PUGNI E CAREZZE - IL CSM MANDA BRUTI E ROBLEDO ALLA DISCIPLINARE, MA CI TIENE A SOTTOLINEARE CHE DURANTE LO SCONTRO TRA PM, “L’AZIONE PENALE È STATA GARANTITA E LE INDAGINI SONO STATE FATTE” (ANCHE DIMENTICARE UN FASCICOLO PER SEI MESI IN UN CASSETTO?) -

Delirio di commissioni del Csm (prima, quinta, settima), prima di arrivare al plenum del 18 giugno, che potrebbe riservare sorprese - Le accuse a Bruti sono note, Robledo dovrà rispondere per aver mandato al Csm carte coperte da segreto, e su come ha ottenuto dalla Gdf la sua versione sul “doppio pedinamento” (mai avvenuto)… -

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1. LETTERA DI FRANK CIMINI 

Da “Il Foglio”

Al direttore - Il Parlamento vota la legge sulla responsabilità dei magistrati. Anm e Csm subito gridano: “A rischio l’indipendenza”. Indipendenza da chi? Libertà de che? Di dimenticare un fascicolo per sei mesi in un cassetto?

Frank Cimini

 

2. LITE ROBLEDO BRUTI

Liana Milella per "La Repubblica"

 

Bruti e Robledo, per certo, si sono scontrati, hanno litigato anche duramente, e non la pensano allo stesso modo su come si comporta un magistrato e come si divide il lavoro in una procura. Però, a Milano, «non risulta che sia stato turbato l’esercizio dell’attività giurisdizionale». Di più, lo scontro tra il procuratore e il suo aggiunto «non ha leso il fondamentale principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge».

EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

 

Né si può dubitare «del corretto esercizio della funzione giudiziaria in generale e di direzione dell’ufficio in particolare». Detto tutto questo, comunque, i singoli capitoli della lite Bruti-Robledo dovranno finire lo stesso davanti ai titolari dell’azione disciplinare, il Guardasigilli Andrea Orlando e il pg della Cassazione Gianfranco Ciani. 

 

Non solo, le stesse carte saranno trasmesse alla quinta commissione dello stesso Csm, chiamata a decidere se Bruti può essere riconfermato al vertice della procura di Milano oppure non ne ha l’idoneità. A palazzo dei Marescialli va in scena un nuovo capitolo del caso Bruti-Robledo. 

 

ALFREDO ROBLEDO jpeg ALFREDO ROBLEDO jpeg

Dopo la settima commissione, arriva il giudizio della prima. Risultati in sintonia, singoli atti a disciplinare e quinta, ma anche una valutazione positiva sul fatto che a Milano, nonostante la lunga contrapposizione tra le due toghe, si è sempre continuato a indagare, si sono ottenuti risultati, i processi sono andati avanti e sono stati chiusi in tempi rapidi. 

 

Nella prima commissione, che valuta le ragioni per un trasferimento d’ufficio, solo Racanelli di Mi ha votato contro la relazione di Sciacca (Unicost). D’accordo gli altri, il presidente Marini, Giostra, Vigorito, Carfì. In settima, il voto era stato ben più travagliato. Il plenum, che si terrà il 18, potrebbe riservare sorprese.

 

In disciplinare finiscono le vicende ormai note. Il caso Ruby, perché a Bruti si rimprovera di non aver assegnato, con una motivazione scritta, l’incarico all’aggiunto Boccassini. Robledo dovrà rispondere per Expo, per aver mandato al Csm carte coperte da segreto, al punto che Bruti fu costretto a segretarle ad horas. 

Il Magistrato Alfredo Robledo Il Magistrato Alfredo Robledo

 

A giudizio per il doppio pedinamento, in cui Robledo dovrà spiegare come ha ottenuto dalla Gdf la loro versione, poi inviata al Csm. Solo «contenuti inopportuni » per la battuta di Bruti a Robledo («Se quelli di Md fossero andati a fare la pipì tu non saresti procuratore aggiunto»), detta riservatamente, ma subito segnalata da Robledo all’allora procuratore Minale. 

 

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