PENTASTELLATI DEMOCRISTIANI – DALLA BASE SALE IL MUGUGNO CONTRO LA RAGGI, MA NESSUNO CI METTE LA FACCIA – LA SINDACA NON HA INFORMATO NESSUNO DEL GRUPPO M5S DELLA SCELTA DI CHIEDERE IL GIUDIZIO IMMEDIATO PER L’INCHIESTA SULLE NOMINE IN CAMPIDOGLIO 

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Maria Egizia Fiaschetti per il Corriere della Sera

 

raggi 25

Viaggia in chat il malumore dei consiglieri M5S in Campidoglio quando apprendono via Facebook la linea della sindaca: indagata per falso, Virginia Raggi ha scelto di chiedere il giudizio immediato saltando l' udienza preliminare. Una strategia, bypassare la difesa davanti al gup col rischio di un possibile rinvio a giudizio, che le consentirebbe di raffreddare le polemiche durante la campagna elettorale rimandando il tutto a dopo le elezioni.

 

Se non fosse che alcuni, non gli esponenti più in vista ma le retroguardie, avrebbero mal digerito la notizia senza esserne stati informati. Una consigliera in particolare, tra le più vicine alla base, si sarebbe sfogata nelle conversazioni su WhatsApp: «Possibile che anche stavolta non ci abbia detto nulla?». Da qui, l' ipotesi di convocare un vertice di maggioranza per chiedere chiarimenti.

 

la sindaca virginia raggi col vice sindaco luca bergamo (5)

Deve intervenire Paolo Ferrara, capogruppo penstastellato in aula Giulio Cesare, per serrare le fila prima che il dissenso tracimi. E però, la smentita alle agenzie arriva quando i rumors sono già iniziati a circolare, sempre più insistenti: «Questa riunione non è mai stata in programma né ci sarà. Il gruppo M5S non ha bisogno di alcun chiarimento su una decisione motivata e opportuna. La prossima settimana ci riuniremo, come sempre, per confrontarci su quanto stiamo facendo in questa città».

 

cristina grancio

Quando parte l' ordine di scuderia, basso profilo e silenzio con la stampa, la maggior parte dei consiglieri si allinea. Persino i più riottosi giurano di non saperne nulla: «Un vertice? No, non mi risulta», è la versione unanime ripetuta come un mantra. Pesa le parole anche Cristina Grancio. «La dissidente», sospesa e poi riammessa per le critiche allo stadio della Roma, preferisce esprimersi via sms: «Se la richiesta di giudizio immediato è una scelta processuale della difesa degli avvocati, nulla quaestio . Diversamente se è una scelta prettamente politica, probabilmente avrei fatto altre considerazioni». Del tipo? «La dignità della mia difesa non sarebbe stata motivo per oscurare la forza di un movimento politico, ma espressione dell' esercizio di un diritto».

RENATO MARRA E RAGGI mpa.it

 

Partito l' input si cerca di parare il colpo, ma i bene informati confermano i dissapori: «Lo scollamento tra la sindaca e la sua maggioranza non è una novità. La accusano di rispondere ai vertici milanesi e di decidere da sola, tutt' al più assieme al suo vice Luca Bergamo». L' ultima manovra di bilancio, a sentire gli insider di Palazzo Senatorio, proverebbe la scarsa coesione, se non una certa diffidenza: «Di solito sono i consiglieri d' opposizione a presentare gli emendamenti, stavolta invece i grillini ci hanno messo una mano pesante».

DI MAIO RAGGI 2

 

In realtà un assist alla sindaca era arrivato dal candidato premier, Luigi Di Maio: «La Raggi ha chiesto il giudizio immediato? Non ci sono commenti perché questo è un Paese che come fai sbagli. Io sono tranquillo: Virginia sa quello che deve fare».