Fabrizio Rondolino per "Il Riformista" (tratto dal sito The Front Page)
vel43 fabrizio rondolinoApplicando il metodo Di Pietro-Travaglio alle notizie pubblicate dal Corriere, la conclusione è semplice: sul finire del '92 il pm Antonio Di Pietro, esponente di spicco del pool Mani pulite della Procura di Milano, strinse un accordo con la mafia per lasciarla fuori dalle inchieste che si stavano moltiplicando, e che inesorabilmente avrebbero toccato prima o poi anche il nodo politica-appalti-Cosa nostra. In cambio, e diversamente da Borsellino, ebbe salva la vita.
cpbltmspgg29 fabrizio rondolino simona ercolaniÈ stato lo stesso Di Pietro a rivelare di essere stato informato dai Ros, alcuni giorni prima della strage di via D'Amelio, di un imminente attentato contro di lui e contro Borsellino. C'è però una differenza, che il metodo Di Pietro-Travaglio suggerisce come decisiva: a Borsellino l'informativa fu inviata per posta, e mai recapitata.
A Di Pietro invece la nota fu consegnata insieme ad un passaporto di copertura (a nome Mario Canale), con il quale il pm milanese andò in Costa Rica con la moglie. Borsellino saltò in aria, Di Pietro tornò al lavoro. Il 15 dicembre del '92 Di Pietro cenò in una caserma dei carabinieri di Roma con i vertici dei servizi segreti, con Bruno Contrada e con un rappresentante della Kroll, la più grande agenzia d'investigazione d'affari del mondo, giunto dall'America per consegnargli un premio. Di quella cena sono ora spuntate alcune foto. Nove giorni dopo Contrada sarà arrestato per mafia.
MARCO TRAVAGLIOantonio di pietro idvPerché, si chiederebbero Di Pietro e Travaglio, la cena è stata nascosta a tutti, compresi i magistrati di Milano e di Palermo? È mai possibile, insisterebbero Di Pietro e Travaglio, che l'allora paladino di Mani pulite non sapesse chi era Contrada, al centro di numerose inchieste già in corso all'epoca della suddetta cena?
In quei giorni Di Pietro non lavorava soltanto su Craxi, ma anche sulla Sicilia; e andò persino a Rebibbia con l'allora capitano De Donno per incontrare Vito Ciancimino. Ma dell'incontro non resterà traccia. Come mai?, domanderebbero Di Pietro e Travaglio. Fatto sta che, a sorpresa, Tonino interrompe ogni rapporto con la procura di Palermo (e con le indagini sugli appalti di mafia) perché dopo la morte di Borsellino «non mi ritrovavo - sono parole di Di Pietro pronunciate nel '99 al processo Borsellino ter - nel metodo d'indagine degli altri magistrati».
borsellino bruno contrada carcere ph dummyI quali peraltro ignoravano gli incontri eccellenti del loro collega milanese. È andata davvero così? Non ne ho idea. Di Pietro e Travaglio, invece, non avrebbero dubbi. Forse si potrebbe chiedere un parere a Massimo Ciancimino, che di trattative e di accordi sembra sapere molte cose. Magari in una prossima puntata di Annozero. Il metodo Di Pietro-Travaglio è infallibile: una volta avvicinata al ventilatore, la merda sfugge ad ogni controllo.
Corriere Tonino - di pietro corriere della sera