QUI MOSCA, PARLA ALESSANDRO DI BATTISTA - NEL SUO PRIMO REPORTAGE DALLA RUSSIA, IL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” MINIMIZZA GLI EFFETTI DELLE SANZIONI OCCIDENTALI: “I PREZZI SONO AUMENTATI, MA MENO DI QUANTO NON SIANO AUMENTATI IN EUROPA. IL RUBLO È FORTE E, SEPPUR CON MAGGIORI DIFFICOLTÀ, LE PERSONE VIVONO NORMALMENTE INVADENDO I RISTORANTI, I PARCHI E I CENTRI COMMERCIALI. PIÙ CI SI ALLONTANA DA MOSCA E PIÙ (SEBBENE GLI EFFETTI DELLE SANZIONI SI SENTANO MAGGIORMENTE) AUMENTANO I SUPPORTER DI PUTIN…”


Estratto dell’articolo di Alessandro Di Battista per “il Fatto quotidiano”

 

ALESSANDRO DI BATTISTA A DIMARTEDI

[…] A Mosca gli effetti delle sanzioni si sentono relativamente. I prezzi sono aumentati, ma meno di quanto non siano aumentati in Europa. Il rublo è forte e, seppur con maggiori difficoltà, le persone vivono normalmente invadendo i ristoranti, i parchi pubblici e i centri commerciali, dove i negozi di abbigliamento occidentale vengono sostituiti da marchi russi. Ma Mosca non è tutta la Russia. Più ci si allontana da Mosca e più - sebbene gli effetti delle sanzioni si sentano maggiormente - aumentano i supporter di Putin. Lo si misura anche dal numero di "Z" sulle auto, sui muri ai bordi delle strade e sulle vetrine dei negozi. A Mosca è difficile vederne una.

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A oggi le sanzioni non hanno portato né al collasso dell'economia russa, né alla defenestrazione di Putin, né a rapidi negoziati. Al contrario, hanno messo d'accordo persone che prima non lo erano affatto. C'è chi pende dalle labbra di Putin: per lo più sessanta-settantenni che hanno vissuto sulla loro pelle il crollo dell'Urss e la catastrofe dell'èra Eltsin. Per loro, Putin ha ridato forza e orgoglio al Paese. […]

 

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Poi ci sono quelli che non hanno mai visto Putin di buon occhio (per molte ragioni, anche diametralmente opposte) o addirittura lo detestano: eppure reputano ipocrite le sanzioni. C'è chi si domanda perché l'Europa non le abbia imposte agli Stati Uniti quando bombardavano Iraq, Afghanistan e Libia. C'è chi, da oppositore di Putin, ritiene che le sanzioni non facciano altro che rafforzarlo. […]

 

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[…] A Mosca i Vkusno i Tocka (Delizioso e Basta), i fast food che stanno rimpiazzando i McDonald's, vanno a gonfie vele. […] Se gli obiettivi delle sanzioni sono quelli menzionati dai leader europei, a oggi non sono stati raggiunti. Se poi le sanzioni sono state imposte per recidere il legame politico, economico e culturale (per certi versi i russi sono molto più "europei" di quanto non lo siano gli inglesi) tra Europa e Russia, allora sì, stanno funzionando. Occorrerà vedere chi ne trarrà vantaggio. […]

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