PER SALVARSI IL “CULO FLACCIDO” – IN BARBA A FITTO E BRUNETTA, BERLUSCONI E’ PRONTO AD ALLETTARE RENZI CON LA CARTA DELL’APPOGGIO ESTERNO QUALORA IL GOVERNO ANDASSE IN DIFFICOLTÀ SUI PROVVEDIMENTI ECONOMICI

La legge elettorale è ormai chiusa: premio di maggioranza al primo turno per chi supera il 40%, sì alle preferenze ma con i capilista bloccati e sbarramento del 4 per i partiti coalizzati e del 5 o più probabilmente del 6% per quelli fuori dalle coalizioni…

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MATTEO RENZI MATTEO RENZI

Paola Di Caro per “Il Corriere della Sera

 

Torna oggi a Roma Silvio Berlusconi, dopo un weekend di «puro relax» in cui, fanno sapere i suoi, ben poca testa l’ex premier ha messo sulle questioni della politica. Nell’imminenza dell’incontro con Matteo Renzi — che quasi sicuramente si terrà tra domani e giovedì e non oggi —, da Arcore si cerca dunque di mandare un messaggio di grande tranquillità: il Cavaliere non scalpita per incontrare il premier, non è una sua necessità impellente ma solo il logico suggello di un lavoro fatto tra i mediatori su riforma e legge elettorale che va celebrato con un nuovo faccia a faccia. 


In realtà, quello che si diranno nel chiuso di una stanza Renzi, Guerini, probabilmente il ministro Boschi da una parte e Berlusconi, Letta e Verdini dall’altra, ancora non lo sa nessuno. Al di là dell’accordo sulle tecnicalità da suggellare, è probabile che si faccia un discorso anche di orizzonte. Che ingolosisce una parte di Forza Italia ma che ne spaventa un’altra. 

lorenzo guerini lorenzo guerini


Nel merito delle riforme, è la legge elettorale da impostare in via definitiva, per votarla poi in autunno. E sui tre punti in discussione — soglia per evitare il secondo turno, preferenze e sbarramento per i partiti e le coalizioni — l’intesa sarebbe quasi fatta. Il premio di maggioranza al primo turno sarebbe destinato solo alla coalizione che superi il 40%, sì alle preferenze ma con i capilista bloccati e sbarramento del 4 per i partiti coalizzati e del 5 o più probabilmente del 6% per quelli fuori dalle coalizioni. 

maria elena boschi imbronciata maria elena boschi imbronciata


I problemi sorgono, dentro e fuori Forza Italia, quando si cerca di immaginare quali altri argomenti entreranno nella discussione tra Berlusconi e Renzi. Il leader azzurro, raccontano, resta abbottonatissimo. Ieri, sull’intervista concessa dal premier a Repubblica, ha lesinato i commenti: «Dice che non ci saranno leggi ad personam su di me? Bene, almeno non ce ne saranno nemmeno contra personam...», ha scherzato. Ma se davvero, come si vocifera, all’incontro dal Cavaliere potranno arrivare aperture a Renzi anche in vista dei prossimi passaggi delicati d’autunno — a partire dai provvedimenti economici —, Berlusconi non lo svela. 

DENIS VERDINI DENIS VERDINI


In verità, dal suo più stretto entourage si escludono colpi a sorpresa: «Ma perché mai — dicono i fedelissimi — Berlusconi dovrebbe aiutare Renzi in un momento di difficoltà? Che vantaggio ne avrebbe?». Si parla di un eventuale aiuto che potrebbe arrivare come appoggio esterno per coprire falle che dovessero aprirsi nella maggioranza. L’ipotesi insomma che un manipolo anche importante di parlamentari possa sostenere un Renzi in difficoltà — magari uscendo dall’Aula, o astenendosi, o votando addirittura a favore — è paventata da molti, ma da Arcore la smentiscono. 


Ma non c’è dubbio che, in caso di aperture che pure una parte del partito (Verdini sicuramente fra questi) vedrebbe con favore, un’altra parte entrerebbe in grande fibrillazione. Raffaele Fitto è molto chiaro: una cosa sono le riforme, su cui pure si è concesso troppo, altra il governo: «Non sarebbe accettabile un sostegno al governo, bisognerebbe affrontare seriamente nel partito la questione».

 

SILVIO BERLUSCONI ALLUSCITA DALLA SACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE SILVIO BERLUSCONI ALLUSCITA DALLA SACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE

Ma non solo lui, anche fedelissimi come Toti non vedono di buon occhio l’idea di un abbraccio che lascerebbe praterie agli altri partiti di destra per avere in cambio prospettive incertissime. 


In ogni caso, giurano anche i più favorevoli all’ipotesi di una cordiale intesa con Renzi, ad oggi «ogni discorso è prematuro». E anche se una azzurra vicina all’ex premier come Mariastella Gelmini ieri ha fatto i complimenti all’esecutivo per aver bloccato la deroga della «quota 96» per i pensionamenti degli insegnanti, nessuno immagina che già nell’incontro si sigli qualsivoglia patto di governo.

 

Intervento di Gianni Letta Intervento di Gianni Letta

Gli scenari veri si capiranno in autunno, insomma. Diverso il discorso sulle prossime riforme che arriveranno. A partire dalla giustizia, Berlusconi si aspetta qualcosa. La collaborazione con Renzi, è convinto, non può che portare buoni frutti. 
 

 

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