IL RITIRO DELLO “IUS SOLI” RACCHIUDE IL FALLIMENTO DEL RENZISMO – LA CONFESSIONE DI ZANDA (PD): “NON ABBIAMO I NUMERI. NON C’E’ MAGGIORANZA” – IL DUCETTO ORA SI NASCONDE DIETRO LA PORTA: “DECIDE GENTILONI” – DELRIO DURISSIMO: ''IL DIETROFRONT E' UN ATTO DI PAURA GRAVE''

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IUS SOLI: DELRIO, DIETROFRONT ATTO DI PAURA GRAVE 
(ANSA) - Il dietrofront del Senato sullo ius soli è "certamente un atto di paura grave. Abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura ma siamo anche aperti alla speranza perché il capogruppo del Partito democratico ha detto che si sta cercando di costruire le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.

 

"Questa - sostiene Delrio - è una legge di civiltà e diritti. Non dobbiamo farci dominare dalla paura. Non ci può venire nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli. Devono essere riconosciuti per quello che sono: persone. Uno sguardo diverso verso l'immigrazione significa anche riconoscere i loro diritti".

 

 

1 - IL PD «NON ABBIAMO I VOTI AL SENATO»

Fabrizio De Feo per “il Giornale”

 

MANIFESTANTE PRO IUS SOLI MANIFESTANTE PRO IUS SOLI

La frenata era nell' aria. I numeri ballerini, il malcontento all' interno del Pd per l' effetto boomerang in campagna elettorale - «rischiamo di perdere più voti di quelli che ci porteranno i nuovi italiani», il ragionamento diffuso tra i banchi di Montecitorio - il timore di spaccare la maggioranza e incassare il voto contrario dei centristi. Tutti fattori che hanno convinto il partito di via del Nazareno a mettere in pausa la legge sullo ius soli. Risultato: il Senato non discuterà della legge per la cittadinanza veloce almeno per tutto il mese di settembre.

 

IUS SOLI IUS SOLI

La decisione di fermare le macchine è arrivata nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. La legge sulla cittadinanza già approvata dalla Camera alla fine del 2015 a questo punto rischia seriamente di finire su un binario morto. Il provvedimento «rimane per noi un obiettivo prioritario ed essenziale», spiega il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, però «le leggi per essere approvate hanno bisogno di una maggioranza e in questo momento la maggioranza non c' è».

luigi zanda anna finocchiario luigi zanda anna finocchiario

 

Per il governo è la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro a lasciare intuire che un nuovo tentativo potrebbe essere fatto, qualora si dovesse trovare un accordo nella maggioranza. «Sarà importante lavorare nelle prossime settimane affinché si creino le condizioni politiche per la sua approvazione». Ma Maurizio Lupi per Area Popolare ribadisce la linea del suo partito: «È una vittoria del buon senso. Sono altre le priorità del Paese».

 

RENZI GENTILONI RENZI GENTILONI

Naturalmente c' è chi festeggia e chi a sinistra protesta e si chiede se siano soltanto le difficoltà numeriche ad aver consigliato la frenata. «Il Pd ha dovuto prendere atto che una maggioranza al momento non c' è, e crediamo che mai ci sarà. Determinante è stato il nostro costante impegno parlamentare sul tema» dichiarano Paolo Romani e Anna Maria Bernini, per Forza Italia. «Accelerare l' approvazione sarebbe stata la scelta sbagliata al momento sbagliato. Prevedere tali e tanti automatismi per l' accesso alla cittadinanza esporrebbe il Paese a una perdita d' identità e di valori, ma anche a una serie di rischi concreti».

 

SALVINI E LA TSHIRT SULLA PADANIA SALVINI E LA TSHIRT SULLA PADANIA

Esulta il Carroccio con Matteo Salvini: «Una vittoria della Lega. La nostra battaglia va avanti. La cittadinanza non si regala», mentre Roberto Calderoli fa notare che «non c' è maggioranza nel Paese e neppure in un Parlamento di transfughi». Giorgia Meloni invita a non dare il risultato per acquisito. «È una vittoria di tutti gli italiani che hanno fatto sentire forte la loro contrarietà alla sinistra che vorrebbe regalare la cittadinanza a tutti gli immigrati. Teniamo alta la guardia, ci proverranno di nuovo».

 

C KYENGE C KYENGE

Critiche le forze a sinistra del Pd. «Si sta dando un alibi a chi ha cambiato opinione» dice Maria Cecilia Guerra di Mdp. Per Roberto Speranza «è una resa culturale inaccettabile». E dentro il Pd Cecile Kyenge minaccia: «Nessun percorso politico comune e nessuna alleanza con chi non è disposto oggi a sostenere la legge», con esplicito riferimento agli alfaniani. A questo punto resta difficile capire se e quando il provvedimento sarà nuovamente calendarizzato: fra sessione di bilancio e i tanti arretrati parlamentari la strada appare in salita.

 

2 - CIAONE IUS SOLI

Alessandro Sallusti per “il Giornale”

 

IUS SOLI IUS SOLI

La sinistra e il governo archiviano lo ius soli, il progetto di legge che si proponeva di estendere in modo indiscriminato e senza garanzie la cittadinanza italiana a chiunque sia nato e nasca in Italia. Più che un ripensamento si è trattato di una resa, la presa d' atto che oggi non ci sono in Senato numeri sufficienti per una sicura approvazione.

 

La legge è ritirata, e noi sospendiamo la raccolta di firme per fermare questa legge scellerata che abbiamo aperto nei giorni scorsi in contrapposizione a quella - di segno opposto - che La Repubblica, avendo da tempo perso il polso del Paese e quello della politica, lanciò tra i suoi (soliti) intellettuali di riferimento, sempre pronti a sposare cause perse.

IUS SOLI IUS SOLI

 

Persino il Papa, e sottolineo questo Papa, alla fine ha dovuto ammettere che la solidarietà e l' accoglienza sono pericolose se escono dai binari della legalità e delle garanzie reciproche. E che quindi bene fa uno Stato a tutelare se stesso e i profughi regolando i flussi e ponendo condizioni. Un concetto semplice, per nulla razzista, che le forze politiche e culturali del centrodestra sostengono da sempre. Bene, un nuovo ius soli, così come partorito dalla sinistra e già approvato alla Camera, sarebbe andato in senso esattamente opposto, cioè a una mera legalizzazione dell' illegalità con tutti i rischi e le conseguenze del caso.

 

Ben venga che i figli degli immigrati, ovunque siano nati, frequentino le nostre scuole e giochino con i nostri figli, ovvio che siano curati adeguatamente nei nostri ospedali e che nulla manchi loro. Ma «diventare italiano» è altro, è molto di più che un diritto.

ius soli cittadinanza italiana agli immigrati ius soli cittadinanza italiana agli immigrati

 

La Patria non è la terra dove casualmente nasci, Patria è - letteralmente - la «terra dei padri» e per farne parte non basta un certificato, non certo una leggina approvata a colpi di maggioranza - o addirittura con la fiducia - da un parlamento a fine corsa e delegittimato.

 

Comunque prima bisogna essere sicuri di avere ripreso il controllo del rubinetto che regola le entrate. Perché l' Italia può certamente essere per molti ma non per tutti. Decidiamo noi, non la mafia degli scafisti e dei trafficanti di uomini.

 

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