“NEL PD UN DIBATTITO TRA MASCHI ALFA” - CIRINNA’: 'LE DONNE SONO ABITUATE AD USARE IL “NOI”, LORO L’IO' - LA FEDELI: 'NON SONO ANCORA MATURI I TEMPI PER UNA CANDIDATURA FEMMINILE COME SEGRETARIO' - MA PERCHE’ LE DEMOCRATICHE INVECE DI FRIGNARE E DI LANCIARE INUTILI APPELLI NON SI BUTTANO NELLA MISCHIA?

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Alessandra Arachi per il Corriere della Sera

 

FEDELI FEDELI

Pina Picierno è sbrigativa: «Non vedo la necessità di una candidatura femminile nel Pd. Per me conta che il candidato sia credibile, non di che sesso è». Livia Turco è invece addolorata: «Ricordo quando con il Pci nel 1987 portammo in Parlamento - senza quote - il 30 per cento delle donne». Eppure nonostante la distanza di generazione politica le due sono d' accordo su un punto: oggi le donne del Pd sono assenti perché non ce la fanno a reggere il dibattito.

 

Pina Picierno, giovane deputata campana e renziana, lo dice diretta: «È un dibattito surreale, come possono entrarci le donne che sono concrete per definizione?». Livia Turco, una storia comunista nel bagaglio, più articolata: «Le modalità del dibattito politico sono assolutamente respingenti per le donne e creano una distanza profonda. Oggi nel dibattito spicca l' ipertrofia dell' io e l' indifferenza totale alle relazioni umane».

 

Valeria Fedeli, ministro di questo governo sulla poltrona dell' Istruzione, quando si parla dell' assenza di partecipazione delle donne si fa molto seria: «Bisogna fare una riflessione importante. Non c' è nessuna donna che si candida alla segreteria del Pd, perché?

LIVIA TURCO LIVIA TURCO

Dobbiamo chiedercelo e risponderci. Io quando ero alla Cgil ho lavorato molto per spianare la strada a un segretario donna».

 

E in effetti alla Cgil è arrivata poi Susanna Camusso. Ma c' è una sola donna nella storia del Pd che si è candidata alla segreteria: Laura Puppato. Il risultato delle sue primarie non fu certo entusiasmante. «Già. Per questo la riflessione deve essere profonda», dice ancora la ministra Fedeli. E aggiunge: «Nel governo Renzi sono stati presi provvedimenti importanti in favore delle donne. Lo stesso governo era formato al 50 per cento da donne. C' è qualcosa di incompiuto».

 

Monica Cirinnà, senatrice con il cuore sulle battaglie per i diritti, ha una sua teoria: «Non è vero che le donne in questo momento siano assenti dal dibattito politico all' interno del Pd. Domenica scorsa, ad esempio, all' assemblea del Pd sono stati lanciati dalle donne due importanti appelli, firmati da tantissime donne del partito: 70 parlamentari e 1.300 elette nei territori. Ma erano appelli pacati che non urlavano. Non li hanno voluti ascoltare».

monica cirinna monica cirinna

 

Secondo Cirinnà il problema delle donne in politica è rimasto immutato nel tempo, dentro e fuori il Pd: «Le donne hanno un modo diverso di lavorare rispetto agli uomini. Il maschio cerca sempre il maschio alfa, mentre le donne sono mediatrici e inclusive per natura: usano il noi da quando nascono. Gli uomini, inutile dirlo, usano l' io».

 

Le candidature per la poltrona di segretario del Pd sono ancora aperte. Ci sarà una donna in lizza? La prima a rispondere è Pina Picierno: «A me come segretario va benissimo Matteo Renzi».

 

Poi Livia Turco: «Non lo so, ma quello che voglio dire alle giovani del Pd per le quali faccio il tifo: buttatevi. Diventate autonome e alleatevi fra voi. Ce la potete fare».

 

Quindi Valeria Fedeli: «Non credo siano ancora pronti i tempi per una candidatura femminile come segretario di partito. Ma è certamente arrivato il momento di preparare il terreno».

 

Monica Cirinnà scrolla le spalle: «Io non credo proprio che qualcuna tra noi voglia e sia pronta a buttarsi in un' avventura senza futuro come candidarsi alla segreteria del Pd. Purtroppo».

CIRINNA' CIRINNA'

 

 

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