfano pennarello argento

Renzi ha chiesto (supplicato?) al presidente di aspettare l’inaugurazione dei padiglioni dell’Expo di Milano (cioè maggio): non soltanto per celebrare l’Esposizione universale, ma per guadagnare settimane preziose per le riforme costituzionali e la legge elettorale. La ridda di voci su Napolitano non s’è scatenata per indiscrezioni del Quirinale, ma di certo la discussione pubblica sul Colle con i più svariati appelli (“resti”, “vada”, “un dramma”, “una manna”) ha corroborato le esigenze di Renzi: il problemone successione non è ancora risolto.

  

silvio berlusconi (3) silvio berlusconi (3)

Il governo ripete che l’Italicum sarà confezionato entro quest’anno : la scommessa ha quotazioni altissime, pare perdente. A Montecitorio, in commissione Affari istituzionali, i renziani sono in netta minoranza rispetto ai bersaniani e oppositori vari. E intorno ai dem si agita la riscossa degli ex comunisti e diessini sconfitti.

 

Vincenzo De Luca Vincenzo De Luca

Questi sono i motivi che suggeriscono a Renzi di spostare il voto regionale a maggio, potrà dire che l’ha deciso per risparmiare milioni di euro e per non stancare gli italiani col doppio impegno elettorale. Oltre a Napolitano, alla finestra per le Politiche, alle alleanze trasversali e al calvario costituzionale, ci sono ulteriori esigenze: ci sono candidati che potrebbero fallire come Alessandra Moretti in Veneto e candidati che non si trovano.

  

pina picierno 4 pina picierno 4

ESEMPLARE il caso in Campania. Renzi vuole una donna da contrapporre a Stefano Caldoro. Pina Picierno, per le origini campane, esattamente casertane (Teano), si sentiva la donna più adatta. Ha organizzato una manifestazione, un mese fa, per lanciare se stessa e Gennaro Migliore a sindaco di Napoli. L’invidiabile produzione di gaffe televisive ha reso impervia la strada di Pina e in Campania i più attivi, pronti a gareggiare alle primarie, sono Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino.

 

Andrea Cozzolino Andrea Cozzolino

Il duello sarebbe dannoso per i dem. Ma il sindaco di Salerno e l’ex uomo di Antonio Bassolino non si fanno manovrare con leggerezza, in cambio di nulla. A De Luca, che ha i suoi guai giudiziari, potrebbe andare bene il salto all’Autorità portuale di Napoli e Salerno. Per stare sereni, meglio far traslocare le Regionali a fine maggio. A quel punto, va bene un grande election day. Con pronuncia renziana, chiaro.

 

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