“RIFONDEREMO L’EUROPA CON I NOSTRI ALLEATI, MAGARI ANCHE CON I CINQUESTELLE” - MARION MARÉCHAL-LE PEN: “MARINE VUOLE ASPETTARE LE ALTRE ELEZIONI PREVISTE IN EUROPA NEL 2018, IN PARTICOLARE QUELLE IN ITALIA, PER CONTARE SULL’APPOGGIO DEI NOSTRI ALLEATI. COMINCEREMO I NEGOZIATI SU VARIE COSE E ANCHE SULL'EURO. SARA’ UN PROCESSO LUNGO E DEMOCRATICO”

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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

MARION LE PEN MARION LE PEN

 

Nella sala più grande dei «Salons Hoche» di Parigi si respira un' aria da cerimonia, gli esponenti di Debout la France e del Front National divisi in due ranghi aspettano emozionati e incravattati l' arrivo dei due leader Nicolas Dupont-Aignan e Marine Le Pen, pronti a stringere la prima alleanza nella storia quarantennale del partito un tempo infrequentabile.

 

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Il Front National sempre respinto ha finalmente trovato un pretendente, e oggi si accasa.

«Sembra un matrimonio - dice infatti Marion Maréchal-Le Pen appena entrata -, la famiglia dello sposo da una parte e quella della sposa dall' altra».

 

Ventisette anni, studi in legge, è l' unica deputata frontista all' Assemblea nazionale, dove è entrata cinque anni fa da più giovane parlamentare nella storia della Repubblica. Il fondatore del Fn Jean-Marie Le Pen è suo nonno, la candidata all' Eliseo Marine Le Pen sua zia. Celebrate le nozze, Marion Maréchal-Le Pen parla di Francia, Europa e Italia.

Il gollista Dupont-Aignan al primo turno ha preso un milione e 700 mila voti, il 4,7 per cento, e gli promettete il posto di premier.

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Perché siete così felici di questo accordo?

«È un momento storico, una svolta che conferma la vera linea di divisione: tra quelli che vogliono ancora difendere l'idea della Nazione e quanti sono pronti a dissolverla nella globalizzazione. Marine Le Pen e Dupont-Aignan si battono insieme per la sopravvivenza della Francia, Emmanuel Macron vuole farla scomparire nell' Europa».

 

Quanto conta non essere più soli?

«Moltissimo. In questi anni ci sono stati momenti di stanchezza, persino di disperazione, e quando finalmente qualcuno dà prova di indipendenza e va oltre la barriera della demonizzazione contro di noi è normale che provochi entusiasmo. Dupont-Aignan è un gollista, sì, noi veniamo da una tradizione diversa ma non è più un problema da tanto tempo, i nostri quadri lo dimostrano (il riferimento è al numero due, Florian Philippot, gollista anche lui, ndr). Oggi gli eredi del generale De Gaulle sul ruolo della Francia nel mondo siamo noi del Front National».

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Vi aspettate altri arrivi?

«Dupont-Aignan è un po' il primo in cordata, il suo coraggio servirà da esempio a tanti altri politici ed elettori, rassicurati sulla nostra capacità di fare alleanze e gestire un programma in comune».

 

L' uscita dall'euro e dalla Ue, vostro cavallo di battaglia, sembra rinviata. Una marcia indietro sulla «Frexit»?

«No, ma quel che diciamo oggi è che la questione della moneta non è il solo problema economico che abbiamo in Francia. Marine Le Pen vuole aspettare le altre elezioni previste in Europa nel 2018, in particolare quelle in Italia, per contare sull' appoggio dei nostri alleati, che sono già molto forti. Cominceremo allora i negoziati a livello europeo sui lavoratori distaccati, sulla supremazia del diritto nazionale su quello europeo, la possibilità di fare del protezionismo economico e anche sulla questione dell'euro. Alla fine Marine Le Pen tornerà davanti ai francesi per il referendum decisivo: "Questa Ue rinegoziata vi sta bene, o preferite abbandonarla?". In ogni caso il processo sarà lungo e democratico. Ci vorranno molti mesi, o anni».

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Perché l'Italia è importante?

«È un grande Paese e contiamo sul successo elettorale dei nostri alleati come la Lega Nord e magari di altri alleati oggettivi, che hanno la stessa nostra linea sovranista»

 

Allude al Movimento Cinque Stelle?

«Perché no. Marine Le Pen leader della Francia sarà la promotrice di una rifondazione dell' Europa. Sulla sua scia, altri leader e altri Paesi come l' Italia potranno essere nostri partner».

 

Oltre all'Italia guardate anche a Paesi dell' Est come Ungheria e Polonia, molto critici nei confronti dell' Unione attuale?

«Certamente. Oggi ci sono due grandi fratture in seno alla Ue: economica tra Nord e Sud, tra vincitori e sconfitti dell' euro, e identitaria tra l'Est contrario alla politica migratoria europea e la Germania che difende l' immigrazione di massa. Marine Le Pen vuole prendere la leadership di un' alleanza tra i Paesi del Sud, i grandi perdenti dell' euro, e i Paesi dell' Est, i grandi perdenti della politica migratoria».

 

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Che cosa pensa della crisi al vertice del Front National, con il neopresidente Jean-François Jalkh subito costretto a dimettersi per frasi negazioniste?

«Jalkh ha presentato querela e smentisce frasi riportate in un libro di 17 anni fa. Ma è turbato, non vuole nuocere alla campagna ed ecco perché Steeve Briois ha preso il suo posto».

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