RINCULO FISCALE - IL GRANDE RISCOSSORE BEFERA SE LA PRENDE CON IL FISCO: “NON AIUTA A RENDERE L’ITALIA APPETIBILE PER GLI INVESTIMENTI ESTERI” (MA VA’?)

Per Befera “importanti basi sono state messe dal piano Destinazione Italia”, ricordando l’help desk dedicato agli investitori esteri e anche il rafforzamento del cosiddetto “ruling internazionale”, la procedura con cui il Fisco negozia in anticipo con le multinazionali le regole e i livelli del prelievo…

Condividi questo articolo


Rita Querzé per il "Corriere della Sera"

MONTI BEFERAMONTI BEFERA

«L'attuale sistema fiscale non contribuisce a rendere l'Italia un terreno appetibile per gli investitori esteri». A fare propria questa considerazione - cavallo di battaglia del mondo dell'impresa - ieri è stato il direttore delle Agenzie delle Entrate. Attilio Befera ne ha fatto il punto di partenza di un ragionamento tutt'altro che disfattista.

FISCOFISCO

«Importanti basi sono state messe dal piano Destinazione Italia», ha detto Befera durante un incontro dal titolo "Il fisco per lo sviluppo" organizzato a Milano da Assolombarda e Assonime. Ricordando l'help desk dedicato agli investitori esteri e anche il rafforzamento del cosiddetto «ruling internazionale», la procedura con cui il Fisco negozia in anticipo con le multinazionali le regole e i livelli del prelievo.

FISCOFISCO rocca gianfelicerocca gianfelice

Destinazione Italia ha allungato da tre a cinque anni la validità giuridica di questa pratica. Ma le imprese sono convinte che tutto questo non basti. «Il nostro Paese è come un surfista che rallenta la sua corsa proprio mentre dietro di lui l'onda del debito s'ingigantisce sempre più - esemplifica il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca-. O l'Italia vara riforme vere e in tempi rapidi, anche in materia fiscale, o rischiamo di finire sott'acqua».

Dal canto suo il presidente di Assonime, Maurizio Sella, chiede chiarezza: «Basta con le misure dell'ultimo minuto, come l'aumento degli anticipi dovuti alle imprese contenuto nella legge di Stabilità. Ora servono regole certe».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

FLASH – COME MAI ANTONIO ANGELUCCI VUOLE COMPRARE L’AGI E “LA VERITÀ” (DA BELPIETRO VUOLE SOLO IL QUOTIDIANO E NON LE ALTRE TESTATE, DA “PANORAMA” IN GIÙ)? IL DEPUTATO DELLA LEGA, ORMAI MELONIZZATO, VUOLE AVERE IL CONTROLLO DI TUTTI I GIORNALI DI DESTRA CON L’OBIETTIVO DI ORIENTARE I PARTITI AL GOVERNO. VUOLE DIVENTARE IL “DEUS EX MACHINA” DELLA LINEA POLITICA DI GIORGIA MELONI, COME MURDOCH FECE CON TRUMP – ANGELUCCI STA PENSANDO A SECHI COME DIRETTORE EDITORIALE DI TUTTO IL GRUPPO (MAGARI TORNANDO ANCHE ALLA GUIDA DI AGI) E VITTORIO FELTRI TORNEREBBE ALLA DIREZIONE DI “LIBERO”