PER RENZI MEGLIO GLI “AMICI” DI MARIA CHE I COMPAGNI DEL PD - IL PREMIER SFILA LA MIMETICA E SI RIMETTE IL GIUBBOTTO DI PELLE PER ANDARE DALLA DE FILIPPI: TUTTO PUR DI EVITARE LE GUERRE INTESTINE DEL PD E L'ANALISI SUI 2 MILIONI DI VOTI PERSI


Daniela Ranieri per il “Fatto Quotidiano”

RENZI DE FILIPPI AMICI

 

Domani c’è la finale di “Amici” di Maria De Filippi, un evento tv che va in onda su Canale 5. In conferenza stampa, la conduttrice ha precisato che la presenza di Renzi è possibile, non sicura. D’altronde, è sempre il fiorentino che cerca di farsi vedere in una platea giovane e numerosa che in tv ha pochi eguali.

 

Superando in coreografia e dispiegamento di mezzi il Veltroni del “se perdo vado in Africa”, il Renzi caporal maggiore in Afghanistan ha con la fuga astutamente evitato una pubblica analisi del voto, demandata ai sottoposti in trincea televisiva.

 

renzi in afghanistan con la mimetica

La spacconata di travestirsi da Gheddafi come un qualsiasi La Russa per chiedere ai soldati di prolungare il soggiorno (come peraltro già promesso a Obama mentre questi gli teneva nascosta la morte del cooperante Giovanni Lo Porto) ha tolto i riflettori per qualche ora dalla crisi di un partito sgasato, lacerato da guerre intestine e dalla sfida western tra Vincenzo De Luca e Rosy Bindi.

 

RENZI AMICI DE FILIPPI 1

Il resto è silenzio-stampa col solito sparaconcetti che, dicono le agenzie, “Renzi ripete a tutti i suoi interlocutori”: ddl costituzionale, unioni civili, riforma della P.A., conflitto d’interessi e finanche e il G7 di Elmau. L’agenda non prevede intoppi, perciò via, verso nuove astuzie da spin doctor : twittare la visita ai “militari italiani impegnati a Herat”; hashtaggare “VivaLaRepublica” (sic); gioire per i dati Istat, “159mila occupati in più in aprile primo mese pieno di #jobsact”; ostentare per la disfatta in Liguria e Veneto la sprezzatura di un Federico II di Prussia per una temporanea perdita della Slesia.

 

RENZI AFGHANISTAN

Che rimane? Ah sì, ci sarebbe quel conticino delle elezioni vinte-perse e dei 2 milioni di voti evaporati in un anno, che prima o poi bisognerà affrontare. Ma dove? Ecco l’impensabile diventare possibile, se i rumors di Dagospia dovessero rivelarsi veri: neutralizzare il dibattito, cifra della sinistra masochista e verbosa, sulle vette di share della finale di Amici di domani, il tempo di sfilare la mimetica e rimettere il giubbotto di pelle.

 

RENZI DE FILIPPI

La psicoanalisi gramsciana è relegata alla barbosa direzione del Pd, quando sul palco sfileranno i maggiorenti della defunta ditta insipienti di disintermediazione e forse anche delle ultime parole di Togliatti nel Memoriale di Yalta: “Meglio riservare a spiegazioni e informazioni verbali le cose puramente italiane”.

 

Perché nella cosmogonia del renzismo ci sono trovate e riti fondativi – il pranzo a Arcore, la copertina di Oggi con le nonne, le riverenze a Marchionne, l’ospitata da Maria De Filippi – cui è lecito ricorrere ogni qual volta la molesta ma finora operante narrazione abbia bisogno di un rinforzino.

 

Nel bagno di ascolti di Amici (l’alternativa era la finale di Champions di sabato) Matteo proverà a tornare quello di prima, perché è chiaro che esistono due Renzi: il rottamatore voluto dal popolo che vince tutte le elezioni; il sindaco di Firenze che cambia la Costituzione insieme a un’avvocata di Arezzo e al dunque perde persino i voti, tanto irrisi, che furono di Bersani.

RENZI AFGHANISTAN

 

renzi E DE FILIPPI
renzi in afghanistan

In una riedizione del film di Luciano Salce La pecora nera, in cui uno dei due gemelli impersonati da Vittorio Gassman è un brillante spaccone e l’altro un politico, qui commediante e uomo delle Istituzioni si sovrappongono, e se l’anno scorso alla finale di Amici mandò la moglie Agnese, adesso Renzi deve rimettere la sua chiesa al centro del villaggio mediatico, per dare il messaggio che elettori e astenuti non hanno non-votato il riformatore impopolare, ma semmai il partecipante ad Amici.

Matteo Renzi da Maria De Filippi ad Amici