PISAPIA MOLLA RENZI: “IL PD NON LO CANDIDI”. E D’ALEMA E’ PRONTO AD ABBANDONARE GENTILONI: “NON REGGIAMO IL MOCCOLO MENTRE MATTEO FAI LA LEGGE ELETTORALE CON SALVINI” – BAFFINO PREVEDE “UNA DISASTROSA SCONFITTA PER IL PD IN SICILIA” (NON CI VUOLE IL MAGO OTELMA)

-

Condividi questo articolo


 

Monica Guerzoni per il Corriere della Sera

 

prodi dalema prodi dalema

L' ultimatum arriva a sorpresa e strappa l' applauso ai militanti di Sinistra Italiana, tra le bandiere rosse e le magliette con Che Guevara: «Se il nostro voto è determinante non puoi pensare che noi reggiamo il moccolo mentre tu fai la legge elettorale con Salvini...». La bozza di legge elettorale a dir poco lo disgusta e Massimo D' Alema cerca gli aggettivi più efficaci per stopparla: «È una legge mostruosa, un pasticcio, una porcheria, un obbrobrio che consegna il Paese alla destra. Una follia. Pur di fare del male a noi il Pd produce del male anche a se stesso».

 

pisapia sinistra a roma pisapia sinistra a roma

Il messaggio è chiaro. Se il nuovo testo passa, Mdp staccherà la spina a Gentiloni. A Reggio Emilia, accolto da Nicola Fratoianni, D' Alema arriva per un confronto con Fabio Mussi, suo compagno di stanza (e di scorrazzate in moto) ai tempi della Normale di Pisa. L' abbraccio a dieci anni dalla scissione di Sinistra democratica è da foto ricordo, ma quando da Imola filtrano le dichiarazioni di Giuliano Pisapia l' ex premier sfoga tutto il suo fastidio per come la stampa lo rappresenta: «Mi sono stufato di fare la parte del cattivo, dello sfasciacarrozze... Dove sarebbe la differenza di linea tra noi? Io sono uno studioso di Pisapia, è dal primo luglio che stiamo dicendo le stesse cose».

dalema bersani dalema bersani

 

Per una sera sembra davvero così e D' Alema prova a dissimulare la soddisfazione quando gli riportano le frasi di Pisapia. «L' unica svolta possibile è che il Pd guardi a sinistra e non a destra, dicendo apertamente che non è autosufficiente e che il candidato non sarà il segretario del Pd - è la frase che fa scoppiare la pace a distanza - Se vogliono la coalizione facciano le primarie».

 

Cento chilometri separano Reggio Emilia da Imola e D' Alema intende azzerarli a colpi di notizie: «Entro novembre avremo il nome e il simbolo e alle elezioni ci presenteremo nella stessa lista». Il presidente di Italianieuropei guarda oltre le urne e conferma il traguardo di «una nuova forza politica che non sia soltanto un cartello di sigle». E allora basta con le polemiche, basta con «i litigi e i pettegolezzi inutili».

orlando dalema bersani boldrini pisapia orlando dalema bersani boldrini pisapia

 

Pisapia, scandisce più volte D' Alema, ha parlato di una formazione politica alternativa al Pd, di discontinuità di politiche e di leadership: «Poteva dirlo impugnando la sciabola, lo ha detto con garbo ma è un discorso assolutamente chiaro». E quando Alessandro De Angelis gli chiede se dopo il voto sarà possibile un accordo, l' ospite d' onore frena: «Oggi non ci sono le condizioni per una alleanza con il Pd». Ma attenzione alla frammentazione di liste e di gruppi «che litigano attorno al baratro del 3 per cento», avverte, perché se si crea «distacco e disgusto si rischia seriamente un Parlamento nel quale la sinistra non ha voce».

 

il virile andrea orlando 1 il virile andrea orlando 1

Prevede per il Pd «una disastrosa sconfitta in Sicilia», assicura che gli ex ds non sono «usciti dal partito personale per fare un partitino personale» e scaccia via ombre e dubbi sulla leadership: «La scelta di Pisapia non ha il segno sgradevole della prevaricazione, può rappresentare al meglio tutte le sigle. Ma è evidente che l' esercizio di questo ruolo passa per una collegialità. Penso a un capolista, un primus inter pares. Quella del candidato premier è una finzione».

 

Da Roma arriva la notizia che Anna Finocchiaro è pronta a «chiudere in pace» la sua esperienza parlamentare se riuscirà a far approvare lo ius soli. Ma è ad Andrea Orlando che D' Alema ha voglia di inviare un saluto: «Qualcuno che abbiamo svezzato malamente ci ha chiamati gruppettari».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."