UN PREMIER SOLO ALLO SBANDO - TRA UNIONI CIVILI, NUOVO SENATO, TASI, IMU, IMMIGRAZIONE E GIUBILEO RENZI SI GIOCA TUTTO IN UN MESE (E NON ESCLUDE NUOVE ALLEANZE)


Ilario Lombardo per “la Stampa”

renzi al meeting di rimini

Matteo Renzi ha una trentina di giorni per tenere in piedi la legislatura. Un mese. Settembre. È in questo arco di tempo che si capirà se gli annunci si tradurranno in fatti, leggi, riforme. Il percorso è quasi tutto parlamentare e se il calendario fosse graficamente rappresentato avrebbe, a ogni casella, un preciso ostacolo. 

 

Unioni civili

Domani, in commissione Giustizia al Senato, riparte la discussione sul testo del ddl a prima firma Monica Cirinnà. L’insidia per Renzi è rappresentata dall’ala ultraconservatrice di Ncd guidata da Carlo Giovanardi, intenzionato a continuare la sua opera di ostruzionismo per sabotare la riforma.

 

Dopo aver aperto un dialogo con il mondo cattolico in occasione del meeting ciellino, il presidente del Consiglio ha minacciato di uscire dal perimetro naturale della maggioranza, e cercare in aula alleati tra Sel e M5S. Renzi sa anche che le unioni civili sono una delle poche armi in mano per ricucire con la sinistra dem. E per questo, spiegano da Ncd, sarebbe pronto a compensare la «sconfitta» dei neocentristi con misure fiscali a sostegno della famiglia nella prossima legge di Stabilità.
 

Riforma costituzionale

renzi al meeting di rimini 9

Martedì 8 settembre ci sarà il vero esame di maturità del Pd. Renziani vs minoranza. Intanto il leghista Roberto Calderoli intreccia la sua trama, fitta di 500 mila emendamenti, il grosso dei 513.450 che la commissione Affari costituzionali ritroverà al rientro. Ma a complicare davvero le cose, come Renzi sperava non avvenisse, ci si è messo di mezzo Piero Grasso. Il via libera del presidente del Senato all’emendabilità dell’ormai noto articolo 2 sembra deflagrante. È quello che speravano i ribelli Dem.

bersani renzi

 

Una semplice preposizione che cambia il senso dell’impianto sulla non elettività dei nuovi senatori, e lo rimette in discussione. Vuol dire altre votazioni e tempi che si allungano. Per questo il premier dovrà rimettere mano all’agendina del cellulare. E comporre i numeri: o di Silvio Berlusconi o di Pierluigi Bersani.

 

Fino a ieri, l’opzione prevalente tra i renziani era di ricreare un canale con la minoranza, magari ragionando sull’elettività dei senatori attraverso un listino da affiancare alla lista dei consiglieri regionali. 
 

Tasi e Imu

RENZI PADOAN

La riforma costituzionale è lo scalpo che Renzi deve portare all’Europa, per ottenere quella flessibilità sui conti che gli permetterà di finanziare in deficit (16-17 miliardi da aggiungere ad altri 10) il taglio, promesso, di Imu e Tasi. I tecnici del Tesoro e di Palazzo Chigi sono già al lavoro sulla legge di Stabilità.

 

Il 15 settembre verrà consegnata la nota di aggiornamento al Def in vista delle bozze della manovra da presentare in Parlamento un mese dopo. Sulla casa, il ministro dell’Economia dovrà fare di tutto per accontentarlo, superando ogni dubbio sulle coperture o sulla necessità di una misura di questo tipo. Dubbi che potrebbero trasformarsi in altri fronti con la sinistra del partito convinta che una misura del genere sia «semplice propaganda berlusconiana». 
 

bersani renzi

Immigrazione e Roma 

Il 14 settembre, al vertice dell’Ue convocato sull’emergenza migranti Renzi dovrà convincere i Paesi più riluttanti a radicali modifiche sugli accordi di Dublino verso un sistema d’asilo davvero europeo. Strappando una condivisione maggiore sui flussi e le quote, potrebbe neutralizzare la campagna interna di Matteo Salvini.

 

marino e renzi

Infine c’è il caso Roma. Il Giubileo: da realizzare al meglio e in tempi insperati come avvenuto con Expo. E qui l’unico ostacolo che Renzi vive con preoccupazione si chiama Ignazio Marino.  

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