PENSIONE ITALIA, CITOFONARE INPS - NEI PROSSIMI TRE ANNI LA SPESA PREVIDENZIALE SALIRÀ SISTEMATICAMENTE (ANCHE GRAZIE A "QUOTA 100" MADE IN SALVINI) - DAI 269 MILIARDI DI EURO DEL 2018, SI PASSERÀ AI 281 MILIARDI DEL 2019, AI 290 MILIARDI DEL 2020 E AI 298 MILIARDI DEL 2021 - L’INPS STACCHERÀ ASSEGNI EXTRA PER 63 MILIARDI - IL NOSTRO PAESE SPENDE PIÙ DI TUTTI NEL MONDO: COL 15,4% DEL PIL SIAMO SECONDI SOLO ALLA GRECIA, MENTRE LA MEDIA OCSE È DEL 7,5%...

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(AGI) - E' destinata a salire di quasi 63 miliardi di euro la spesa pubblica per le pensioni in Italia nel triennio 2019-2021. Un aumento che lascera' la Penisola in cima alla classifica dei paesi con il maggior rapporto tra spesa previdenziale e prodotto interno lordo, in crescita fino al 15,4% e secondo solo a quello della Grecia a quota 16,9% e ben al di sopra della media Ocse (7,5%). Sui conti pubblici italiani le uscite destinate agli assegni pensionistici si sono attestate a 263 miliardi nel 2017 e a 269 miliardi nel 2018; nei prossimi tre anni tale voce salira' a 281 miliardi, 290 miliardi e 298 miliardi.

 

Questi i dati principali di un'analisi del Centro studi di Unimpresa secondo la quale il totale della spesa previdenziale (pensioni e prestazioni sociali) crescera' di oltre 92 miliardi nel prossimo triennio. "Abbiamo da anni un sostanziale squilibrio nei nostri conti pubblici per quanto riguarda la spesa previdenziale: pesano scelte scellerate degli scorsi decenni, in particolare le cosiddette baby pensioni; ma pesano anche le mancate riforme per la crescita economica, che hanno fermato la dinamica positiva del pil" commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

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"Abbiamo anche qualche perplessita' in merito alla recente riforma Quota 100 e sul fatto che sia capace di incrementare l'occupazione con una sorta di ricambio generazionale: per ora l'unica certezza e' il maggior costo a carico della collettivita'", aggiunge Ferrara.

 

Secondo l'analisi dell'associazione, basata su dati della Ragioneria generale dello Stato, la spesa per le pensioni salira' di 62,9 miliardi nel triennio 2019-2021 rispetto al 2018: lo scorso anno gli assegni "pensionistici" hanno pesato per 269,2 miliardi sul bilancio dello Stato, cifra che salira' a 281,4 miliardi quest'ano, a 290,3 miliardi nel 2020 e a 298,7 miliardi nel 2021.

 

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Per quanto riguarda le altre prestazioni sociali, la spesa si e' attestata a 80,5 miliardi nel 2018, salira' a 88,8 miliardi quest'anno, a 90,3 miliardi nel 2020 e a 91,9 miliardi nel 2021: nel triennio 2019-2021 l'aggravio totale sara' di 29,4 miliardi. Complessivamente, considerando pensioni e prestazioni sociali, la spesa salira' di 92,3 miliardi tra il 2019 e il 2021: dai 349 miliardi del 2018, ai 370,2 miliardi del 2019, ai 380,7 miliardi del 2020 e ai 390,6 miliardi nel 2021.

 

Nel rapporto col pil, in Italia la spesa per le pensioni si e' attestata al 15,3% nel 2017 ed e' leggermente calata al 15,2% lo scorso anno: da quest'anno e fino al 2021, il rapporto salira' stabilmente al 15,4%. Quanto al confronto internazionale, spende piu' dell'Italia, in percentuale del prodotto interno lordo, solo la Grecia (16,9%).

 

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Tutti gli altri membri dell'Ocse (media 7,5%) sono piu' virtuosi del nostro Paese: Francia 13,9%, Portogallo 13,3%, Austria 13,3%, Finlandia 11,4%, Slovenia 11,1%, Polonia 11,1%, Spagna 11,0%, Belgio 10,7%, Germania 10,1%, Giappone 9,4%, Danimarca 8,1%, Turchia 7,7%, Svezia 7,2%, Stati Uniti d'America 7,1%, Norvegia 6,6%, Svizzera 6,5%, Regno Unito 6,2%, Olanda 5,4%, Canada 4,7%, Messico 2,3%.

 

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