QUANDO SPERONI RESTÒ CON LA PIVETTI NEL SACCO - L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA RICORDA L’ELEZIONE DEL ’94: ‘ERO LA TERZA SCELTA MA MARONI PREFERÌ IL VIMINALE E BERLUSCONI MISE IL VETO SU SPERONI: ‘NON POSSIAMO ELEGGERE UNO CHE VA IN GIRO CON QUELLE GIACCHE COLORATE’

Irene Pivetti vintage: ‘Mi dissero che ero antisemita, contro noi leghisti c’era un odio tremendo, il clima era molto più brutale di adesso’ – ‘Quando lasciai me ne dissero di tutti i colori: calunnie, cattiverie, mi accusarono di andare in giro con la scorta: sono contenta di non fare più politica’ – ‘Renzi? Lo voterei ma dipende con chi si candida’…

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Concetto Vecchio per ‘La Repubblica'

Toni Thorimbert e Irene PivettiToni Thorimbert e Irene Pivetti

Irene Pivetti, 20 anni fa lei diventava presidente della Camera
«Nooo. Pensa!»
L'aveva rimosso?
«Non ci pensavo più, lei mi fa rivivere un bellissimo ricordo. Sto per fare una conferenza stampa per annunciare l'ingresso di una corporation cinese nella mia società e questa sua telefonata è un regalone. Come sono contenta».

Perché scelsero proprio lei?
«Il candidato era Speroni, ma Berlusconi pose il veto: "Non possiamo eleggere uno che va in giro con quelle giacche tutte colorate"».
E così toccò a lei?
«Io ero la terza scelta, perché Maroni a un certo punto preferì andare al Viminale. Ero in macchina, guidavo nei pressi di piazza Castello a Milano, risposi a una chiamata: Bossi. "Guarda che vai a presiedere la Camera". Per poco non andavo a sbattere" ».

Irene PivettiIrene Pivetti

Il più giovane presidente di sempre.
«Avevo 31 anni. Mi sento una pioniera».
Non aveva nessuna esperienza politica.
«Fu un'avventura intensissima. All'inizio ero schiacciata dal senso di responsabilità, era una cosa più grande di me».

Il suo primo annuncio fu: "Ora faremo le riforme istituzionali».
«Beh, furono fatte».
Dove, quando?
«Diciamo che imponemmo l'argomento. Io anticipai anche la spending review, a Montecitorio tagliai il 10 per cento delle spese. Me ne dissero di tutto i colori. Allora l'antipolitica non andava di moda».

Irene PivettiIrene Pivetti

La sinistra disse che lei era antisemita.
«Contro di noi della Lega c'era un clima di odio tremendo».
Veramente era la Lega del cappio in aula.
«I toni di allora erano molto più brutali di adesso, molto di più».
Eravate razzisti?
«Bossi urlava, però aveva una visione».

Cosa fa adesso?
«Ho una società che promuove il Made in Italy in Cina».
Quindi ha imparato il cinese?
«No, quello no: non ho più l'età».
Come definirebbe la sua carriera politica?
«Unica».

IRENE PIVETTIIRENE PIVETTI

Ma lei è poi finita a fare l'assessore a Berceto, nell'Appennino emiliano.
«Ma quello è volontariato, ho dato una mano a un sindaco di un comune di montagna, la mia carriera politica è finita nel ‘99».
Bossi l'ha più visto?
«No, sparito».
E Berlusconi?
«Sì, lui sì, qualche volta a Mediaset. Sempre affabile, galante. Una sera spuntò pure a una serata del Circolo dei Giovani di Dell'Utri».
Lei li frequentava?
«Era il 2008, credo. Mi avevano invitato a un convegno a Sorrento e mi erano piaciuti molto. Bravi. Preparati. Entusiasti. Fecero degli incontri di educazione alla politica e ci andai. E una sera spuntò anche lui».

IRENE PIVETTIIRENE PIVETTI

Silvio?
«Tenne banco per tutta la sera, poi facemmo festa fino a tardi, cantò pure. Ho un bellissimo ricordo».
Non ha nostalgia del potere?
«Mah, quando lasciai me ne dissero di tutti i colori, malelingue, calunnie, dissero che andavo in giro con la scorta, e altre cattiverie...No, sono contenta di non farne più parte».

Voterebbe per Renzi?
«Dipende con chi si candida».
In che senso?
«Si sta prendendo molti rischi, ma se fa bene fa bene all'Italia».

irene pivetti - copyright Pizziirene pivetti - copyright PizziIrene Pivetti presidente della CameraIrene Pivetti presidente della Camera

 

IRENE PIVETTIIRENE PIVETTI

 

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