ORA FACCIAMO I CONTE - MATTARELLA DELUSO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: IL QUIRINALE GLI RIMPROVERA UN ECCESSO DI INDECISIONE - PER GLI “ADDETTI AI LIVORI”, ANCHE SUL COLLE SI COMINCIA A PENSARE CHE SAREBBE MEGLIO TORNARE AL VOTO PRIMA POSSIBILE ANZICHÈ CONTINUARE A VIVACCHIARE... - SALVINI PUNTA TUTTO SU TRUMP E MOLLA PUTIN PER ARRIVARE A PALAZZO CHIGI

-

Condividi questo articolo


MATTARELLA E CONTE MATTARELLA E CONTE

Marco Antonellis per Dagospia

 

Mentre dalle parti della Lega Matteo Salvini fa di tutto per mettersi l'abito buono, per apparire sempre più "istituzionale" come piace a Sergio Mattarella (e come ampiamente Dagoanticipato nelle scorse settimane) per puntare dritto dritto su Palazzo Chigi, dalle parti del Quirinale sono sempre più irritati per la brutta piega che sta prendendo l'affaire con la Cina a proposito della "Via della Seta". Il capo dello Stato è a dir poco sconcertato per come il governo gialloverde sta gestendo il "dossier" tanto da aver da tempo allertato le proprie pedine a cominciare da Moavero Milanesi, Ministro degli Esteri.

 

vladimir putin con matteo salvini vladimir putin con matteo salvini

Ma le perplessità del Colle sull'operato Governo gialloverde vanno ormai bel al di là della gestione del caso Cina (cominciano con la crisi diplomatica con la Francia e proseguono con la gestione del caso Tav) mentre i più attenti frequentatori dei saloni del Quirinale non possono non notare un "raffreddamento" dei rapporti con il Premier Conte, sempre più succube dei dioscuri di 5 Stelle e Lega ed incapace di decidere.

 

"Un governo non può vivere di continui rinvii, gli stop and go non possono diventare regola e prassi su ogni faccenda di rilievo. Il Paese non può reggere a lungo la preminenza degli interessi elettorali e di partito su quelli generali" fanno notare dal Colle.

 

enzo moavero milanesi enzo moavero milanesi

Tanto che ormai anche da queste parti si comincia a pensare che sarebbe meglio affrontare il prima possibile una tornata elettorale anzichè continuare a "vivacchiare" con un governo claudicante e ormai specializzato nel non affrontare mai le decisioni che contano per paura di spaccarsi: "Meglio andare alle urne che continuare ad assistere a continui rinvii, compromessi al ribasso, balletti e teatrini di ogni tipo proprio nel momento in cui servirebbero scelte chiare e forti nell'interesse del Paese".

donald trump matteo salvini donald trump matteo salvini

 

Insomma, al Quirinale ufficialmente non lo dicono ma sotto sotto quasi ci sperano, tanto è vero che Matteo Salvini avendo mangiato la foglia sta facendo di tutto per compiacere l'uomo del Colle e quello della Casa Bianca financo mollando Putin (senza il lasciapassare Usa è impossibile sedersi a Palazzo Chigi); se ci saranno elezioni anticipate il Capitano leghista vuole farsi trovare pronto perchè potrebbe essere l'unico in grado di mettere in piedi una maggioranza omogenea (termine caro a Mattarella) capace di affrontare le prossime sfide del Paese.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)