OCCHIO AGLI ZOMBIE! - LA PROTESTA CONTRO WALL STREET E I BUSINESS DELLA FINANZA SI ALLARGA A TUTTI GLI USA E MINACCIA DI SBARCARE ANCHE IN EUROPA - IL PROSSIMO OBIETTIVO È PORTARE LO SCONTENTO SOTTO IL NASO DEI GRANDI CHE SI RIUNIRANNO A SETTEMBRE, A CANNES, PER IL G20 - I GIOVANI IN PIAZZA A NEW YORK SCARICANO OBAMA CHE FA MEA CULPA: "NON SONO PIÙ IL FAVORITO" - CIVILE AMERICA: LA POLIZIA ARRESTA UNA TREDICENNE (VIDEO) NEANCHE FOSSE UNA VIOLENTISSIMA BLACKBLOC…


1 - GLI INDIGNATI DI WALL STREET PUNTANO AL G20
Angelo Aquaro per "la Repubblica"

GLI ZOMBIE DI WALL STREET

Da New York a tutti gli Usa: al resto del mondo. Gli indignati di Occupy Wall Street sfilano vestiti da zombie: zombie come i business della finanza che si nutrono dei cadaveri dei disoccupati. Lo riconosce anche Barack Obama nella prima intervista in contemporanea sul web e in tv - che suggella fra l´altro un´altra alleanza tra corporation, Yahoo e Abc. «Non stiamo meglio di quattro anni fa» dice il presidente che riconosce la gravità della situazione politica. Obama tenta di trasformare lo svantaggio in vantaggio: «Non sono più il favorito per la rielezione». La disoccupazione al 9,1 per cento è una tragedia. «Ma io sono abituato: non sono mai stato il favorito».

Tra chi protesta contro Wall Street ci sono tanti suoi sostenitori delusi. E sempre più continuano a scendere in piazza. Dopo New York e Boston, le manifestazioni che ormai hanno toccato una sessantina di città in tutti gli States domani vedranno un momento clou ancora nella Grande Mela, con la discesa in piazza dei sindacati e degli studenti. Giovedì è attesa una grande manifestazione invece a Washington, dove i manifestanti vogliono far sentire la loro voce alla Casa Bianca.

wall street zombie

Ma la rivolta dilaga anche oltre Atlantico. Il 15 ottobre nuove manifestazioni sono previste in tutta Europa. E Kalle Lasn, 69 anni, il fondatore di Adbusters, la rivista non profit e alternativa canadese che ha lanciato "Occupy Wall Street", rivela in un´intervista a Repubblica il prossimo obiettivo: una grande manifestazione mondiale per il 3 e 4 novembre, quando i potenti del mondo si riuniranno a Cannes, Francia, per il meeting del G20.

Da Michael Moore a Noam Chomsky, le proteste continuano a raccogliere supporto tra gli intellettuali e gli artisti: dopo l´attore Mark Ruffalo e la band Radiohead anche Yoko Ono si è aggiunta al coro, twittando che John Lennon sarebbe sceso lui stesso in piazza. E una benedizione è arrivata perfino dal finanziere progressista George Soros: «Hanno il mio sostegno».

Un altro finanziere, il sindaco Michael Bloomerg, ha sostenuto invece che con le proteste di Liberty Plaza New York dimostra tutta la sua tolleranza: tutti, ha detto, abbiamo diritto di manifestare. Ma il sindaco ha anche difeso la polizia accusata di violenze: soprattutto dopo che il New York Times aveva fatto notare l´elevato numero delle "camicie bianche" in campo, cioè quei dirigenti più esperti che si sarebbero direttamente presi cura dei ragazzi.


2 - POLIZIA SOTT'ACCUSA: TREDICENNE IN MANETTE SUL PONTE DI BROOKLYN
Video dell'arresto della ragazza di 13 anni
http://www.youtube.com/watch?v=36e57Ntp-8g
P. Dm. per "la Stampa"

Non si ferma la protesta degli «indignados» americani: dopo il weekend di manifestazioni contro banchieri e finanzieri di Wall Street e gli arresti a New York (700 fermi sabato, poi quasi tutti rilasciati), anche in altre città da Boston a San Francisco, da Los Angeles a Chicago - è tutto un fiorire di attività e di mobilitazione. Nel mirino è finita anche la polizia newyorchese per i metodi bruschi utilizzati per fermare i manifestanti. Soprattutto ha suscitato indignazione un video - postato su YouTube - che ritrae una tredicenne fermata sul ponte di Brooklyn.

INDIGNADOS A NEW YORK

La giovane è stata arrestata insieme alla madre. Nel video si vede la bambina con le mani chiuse nelle manette dietro la schiena e si sentono le voci di persone che protestano urlando e chiedendo alla polizia di lasciarla andare a causa della giovane età. Due agenti si allontanano invece con la ragazzina, poi spariscono dall'obiettivo della telecamere. Ieri i manifestanti di «Occupy Wall Street» sono tornati a protestare scegliendo di travestirsi da businessman-zombie: volto truccato di bianco, labbra sporche di sangue e dollari del Monopoli in bocca.

3 - GLI ZOMBI: "DELUSI ANCHE DA OBAMA"
Beatrice Borromeo per "il Fatto quotidiano"

La "marcia degli zombi" è cominciata ieri mattina a mezzogiorno. Un centinaio di manifestanti del movimento "occupiamo Wall Street" si è svegliato in una delle prime giornate davvero fredde dell'anno dopo aver dormito nei sacchi a pelo in Liberty Plaza, di fianco a Ground Zero. Da lì a Wall Street, a tre blocchi di distanza, il passo è stato breve: facce truccate di bianco, dollari finti in mano e sangue posticcio che cola da occhi e bocca, i ragazzi (e non solo) hanno sfidato le "white shirt", cioè i poliziotti con le camicie bianche che hanno fatto un cordone umano attorno al tempio della finanza americana.

INDIGNADOS A NEW YORK
Barak Obama

Si vedono facce di tutti i tipi: Natasha, 21 anni, con i dred colorati in testa, segue il movimento dal primo giorno: "Dobbiamo ripensare la società. Qui stiamo offrendo un'alternativa di vita. Siamo una comunità che rifiuta il sistema". Tracy, invece, sembra il suo opposto. Con un tailleur beige e i riccioli corti, racconta di essere arrivata dal North Carolina apposta: "Il 99% della gente è come me, come noi. Siamo comandati da un'elite di politici ostaggio delle lobby. SSiamo qui per chiedere che il finanziamento ai partiti non superi i 100 dollari".

Non sono i tea party di sinistra, ma in pochi sono pronti a votare (di nuovo) Obama. "Non mi fido più di lui - racconta Dave, 27 anni - perché io ho perso il mio lavoro e nessuno mi dà retta". Il ragazzo di colore ha lavorato da Mc Donalds per gli ultimi due anni: "Li avete anche. Pensate si facciano problemi a buttarci per strada quando non serviamo più? E Obama cosa fa?". Intanto, mentre il corteo sfila, una ragazza prende una finta banconota da 100 dollari e la mangia: "Siamo pronti a fare di tutto per farci sentire".