"FARSA ITALIA" E L’INCUBO DEL SORPASSO DI CALENDA-RENZI: C’È ALLARME ROSSO NEL PARTITO DI BERLUSCONI, INSIDIATO SE NON GIÀ SORPASSATO DAL TERZO POLO. PROVA NE SIA L’EDITORIALE DEL GIORNALE DI IERI: L’UNICA VERA ALTERNATIVA DEL VOTO, SCRIVE IL DIRETTORE AUGUSTO MINZOLINI, È TRA UN GOVERNO DI DESTRA E UN GOVERNO DI CENTRODESTRA. BISOGNA DUNQUE VOTARE AZZURRO PER EVITARE IL PRIMO – I CASI PATRICIELLO E MESSINA (IL TESORIERE DI FORZA ITALIA NON RICANDIDATO)

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Antonio Polito per corriere.it

silvio berlusconi convention di forza italia

 

Le nostre prime impressioni di settembre sembrano confermate dai trend elettorali: Giorgia Meloni si sta avvantaggiando del pronostico che la vede vincitrice e cresce ancora nei sondaggi. È l’effetto «band wagon». O, se volete, la «profezia che si autoavvera».

 

Mentre Forza Italia arranca sempre più, insidiata se non già sorpassata dal terzo polo di Calenda e Renzi.

 

Il combinato disposto di queste due tendenze ha spinto Letta a lanciare un «allarme democratico»: votate Pd per impedire una vittoria a valanga del centrodestra nei collegi uninominali. E ha anche indotto alcuni analisti a prevedere un tale successo della destra da poter addirittura fare a meno dei seggi di Forza Italia per formare una maggioranza: basterebbero quelli di FdI e Lega.

SCISSIONI DA FORZA ITALIA - QUELLI CHE HANNO DETTO ADDIO A BERLUSCONI

 

In realtà quest’ultimo è un esito improbabile: Berlusconi ha già ottenuto «a tavolino», nella spartizione dei collegi con gli alleati, abbastanza seggi da compensare anche un forte calo nel proporzionale. Però è vero che c’è allarme rosso nel partito azzurro. Prova ne sia l’editoriale del Giornale di ieri, firmato da Minzolini: l’unica vera alternativa del voto — scrive il direttore — è tra un governo di destra e un governo di centrodestra. Bisogna dunque votare azzurro per evitare il primo.

 

 

D’altra parte in queste settimane si sono moltiplicati i segnali di uno sfaldamento nei territori di Forza Italia; mentre il recente schiacciamento su Salvini sta allontanando parte del voto d’opinione moderato, attratto da Calenda.

CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO

 

Per descrivere la crisi azzurra bastano due episodi. Il primo riguarda un eurodeputato molisano, Aldo Patriciello, re delle cliniche private, che ha partecipato in Campania a una cena elettorale per i concorrenti, due candidati del terzo polo: «Sono per una politica senza steccati», ha spiegato.

 

Il secondo è l’intervista rilasciata al Fatto da Alfredo Messina, ultraottantenne tesoriere di Forza Italia: l’uomo che ha il potere di firma delle liste, e che l’ha esercitato a nome dei vertici ponendo o rimuovendo veti, ha scoperto di non essere stato ricandidato a sua insaputa.

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CARLO CALENDA MATTEO RENZI