PIAZZA AFFARI SALE DELLO 0,58% CON SPREAD GIU' A 174 PUNTI - CORRONO A2A (+3,4%) E UNICREDIT (+3%) CHE ASPETTA I CONTI E IL PIANO DI DOMANI - GIU' MEDIASET (-1,24%)


Carlotta Scozzari per Dagospia

FEDERICO GHIZZONI E GIUSEPPE VITA

Chiusura in rialzo per Piazza Affari in una giornata in cui il listino italiano è anche approdato, a un certo punto nel pomeriggio, in territorio negativo, complici ancora una volta le preoccupazioni per l'Ucraina. Alla fine, però, l'indice Ftse Mib ha terminato in progresso dello 0,58% a 20.753,36 punti. Lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è invece sceso a quota 174 punti.

All'interno del Ftse Mib, la performance migliore è stata quella firmata da A2a, che ha guadagnato il 3,41% dopo che il Comune di Milano ha prorogato al 14 aprile la scadenza per la presentazione delle candidature per il nuovo consiglio di amministrazione.

Tra le banche, occhi puntati su Unicredit, che ha guadagnato il 2,98% alla vigilia dei conti del 2013 e, soprattutto, della presentazione del nuovo piano industriale. Per fare cassa, l'istituto guidato da Federico Ghizzoni potrebbe annunciare la quotazione in Borsa della controllata Fineco.

Moleskine

Acquisti anche su Mps (+1,13%) nel giorno in cui si è saputo che la famiglia Aleotti, seconda maggiore azionista dopo la Fondazione omonima, il 5 marzo, ha ridotto la propria partecipazione nella banca all'1,034% dal precedente 4 per cento. Tra i titoli finanziari, in forte rialzo anche Unipolsai, che ha guadagnato il 2,92 per cento.

Per contro, debole Mediaset (-1,24%) mentre ormai la società della famiglia Berlusconi deve decidere se acquistare o meno la quota detenuta nel veicolo Digital+ da Prisa. Fuori dal listino principale, tonfo del 9,6% per Moleskine dopo che il gruppo delle note agendine, per il 2013, ha annunciato un calo del 2,4% del risultato netto.

Fiammata del 4,26% per Rcs, che proprio oggi ha alzato il sipario su una perdita netta per il 2013 di 218,5 milioni, rispetto al rosso di 507,1 milioni di un anno prima.

confalonieri con marina e piersilvio berlusconi