RIMBORSOPOLI, COTA ATTACCA E SE LA PRENDE CON FARINETTI DI EATALY: C’È CHI “METTE LA SCIARPA ROSSA E POI PAGA LA GENTE NEI SUOI NEGOZI DI SUCCESSO MENO DI OTTO EURO LORDI ALL’ORA”


Maurizio Tropeano per "La Stampa"

C'è chi dice che la miglior difesa sia l'attacco e così Roberto Cota, governatore del Piemonte sotto inchiesta per Rimborsopoli, cerca di seminare zizzania a sinistra dividendo il popolo «buono» da quelli che « hanno finanziato le sontuose campagne per le primarie del Pd» che poi sono gli stessi «i gruppi di potere che mi vogliono mandare a casa».

Roberto Cota cornetto

E il paladino di questa élite finanziaria ha un nome e cognome, Oscar Farinetti. Il governatore non lo nomina le sue esternazioni forniscono un identikit che porta al patron di Eataly e amico di Matteo Renzi: c'è chi «mette la sciarpa rossa e poi paga la gente nei suoi negozi di successo meno di otto euro lordi all'ora». E Cota si chiede come sia possibile che a sinistra dove «c'è tanta gente che crede in valori veri, non artefatti o costruiti a seconda della convenienza del momento» possa essere in «sintonia» con l'uomo dalla sciarpa rossa.

Oscar Farinetti

Farinetti si dice stupito di questo attacco perchè «chi si occupa della cosa pubblica dovrebbe informarsi bene prima invece di scadere nell'imprecisione e della macchina del fango». Secondo il patron di Eataly se «Cota si fosse informato, avrebbe scoperto che paghiamo più della media riconosciuta dagli accordi di categoria e riconosciamo anche la quindicesima». Insomma, «siamo un'azienda modello che nel corso del 2013 ha creato 1500 posti di lavoro in Italia e nel mondo dove nei nostri negozi diamo ampio spazio e promozione ai prodotti del Piemonte».

Farinetti si chiede come faccia un «presidente di regione a trovare il tempo per dedicarsi ad alimentare la macchina del fango invece di preoccuparsi di amministrare il Piemonte». ecco perché «Cota dovrebbe vergognarsi ma purtroppo è ormai evidente che la vergogna non trova il suo habitat nelle stanze del governatore». E conclude: «Se il suo attacco nasce dalla preoccupazione di doversi confrontare con me alle prossime elezioni lo voglio rassicurare: ci saranno altri n grado di competere e di batterlo».

f e f e f d fc af

Per Cota, comunque, i gruppi di potere «vogliono introdurre un sistema dove i politici arrivano al potere con il loro gruppo di amici e di interessi». E aggiunge: «Gli imprenditori per me sono tutti uguali, non mi interessa la loro tessera. E per questo c'è chi mi vuole infangare». Aldo Reschigna, capogruppo del pd, replica: «Ormai Cota le sta provando tutte, mancano solo i marziani. Invece di parlare di complotti, farebbe meglio a chiedere scusa».