Da \"Panorama\"
Cristina Scaletti1 - AMICI MIEI AL CINEMA - SPRECHI A FIRENZE...
La politica culturale del cinema? Nella «rossa» Firenze è fatta di sprechi e dunque è «tutta da rifare», a partire dalla Casa del cinema di Firenze, che «vive di troppi soldi pubblici e ha una programmazione da migliorare ». Non lo sostiene il ministro Sandro Bondi, bensì l\'assessore toscano alla Cultura, la dipietrista Cristina Scaletti. Dal 2010 la Casa riceve infatti 400 mila euro all\'anno dalla regione. Di questi, ben 300 mila se ne vanno per affittarne la sede, il cinema Odeon.
Però la stessa regione ha già speso 3,6 milioni di euro per acquistare il Teatro della Compagnia e farne la sede della struttura. Così oggi la Casa del cinema ha due possibili sedi, una di proprietà e una in affitto. «L\'opportunità di una complementarietà c\'è» fa sapere la coordinatrice del settore cinema Stefania Ippoliti, veltroniana di ferro e moglie del consigliere d\'amministrazione Rai Giorgio Van Straten. «Una sede basta e avanza e d\'ora in poi la Casa del cinema dovrà mantenersi con soli 100 mila euro regionali» la risposta lapidaria dell\'assessore Scaletti. (Cristina Manetti)
Bossi circondato da bellezze2 - LA LEGA CORRE E PREGA, ULIVIERI SFOTTE...
Esordio delle biciclette padane per il «sacro percorso » leghista Monviso-Venezia, con divise verdi disegnate per l\'occasione e borraccia piena di acqua rigorosamente prelevata alla sorgente del Po di Pian del Re.L\'organizzatore è il senatore e sottosegretario all\'Interno Michelino Davico (nella foto con Renzo e Umberto Bossi). Il prossimo passo? L\'organizzazione del giro della Padania,richiesta dal Senatùr.
Meno bene è invece andato il raduno del Carroccio sul «sacro suolo» di San Genesio (San Miniato, Pisa). Tra i manifestanti (Cobas e centri sociali) c\'era anche Renzo Ulivieri, ex allenatore del Bologna e attuale presidente dell\'associazione allenatori. Che non si è limitato a contestare Roberto Calderoli,ma ha addirittura profanato il prato della manifestazione. Per sua stessa ammissione, vi ha infatti fatto la pipì.«Mi scappava» ha finto di giustificarsi l\'allenatore rosso. E incontinente.
ANGELINO ALFANO3 - DOTT, PROF, ON... STOP AI TITOLI NELLE DELIBERE...
I sindaci dei piccoli comuni d\'Italia si stanno caratterizzando per ordinanze e delibere per niente tradizionali. L\'ultima viene da Cava de\' Tirreni (Salerno), dove il primo cittadino Marco Galdi ha invitato i suoi assessori a non utilizzare titoli accademici od onorifici negli atti formali del comune. «L\'anteposizione di titoli al nome del sindaco o degli assessori deve essere eliminata, per testimoniare un rapporto diretto fra chi amministra la città e i cittadini» ha scritto il sindaco. Basta dunque con le sigle «antipatiche » come dott, prof e on. Evviva la sobrietà. (Carlo Porcaro)
4 - C\'È UN GIUDICE A SAN MARINO...
Per velocizzare i passaggi di carte e rogatorie fra Italia e San Marino, il ministro Angelino Alfano ha «prestato» un pm alla sottodimensionata procura della Rocca. Si tratta di un caso unico. La scelta è caduta sul procuratore di Ravenna Stefano Stargiotti, primo nella graduatoria dei giudici dichiaratisi disponibili. Ma la nomina non è ancora ufficiale. L\'interessato ha chiesto qualche giorno per riflettere: questioni di stipendio e benefit, pare.
5 - TONINO MASTELLA...
Il segretario regionale lucano, Michele Radice, ha lasciato l\'Idv. Tra le altre cose, Radice accusa Antonio Di Pietro di tollerare la «mastellizzazione» del partito. L\'assessora regionale Idv è, per esempio, Rosa Mastrosimone, tra gli organizzatori dei sit-in di solidarietà ai coniugi Mastella indagati dai pm. (Canio Smaldone)
6 - CASO BUSI, VINCE PANORAMA. MA L\'ORDINE NASCONDE LA NOTIZIA...
Maria Luisa Busi aveva torto, Panorama ragione, quando il 22 aprile 2010 scriveva che l\'ex conduttrice del Tg1 aveva prodotto appena 16 servizi in 10 anni. Lo stabilisce un atto ufficiale dell\'Ordine dei giornalisti del Lazio. Ma che «Busi non sia stata denigrata dalla giornalista di Panorama Antonella Piperno» rischiava di non saperlo nessuno. Anzi, il 12 luglio, ad archiviazione già decisa, il consiglio dell\'Ordine ha diramato un comunicato sull\'esito del procedimento disciplinare a carico di Piperno: «La sanzione dell\'avvertimento del presidente dell\'Ordine Bruno Tucci».
Nessuna traccia, invece, dell\'archiviazione, una notizia negata sia alle agenzie sia a Piperno, che soltanto il 17 settembre l\'ha appresa attraverso un documento inviato dall\'Ordine al suo avvocato, Stefano Nicastro. Viene stabilito che la giornalista di Panorama «non ha messo in atto il comportamento grave e scorretto denunciato dalla Busi nel suo esposto». Non solo, l\'ex conduttrice del Tg1 aveva torto a sostenere che contenesse «notizie false e gravemente lesive ».
È tutto scritto nelle quattro pagine di archiviazione, seguite da otto righe che, guarda caso, sono quelle fornite alle agenzie di stampa. Recitano: «Visto che la categoria mostra evidenti segni di insofferenza ogni volta ci sia una divergenza di vedute su qualsiasi argomento», l\'Ordine ha deciso di «richiamare tramite il presidente gli iscritti all\'albo al rispetto delle norme deontologiche ». Davvero una strana dimenticanza. Ma la solerzia con cui l\'Ordine ha sbandierato la sanzione, dimenticando chissà perché l\'archiviazione, rappresenta un\'omissione grave. (Maurizio D\'Avanzo)
Rosa Russo Jervolino7 - E LA PROFUGA DEL «TG1» ENTRA IN «CANTIERE»...
Dalla scrivania del «Tg1» a un tavolaccio di legno: la scenografia di «Articolo 3», il programma di Raitre che dal 15 ottobre farà di Maria Luisa Busi una paladina dei consumatori, riprodurrà un cantiere pieno di lamiere e tubi. Un\'idea di Trixie Zichoski, già scenografa del «Grande fratello». Busi è stata scelta dal direttore reintegrato Paolo Ruffini: il suo predecessore Antonio Di Bella voleva chiamare il programma «Hotel Patria» e affidarlo all\'attore Antonio Catania.
Busi punterà molto sui filmati e ha voluto con lei l\'ex pm di Mani pulite Gherardo Colombo, Rosanna Massarenti di Altroconsumo, il penalista Mario Casellato e l\'esperto di welfare Guido Bolaffi.
Tra gli autori c\'è Filippo Nanni, ex «Tg3» in fuga da Bianca Berlinguer, la capostruttura è Anna Maria Catricalà, big della rete (ha firmato «Ballarò» e «Report») e sorella del presidente dell\'Antitrust. «Articolo 3» eredita l\'8 per cento di share da «Mi manda Raitre» di Andrea Vianello. Che, passato al mattino con il suo «Agorà», ha scippato tre autori al concorrente della 7, «Omnibus»: Luca Marcenaro, David Becchetti e Riccardo Zambon.
Lisa Vanzina - Copyright Pizzi8 - LA CRICCA DEL VESUVIO FA TREMARE NAPOLI...
Le forze dell\'ordine sono ormai habitué a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli. Sono almeno dieci le inchieste della magistratura, penale e contabile, sull\'amministrazione retta dal sindaco Rosa Russo Iervolino: dalle assunzioni clientelari agli scempi urbanistici, passando per la mancata rimozione dell\'amianto a Bagnoli. Ora, però, si affaccia una nuova inchiesta su una presunta cricca politico-affaristica, filomassonica. Il primo passo? La parentopoli napoletana che sta squarciando il velo su favori e clientele partiti proprio dal Comune di Napoli.
9 - PREMIO AL MIGLIOR CONTRATTO...
Giuria e premi, ma non per affascinanti indossatrici: a sfilare sono clausole contrattuali. Un concorso per il miglior accordo di lavoro è stato infatti bandito dalla Cisl piemontese. Il sindacato ha organizzato una giornata di studio per esaminare gli accordi territoriali e premiare quello più efficace. L\'obiettivo della Cisl è superare i troppi tabù degli accordi aziendali. (Gianni Pintus)
10 - JULIA OFFENDE...
Alla prima capitolina ipotizzavano che dietro Mangia prega ama, il nuovo film con Julia Roberts, «c\'è la mano leghista»: romani e napoletani vi sono dipinti come macchiette dedite solo a mangiare, gesticolare e scippare. Lisa Vanzina se n\'è andata via prima dicendo: «È offensivo». Uscito anche il regista Marco Risi.