OGGI MI VOGLIO UN PO’ INDIGNARE - L’AMBASCIATORE ITALIANO ARRIVA IN EGITTO E LE AUTORITA’ CENSURANO IL SITO DEI CONSULENTI DELLA FAMIGLIA REGENI (PER CHI CREDE CHE AL SISI SIA MADRE TERESA DI CALCUTTA) - IN UN ANNO L’ORGANZZAZIONE AVEVA CENSITO 378 SPARIZIONI FORZATE

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Giuliano Foschin per La Repubblica

 

LA FAMIGLIA REGENI E IL PROCURATORE EGIZIANO SADEK LA FAMIGLIA REGENI E IL PROCURATORE EGIZIANO SADEK

L' Egitto accoglie l' ambasciatore italiano Gianpaolo Cantini con un singolare benvenuto: da una parte, infatti, dal ministero degli Esteri parlano entusiasti «di un' iniziativa positiva nel nome di un vecchio rapporto di collaborazione ». Dall' altro, però, oscurano il sito Internet dei consulenti dei Regeni al Cairo. A denunciarlo è proprio la Ecrf, la Egyptian commissions for rights and freedoms, l' associazione che per conto della famiglia di Giulio sta seguendo l' intero fascicolo giudiziario e che da ieri ha il proprio sito inaccessibile per chiunque provi a connettersi dall' Egitto.

 

Giulio Regeni Giulio Regeni

«Non è un caso né si tratta di un guasto tecnico» dicono, «la pagina è offline per chi cerca informazioni sgradite al Regime. E possiamo immaginare il perché». Tre giorni fa la Ecrf aveva pubblicato un lungo report sulle sparizioni forzate in Egitto, documentando come negli ultimi 12 mesi (da agosto del 2016) siano stati censiti 378 nuovi sparizioni forzate. Ecrf è da tempo nel mirino del regime di Sisi che aveva cercato anche di bloccare la loro collaborazione con i Regeni e con il loro avvocato, Alessandra Ballerini.

 

VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI

Poco dopo l' incarico, infatti, uno dei consulenti della famiglia di Giulio, Mohammed Abdallah, fu arrestato con accuse durissime (terrorismo) ma che si sono rivelate senza alcun fondamento, tant' è che poi è stato tutto archiviato. Abdallah, da innocente, è stato costretto, però, a quasi sei mesi di carcere. Coincidenza ha voluto che a coordinare l' inchiesta sia stato il colonnello Magdi Ibraquim Abdlaal, lo stesso ufficiale della National Security che aveva condotto le indagini su Giulio Regeni prima della sua scomparsa.

 

«La censura - dicono ora da Ecrf - non ci fermerà. Pubblicheremo le informazioni in nostro possesso su altri strumenti, come la nostra pagina Facebook. La pratica del governo egiziano per la confisca dello spazio virtuale e la censura di Internet, bloccando quei siti che pubblicano informazioni, e notizie diversi dalla rosea e falsa immagine che il governo cerca di diffondere sulla situazione dei diritti umani in Egitto, dimostra come rifiutino ogni critica».

 

giulio regeni paola regeni giulio regeni paola regeni

Non a caso, Abdallah è atteso nelle prossime settimane negli Stati Uniti (è bloccato al momento per ragioni di visto) per testimoniare su quanto accade in materia di diritti umani in Egitto davanti al Congresso Usa. Intanto però ieri non sono mancati i messaggi di benvenuto al nuovo ambasciatore Cantini, seppur senza mai citare il caso Regeni. «Il ritorno dell' ambasciatore italiano - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri - è un un' iniziativa positiva viste le questioni centrali e di comune interesse ». Tradotto: l' emergenza migranti in Libia.

 

 

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