ROTTURA A 5 STELLE - PIZZAROTTI VA ALLO SCONTRO CON GRILLO: SI RIBELLA ALL’ESCLUSIONE DELL’INDAGATO DEFRANCESCHI E SIGLA L’INTESA COL PD ALLE PROVINCIALI - RISCHIO SCISSIONE NEL M5S

Caos in Emilia per l’esclusione dell’indagato Defranceschi dalle primarie online per le regionali - Pizzarotti e molti pentastellati contro il diktat Grillo-Casaleggio: “Scelta punitiva e autoritaria” - La scelta del listone unico a Parma per le provinciali rende ancora più ampia la voragine tra il sindaco e Grillo...

Condividi questo articolo


Francesco Alberti per “il Corriere della Sera

 

Aria da resa dei conti. Nell’Emilia che fu la culla dei 5 Stelle e teatro dei loro primi successi, la creatura di Grillo e Casaleggio è pericolosamente vicina al punto di rottura. Ieri, nello spazio di poche ore, tutte le tensioni accumulate in mesi di scontri sotterranei sono venute alla luce.

grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d

 

Prima lo strappo di «Capitan Pizza», al secolo Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, che ha stretto un patto con Pd e centrodestra (ma lui preferisce parlare di «dialogo tra istituzioni») per un listone unico alle elezioni provinciali di ottobre, ignorando completamente il parere contrario di Grillo e violando per la prima volta uno dei totem dell’agire politico del Movimento, da sempre contrario a qualsiasi alleanza o commistione con altri partiti.

 

Nelle stesse ore — e la coincidenza è tutt’altro che casuale — è andata in scena una vera e propria rivolta contro Grillo e Casaleggio da parte di un nutrito numero di parlamentari ed esponenti grillini (tra i quali lo stesso Pizzarotti) che hanno pubblicamente annunciato che «non faranno campagna elettorale per le prossime Regionali» per protestare contro «le sconcertanti» modalità e «l’assenza di confronto» che stanno caratterizzando in Emilia le primarie online svoltesi ieri per la scelta dei candidati alle Regionali del 23 novembre.

BEPPE GRILLO E PIZZAROTTI BEPPE GRILLO E PIZZAROTTI

 

Una ribellione che nasce dall’esclusione dalla lista dei candidabili del capogruppo regionale Andrea Defranceschi (unico grillino rimasto in Regione dopo l’espulsione di Favia), vittima di una nuova norma introdotta dalla coppia Grillo-Casaleggio secondo la quale non possono correre alle elezioni, non solo coloro con carichi pendenti, ma anche chi è iscritto nel registro degli indagati (Defranceschi è coinvolto nell’inchiesta sulle «spese pazze» della Regione assieme ai capigruppo di tutti gli altri partiti).

 

Un criterio ritenuto da larghi settori pentastellati «volutamente punitivo» contro Defranceschi — la cui colpa sarebbe quella di non essere del tutto allineato alle direttive di Grillo — con l’aggravante, aggiungono, di essere stato imposto dall’alto «con metodi autoritari che ricordano il peggio dei partiti, danneggiando il lavoro del Movimento da Milano alla Calabria, passando per Roma». 
 

Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE

In questo clima, che potrebbe portare a irrimediabili spaccature con ricadute anche in altre regioni, farà sicuramente discutere l’accordo stretto da Pizzarotti con Pd e centrodestra per un unico «listone» trasversale che riunisca i sindaci dei vari schieramenti politici presenti nel Parmense in vista delle elezioni di secondo grado della Provincia previste per il 9 ottobre e alle quali voteranno i consiglieri comunali e i primi cittadini. Nulla di ufficiale ancora: in Comune prevale la prudenza e negli ambienti del Pd si parla di «lavori in corso». Pizzarotti su Facebook minimizza: «Nessun patto, ma un dialogo tra istituzioni per uscire dalla melma del debito e della crisi».

ANDREA DEFRANCESCHI ANDREA DEFRANCESCHI

 

In realtà, come scrive l’Ansa e come confermano più fonti incrociate, tra Pd e sindaco grillino (che sarà semplice consigliere, mentre il futuro presidente della Provincia sarà un pd) l’intesa è già stata raggiunta, tanto che lunedì sera la direzione provinciale dei Democratici ha dato il via libera a maggioranza all’accordo.

 

Restano da perfezionare alcuni dettagli (ancora si lavora per far rientrare i malumori di un gruppo di dissidenti pd), ma entro venerdì (ultimo giorno utile per la presentazione delle liste) l’operazione sarà ufficializzata. È evidente la valenza politica dell’accordo. La decisione dei 5 Stelle di «mischiarsi» con gli altri partiti rende ancora più ampia la voragine tra Pizzarotti e Grillo. Quest’ultimo infatti, dal suo blog, aveva sparato a zero contro qualsiasi ipotesi di accordo sulle Province: «Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone: non presenteremo alcuna candidatura». 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

UN PUCCINI ALL’IMPROVVISO! – SCOOP! UN BRANO INEDITO DI GIACOMO PUCCINI SARA’ ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA AL LUCCA CLASSICA MUSIC FESTIVAL, IL PROSSIMO 28 APRILE – COMPOSTO NEL 1877 DA UN GIOVANE PUCCINI, S’INTITOLA “I FIGLI DELL’ITALIA BELLA – CESSATO IL SUO DELL’ARMI”: ERA RIMASTO A LUNGO “NASCOSTO”, POI DISPONIBILE SOLO IN FORMA INCOMPIUTA E, INFINE, RIPORTATO ALLA LUCE NELLA SUA INTEGRITA’ GRAZIE AL CENTRO STUDI PUCCINI – IL MISTERO DIETRO ALLA PARTITURA E I DIRITTI AQUISITI ORA DAL CONSERVATORIO “LUIGI BOCCHERINI” DI LUCCA...

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT – L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...