PERICOLO ISIS! LONDRA ALZA L’ALLERTA TERRORISMO - STRETTA DI CAMERON CONTRO I JIHADISTI BRITANNICI: RITIRO DEL PASSAPORTO AGLI ISLAMISTI SOSPETTI E MASSIMA ATTENZIONE AI PUNTI DI FRONTIERA: AUMENTANO CODE E DISAGI NEGLI AEROPORTI

Il premier ha illustrato “le sue misure straordinarie” a Westminster ricevendo il plauso dei laburisti che rivendicano il copyright sulla legislazione di emergenza - L’unica critica di Ed Miliband è che non “dovevamo sbarazzarcene in fretta” - La polizia potrà negare il diritto di rientrare in patria ai cittadini britannici già all’estero sospetti jihadisti...

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Fabio Cavalera per “Il Corriere della Sera

 

HEATHROW POLIZIA ANTITERRORISMO HEATHROW POLIZIA ANTITERRORISMO

Avviso ai futuri viaggiatori. Potrà capitare anche questo: che le autorità britanniche chiedano alla compagnia aerea dettagli sulla lista dei passeggeri di un volo con destinazione Regno Unito ma non ritenendo le informazioni sufficienti e chiare impediscano all’aereo di partire o, se già in cielo, di atterrare.

 

Basterà un piccolo sospetto, un’omonimia, un dubbio su un cittadino britannico (e anche non britannico), un qualcosa che non torna e allora scatteranno le misure che il governo Cameron ha annunciato e renderà presto operative. Si cambia passo.

IL FUNERALE DI NELSON MANDELA DAVID CAMERON IL FUNERALE DI NELSON MANDELA DAVID CAMERON

 

Se quattro anni fa, nel 2011, Downing Street aveva allentato (un pochino) i controlli antiterrorismo, adesso, sull’onda delle «migrazioni» verso la Siria e l’Iraq di giovani britannici suggestionati dal richiamo del radicalismo islamico, si torna al passato. Anzi di più.

 

Lo stato di allerta è al penultimo gradino della gravità («severe»), quello che indica gli attentati «molto probabili», e David Cameron spinge per dare alla polizia e ai servizi segreti il massimo dei poteri di prevenzione e di azione. Negli aeroporti e in tutti i punti di frontiera le ispezioni sono già aumentate e diventate più invasive, con la conseguenza di allungare le code e i disagi. Non che prima vigesse l’anarchia. Al contrario. Le verifiche sono sempre state scrupolose, spesso al limite della pazienza (con cartelli invitanti i passeggeri a non alzare la voce e a non insultare il personale della sicurezza pena l’arresto per offesa a pubblico ufficiale).

 

DAVID CAMERON ED MILIBAND CELEBRANO LA REGINA ELISABETTA DAVID CAMERON ED MILIBAND CELEBRANO LA REGINA ELISABETTA

Ora si va oltre. David Cameron ieri a Westminster ha illustrato il suo piano con tanto di plauso dei laburisti che rivendicano il copyright sulla legislazione originaria di emergenza, ritoccata e moderata nel 2011 dai tory e dai liberaldemocratici. L’unica critica di Ed Miliband è che non «dovevamo sbarazzarcene in fretta». La filosofia di base è che occorre stanare i terroristi, i loro complici, i loro simpatizzanti e che non bisogna andare per il sottile. Dunque è necessario dare «poteri specifici e discrezionali di azione» alla polizia e all’intelligence e prepararsi a contrastare qualsiasi ricorso nei tribunali contro eventuali abusi.

 

Si comincia con due misure. La prima è che se un cittadino britannico, messo sotto la lente di ingrandimento, si ritrova nella lista nera degli individui a rischio o solamente da monitorare, dovrà, se richiesto in aeroporto o in frontiera, consegnare a tempo indeterminato il passaporto e privato della possibilità di partire. La seconda è che i cittadini britannici già all’estero ma giudicati o pericolosi o sospetti jihadisti si vedranno negato il diritto a rientrare in patria. Se ne dovranno stare alla larga.

 

ED MILIBAND GNAM THE INDEPENDENT ED MILIBAND GNAM THE INDEPENDENT

Un provvedimento, questo, che corre sul filo della legittimità internazionale. Non è scontato che i «presunti combattenti» mantengano la cittadinanza. «Gli sarà consentito». Il che significa che ci sarà una discrezionalità nella decisione lasciata alle autorità. Ma David Cameron non ammette sconti: «Aderire a valori britannici non è una scelta o un’opzione. È un dovere per tutti coloro che vivono sulle nostre isole».

 

Il corollario ai due pilastri della regolamentazione è che le «misure di prevenzione e investigazione saranno estese». Il fermo senza spiegazioni. L’obbligo di non frequentare certi luoghi, sempre se valutato necessario dalla polizia. Obbligo di non muoversi da casa. E, al contrario, «relocation», ovvero un provvedimento che era stato abolito e adesso Downing Street rilancia: il trasloco da casa e l’insediamento in un domicilio gradito alla polizia. È la normalità britannica, l’equilibrio difficile fra diritti, democrazia, lotta al terrorismo e paura di attentati.

 

 

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