L’UOMO DELLA CASSAFORTE - L'AVVOCATO ALBERTO BIANCHI TIRAVA LE FILA DELLA “FONDAZIONE OPEN” CHE HA POMPATO IL DENARO FONDAMENTALE PER IL DECOLLO DEL RENZISMO - CON L'ASCESA DI MATTEO, DI CUI HA SEMPRE DIFESO IL BABBO SUL CASO CONSIP, HA OTTENUTO NOMINE PESANTI COME QUELLA NEL CDA ENEL - LA CONSULENZA AL MAGGIO FIORENTINO, LA SOCIETÀ CON CARRAI, L’INCARICO IN TERNA

-

Condividi questo articolo


Simone Di Meo per “la Verità”

 

ALBERTO BIANCHI ALBERTO BIANCHI

Se il renzismo fosse un edificio, il ruolo di capocantiere andrebbe sicuramente all'avvocato Alberto Bianchi. Pistoiese, 65 anni, tesoriere della fondazione Open e instancabile fabbricatore di pilastri e puntelli a sostegno del ben più giovane amico Matteo. Bianchi è da tre giorni indagato dalla Procura di Firenze per traffico di influenze illecite. La guardia di finanza ha perquisito il suo studio sequestrando gli atti dell'ente, che organizza la Leopolda, e la lista dei finanziatori.

 

L'ipotesi dei pm Luca Turco e Giuseppina Mione è che alcune prestazioni professionali a favore di un importante imprenditore possano essere state camuffate per agganciare la politica e ottenerne favori. «Sono rattristato e arrabbiato», ha detto Bianchi agli amici nelle ultime ore. Non certo dimentico che lo spettro dei conflitti d' interesse, tra ruolo pubblico al fianco di Matteo Renzi e impegno privato come amministrativista tra i più quotati del capoluogo toscano, lo insegue da quasi 10 anni.

 

RENZI OCCHIALUTO CON LAPO PISTELLI c RENZI OCCHIALUTO CON LAPO PISTELLI c

«Le domande fondate sul sospetto o sulla mera illazione aprono praterie sterminate a chi desidera inquinare ogni sistema di relazione», si difese in una intervista, tempo fa. «Il commento che sembra suggerire prudenza di comportamenti dà la stura all' inarrestabile cultura del sospetto onnipervasivo, anticamera della tirannia».

 

Allievo del giurista Alberto Pradieri, Bianchi è stato una presenza costante nell' escalation del Giglio magico nonostante un inizio un po' traballante. Alle primarie del Pd per il sindaco di Firenze nel 2009, che vedranno trionfare a sorpresa il giovane Matteo Renzi, è infatti il braccio destro dello sfidante Lapo Pistelli. In precedenza, Bianchi è stato vicino alla Margherita e al presidente della Regione Claudio Martini che lo ha nominato presidente di Firenze Fiera.

 

ALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHI ALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHI

Con Renzi a Palazzo Vecchio, l'avvocato ottiene una consulenza legale da 11.000 euro e il ruolo di segretario del Maggio Musicale Fiorentino, di cui il fratello Francesco diventerà commissario straordinario. In quegli anni - siamo nel 2013 - difende il sindaco rottamatore davanti alla Corte dei Conti e cementa rapporti di amicizia con Marco Carrai, l'imprenditore che di Renzi è stato il generoso finanziatore immobiliare avendogli pagato per circa tre anni il fitto di 900 euro al mese nell' appartamento di via degli Alfani 8.

Marco Carrai con Matteo Renzi Marco Carrai con Matteo Renzi

 

Di Carrai, l' avvocato diventa socio nella K-Cube, che si occupa di brevetti farmaceutici, e testimone di nozze, insieme all' ex Rottamatore. Nello studio Bianchi di Firenze, è stata praticante la moglie di Carrai, Francesca Campana Comparini, ed ha lavorato la di lei sorella, Cristina.

 

L'avvocato toscano si muove con scioltezza nel mondo della politica, e non solo per i trascorsi familiari che videro il papà Angiolo, commercialista, numero uno della Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, in quota Dc. L'ex ministro dell' Economia Giulio Tremonti lo volle come liquidatore del carrozzone di Stato Efim (18.000 miliardi di debiti) nel 2001.

 

corte dei conti1 corte dei conti1

Incarico che gli costò una condanna in primo grado, poi annullata in appello, davanti alla Corte dei Conti per il pagamento di maxiparcelle professionali. Nel 2011 Bianchi diventa membro dell' organismo di vigilanza di Terna e, nel 2014, durante il governo Renzi, viene indicato nel consiglio di amministrazione di Enel, e riconfermato nel 2017 con l' esecutivo Gentiloni.

 

Nel frattempo, il ruolo di presidente della fondazione Open, che ha preso il posto della precedente Big Bang, e di tesoriere del renzismo gli assicurano una presenza costante nelle dinamiche del potere toscano e romano. Anche se è particolarmente attento a non invadere mai i campi d'influenza e di azione degli altri petali del Giglio, come Maria Elena Boschi e Luca Lotti. L'attività professionale gli regala soddisfazioni e sostanziosi bonifici.

 

alberto bianchi alberto bianchi

Assume la difesa di importanti aziende pubbliche come Ferrovie dello Stato, Firenze parcheggi e di società private come Snai e Siram. Vincitrice, quest'ultima, di un lotto da quasi 100 milioni di euro con Consip, la centrale d'acquisto della pubblica amministrazione.

 

Di cui Bianchi è anche consulente legale per un totale, nel periodo 2014-2017, di 756.000 euro di onorari. Circostanza che dà adito a qualche accusa di conflitto d' interessi. Molti incarichi in Consip (come spiega più diffusamente l' articolo nella pagina accanto, ndr), l'avvocato di Renzi, li ottiene dopo la nomina di Luigi Marroni ad amministratore delegato. Marroni è considerato il teste chiave della Procura di Roma nell' inchiesta sui presunti casi di corruzione in seno alla centrale d' acquisto.

TIZIANO RENZI TIZIANO RENZI

 

Filone in cui è indagato, con una richiesta di archiviazione rigettata a luglio dal gip, proprio Tiziano Renzi per traffico di influenze illecite. Per il babbo di Rignano sull' Arno, Bianchi usò parole di stima all' infuriare della tempesta giudiziaria: «Non nutro il minimo dubbio circa la specchiata onestà del signor Tiziano Renzi», spiegò, «il suo nome non può essere accostato a presunti traffici illeciti. Il tempo lo risarcirà dell' infamia di questi giorni».

In totale, nei due anni di governo di Matteo Renzi, Bianchi ha percepito 800.000 euro da due società pubbliche controllate dal ministero dell' Economia, Enel e Consip.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…