UN SACCO XYLELLA – BEPPE GRILLO S’INCAZZA DOPO GLI EMENDAMENTI PASSATI AL SENATO CON L’OK DELLA MAGGIORANZA, CHE PREVEDONO IL CARCERE PER CHI NON ABBATTE GLI ULIVI INFETTATI – “INCOSTITUZIONALI E GRAVEMENTE LESIVI DELLE LIBERTÀ PERSONALI. ENTRANO NEL TUO TERRENO SENZA AVVISARE. MOTOSEGA ALLA MANO ABBATTONO I TUOI ALBERI. NON È LA TRAMA DI UN FILM HORROR, MA LA REALTÀ”

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1 – SEMPLIFICAZIONI: VIA LA TASSA SULLA BONTÀ E STRETTA ANTI-XYLELLA

Da www.ansa.it

BEPPE GRILLO CONTRO GLI EMENDAMENTI SULLA XYLELLA BEPPE GRILLO CONTRO GLI EMENDAMENTI SULLA XYLELLA

 

Via la 'tassa sulla bontà,  stretta anti-Xylella e ok a 10 milioni per le vittime di Rigopiano: sono alcune delle novità contenute nel decreto Semplificazioni alle quali le Commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno dato il via libera. Il provvedimento arriverà in Aula al Senato lunedì prossimo 28 gennaio.

 

Si ripristina, dunque, l'agevolazione Ires sulle organizzazioni no profit. Le commissioni hanno votato l'emendamento presentato dal Pd sul tema, che riporta al 12% l'aliquota da applicare al terzo settore

 

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Passa la stretta anti-Xylella che prevede anche il carcere in caso di mancato rispetto delle norme sulla distruzione delle piante infette. Secondo l'emendamento al dl semplificazioni approvato al Senato, le misure fitosanitarie ufficiali, o comunque derivanti da provvedimenti di emergenza fitosanitaria, "ivi compresa la distruzione delle piante", dovranno essere attuate "in deroga ad ogni disposizione vigente" e nel rispetto della normativa Ue. La mancata attuazione delle misure per evitare la diffusione della malattia è punibile con la reclusione da 1 a 5 anni

 

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Approvato dalle Commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato dell'emendamento 'made in Italy' che dispone l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti. Ad oggi in Italia l'obbligo di indicazione d'origine esiste solo per pelati e concentrati di pomodoro, latte e derivati, riso, grano della pasta e pollo. A livello Ue riguarda invece la carne bovina, il miele e le uova.

 

Via libera delle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato all'emendamento del governo al decreto Semplificazioni che stanzia 10 milioni di euro in favore dei familiari delle vittime del "disastro di Rigopiano" e dei superstiti che hanno subito "lesioni gravi o gravissime". A individuare i soggetti sarà la "Presidenza del Consiglio d'intesa con i sindaci dei comuni di residenza" di vittime e superstiti. Si terrà conto anche della "effettiva necessità" delle famiglie nell'attribuire le somme.

 

2 – IL VAFFA DI BEPPE GRILLO AL GOVERNO SULLA XYLELLA

Da www.nextquotidiano.it

 

BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO

Beppe Grillo manda allegramente affanculo il governo Conte sulla xylella. Nel Decreto Semplificazioni è presente un emendamento che prevede il carcere per chi non abbatte gli ulivi infettati da Xylella e non applicherà le altre misure ufficiali imposte. La pena prevista è quella della reclusione da 1 a 5 anni.

 

Il vaffa di Beppe Grillo al governo sulla xylella

Il pugno duro del governo giallo-verde è stato invocato dagli agricoltori pugliesi che nei giorni scorsi hanno protestato contro il mancato interesse mostrato dall’esecutivo per la questione del batterio che nelle ultime settimane ha toccato sempre più anche le campagne dell’Alto Brindisino e del Barese. Non sono bastate le rassicurazioni del ministro delle Politiche agricole, il leghista Gian Marco Centinaio.

 

centinaio centinaio

Ora si va anche oltre: la previsione del carcere al posto della multa è una novità di assoluto rilievo. Un modo per provare a evitare le rivolte, i ricorsi e i ritardi già registrati negli scorsi mesi da parte dei proprietari degli oliveti, come gli incendi, appiccati pensando di poter rendere così più veloci le procedure di distruzione delle piante soprattutto nelle zone cuscinetto e di contenimento. Ed è inutile ricordare che la gran parte delle proteste viene attualmente appoggiata da esponenti di zona del M5S.

beppe grillo xylella bufala beppe grillo xylella bufala

 

Ma ora anche Beppe si mette in mezzo. E sul suo blog ospita un post del costituzionalista Alberto Lucarelli che li contesta. Ma quel che più è significativo è l’introduzione, attribuibile proprio a Grillo, con cui il post viene presentato:

 

Entrano nel tuo terreno senza avvisare. Violano la tua proprietà. Non hanno permessi. Motosega alla mano abbattono i tuoi alberi, quegli ulivi che per anni ti hanno garantito un lavoro e hanno permesso alla tua famiglia di vivere. Poi spargono pesticidi. Tu inerme non puoi che star fermo a guardare e respirare, se ti riesce. Se protesti, rischi il carcere: da 1 a 5 anni. Non è la trama di un film horror. È la realtà. È quello che prevede il Decreto Semplificazioni in queste ore al vaglio del Parlamento.

 

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Gli emendamenti inseriti per contrastare la cosiddetta emergenza Xylella in Puglia non solo sono incostituzionali e gravemente lesivi delle libertà personali ma rappresentano un gravissimo precedente per il nostro Paese e la nostra Democrazia. L’accusa arriva da diversi parlamentari, ma anche tantissimi cittadini e associazioni, avvocati, scienziati e professori.

 

Insomma, a ben guardare Beppe Grillo sta contestando apertamente e aspramente, con toni apocalittici, un provvedimento del governo Conte. Non è tutto così fantasticamente meraviglioso?

 

3 – SI SCRIVE XYLELLA SI LEGGE LAND GRABBING

Da www.beppegrillo.it

 

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Entrano nel tuo terreno senza avvisare. Violano la tua proprietà. Non hanno permessi. Motosega alla mano abbattono i tuoi alberi, quegli ulivi che per anni ti hanno garantito un lavoro e hanno permesso alla tua famiglia di vivere. Poi spargono pesticidi. Tu inerme non puoi che star fermo a guardare e respirare, se ti riesce. Se protesti, rischi il carcere: da 1 a 5 anni. Non è la trama di un film horror. È la realtà. È quello che prevede il Decreto Semplificazioni in queste ore al vaglio del Parlamento.

 

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Gli emendamenti inseriti per contrastare la cosiddetta emergenza Xylella in Puglia non solo sono incostituzionali e gravemente lesivi delle libertà personali ma rappresentano un gravissimo precedente per il nostro Paese e la nostra Democrazia. L’accusa arriva da diversi parlamentari, ma anche tantissimi cittadini e associazioni, avvocati, scienziati e professori. Tra questi il costituzionalista Alberto Lucarelli (*), che in un parere ufficiale contesta questi provvedimenti.

 

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“La minaccia dell’arresto e l’utilizzo della forza pubblica nelle ipotesi in cui i proprietari dei territori rifiutassero l’accesso agli ispettori fitosanitari, possono essere considerati come l’ultimo strumento messo in atto per stroncare definitivamente e in maniera forzata quella resistenza pacifica portata avanti dai cittadini pugliesi che non si arrendono a vedere irrimediabilmente compromessa la loro terra”. Il professor Lucarelli non lascia spazio a dubbi: “Si tratta di misure inutilmente drastiche e sproporzionate che intendono reprimere quel percorso democratico portato avanti dai proprietari delle terre e dai comitati nati in questi anni che, avvalorati anche da autorevoli studi scientifici, evidenziano come il piano di estirpazione totale degli ulivi comporterebbe un ingentissimo spargimento di pesticidi producendo un vero e proprio disastro ambientale che potrebbe essere evitato”.

 

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Del resto ormai è noto che le eradicazioni non sono la soluzione, non sono supportate da alcuna base scientifica, anzi, non vi è documentato alcun caso al mondo a prova della loro validità.

 

L’Efsa – l’ente per la sicurezza alimentare – scriveva nel 2013: “Non e nota alcuna strategia precedente che abbia avuto successo nell’eradicazione di Xylella fastidiosa, una volta insediatasi all’aperto”. In Puglia soprattutto, sorprenderebbe il contrario, visto che il batterio viaggia su oltre 300 specie di piante ospiti, ma le ispezioni (che non prevedono più né analisi molecolari di laboratorio né tantomeno controanalisi) qui vengono fatte solo su ulivi. Piante scomode, da tempo d’impedimento agli appetiti di molti, alla speculazione e all’accaparramento di quelle terre.

 

ULIVI MALATI XYLELLA 2 ULIVI MALATI XYLELLA 2

Non si spiega in altro modo l’incredibile silenzio attorno alle ricerche scientifiche che in questi anni hanno dimostrato non solo che con il ceppo di Xylella pugliese (uno dei meno virulenti al mondo) si può convivere, ma che ulivi infetti non sono destinati a disseccare e che ulivi disseccati possono tornare a vegetare con semplici ed economiche buone pratiche agricole. Il mese prossimo verranno esposti i risultati di alcune di queste ricerche all’Università di Lecce, altre sono già state presentate, anche in presenza della Regione Puglia che ne ha finanziate diverse ottenendo in breve tempo ottimi risultati.

 

BEPPE GRILLO ALLA CAMERA BEPPE GRILLO ALLA CAMERA

A quanto pare però le soluzioni a tutela del paesaggio, dell’economia locale e dell’olivicoltura pugliese in pochi le vogliono vedere. Così come si continua a ignorare che sulla questione sono aperte ben due indagini di diverse Procure (Lecce e Bari) che sottolineano, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto marcio ci sia sotto tutta questa storia.

 

Quello che appare sempre più evidente tuttavia è come dietro la paventata necessità di tutelare il territorio pugliese dalla diffusione della Xylella “si nascondono, ancora una volta, interessi economici che andrebbero paradossalmente a distruggere in maniera irreparabile e irreversibile non solo l’ambiente ma anche l’attività lavorativa dalla quale traggono il loro sostentamento i lavoratori agricoli che sarebbero costretti, di fatto, a perdere i loro appezzamenti di terreno” afferma Lucarelli.

 

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Questi emendamenti, del resto, non sono che l’ultimo folle tassello di un disegno già visto: individuare una Regione e deciderne il destino agricolo, economico e sociale, senza informare o consultare la cittadinanza, consentire a interessi privati di depredare una terra, passare sopra la volontà dei cittadini, mettere a rischio la loro salute, il loro patrimonio e il loro futuro, violare la proprietà privata e fare tutto ciò con il benestare dello Stato e l’appoggio delle Forze dell’Ordine. Si chiama Land Grabbing, una pratica che nel sud del mondo sta creando e ha creato fame, miseria, lotte e perdita di sovranità e che oggi, a quanto pare, si è tristemente affacciata anche nel nostro Paese.

 

beppe grillo vaffa beppe grillo vaffa

Ad affermarlo è lo stesso professor Lucarelli: “L’impressione è che con la scusa del presunto morbo si vogliano controllare i semi, la terra, l’acqua. Si voglia introdurre un nuovo modello di produzione intensivo realizzato anche e soprattutto con l’uso di prodotti chimici e con l’innesto di piante che producono royalties. Si tratta di un progetto orientato esclusivamente allo sfruttamento del suolo e della natura con nefaste conseguenze sull’ambiente e sulla salute che segna la fine dell’attività agricola svolta da piccoli proprietari. L’ulivo secolare, vero e proprio centro storico – continua Lucarelli – è da intralcio a questo progetto neo liberista tutto orientato alla massimizzazione dei profitti. Il caso Xylella è paradigmatico del percorso dell’agricoltura nei nostri tempi. Distruzione dei piccoli contadini a favore della chimica delle grandi multinazionali. Una nuova forma di Land Grabbing”.

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“Per fortuna ci sono anche tanti cittadini, tante associazioni di volontariato, che presidiano il territorio, lo difendono, informano, confliggono con i poteri forti, pagandone le conseguenze in termini economici quando non in termini di minacce fisiche o psicologiche” affermava nel 2015 il III Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, con il coordinamento del Procuratore Gian Carlo Caselli.

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Questi cittadini sarebbero da difendere e sostenere. Oggi, invece, rischiano di finire in carcere.

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