1. SCALFARISSIMO: “ABOLIRE IL SENATO NON SERVE A NIENTE E ALL'EUROPA NON INTERESSA” 2. EU-GENIO AFFONDA, COME OGNI DOMENICA, QUEL CONCENTRATO DI NIENTISMO RENZIANO 3. MA QUALE SENATICIDIO D'EGITTO! “DRAGHI HA DETTO QUALI SONO LE LEGGI DI RIFORMA DA ATTUARE: COMPETITIVITÀ, PRODUTTIVITÀ, AUMENTO DELLA BASE OCCUPAZIONALE, EQUITÀ SOCIALE. CON QUELLE RIFORME, LA SPAGNA HA RICOMINCIATO A CRESCERE, NOI NO” 3. NON SOLO PITTIBIMBO, ANCHE RE GIORGIO NEL MIRINO DEL FONDATORE: “L'AUTORITARISMO RISPUNTA INEVITABILMENTE. RISPUNTA NON PERCHÉ QUALCUNO LO VOGLIA MA PERCHÉ SE NE CREANO LE CONDIZIONI. SE PARLA E DECIDE SOLO IL CAPO, LA DEMOCRAZIA DOV'È? DICE RENZI: NE PARLIAMO DA TRE ANNI DI QUESTE RIFORME. MA CHI NE HA PARLATO? E DI QUALI RIFORME?”

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Eugenio Scalfari per La Repubblica

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Carla Fracci regala una Rosa a Eugenio Scalfari Carla Fracci regala una Rosa a Eugenio Scalfari

Noi italiani ed europei siamo tuttavia afflitti da un altro tema che riguarda da vicino la nostra sopravvivenza economica e sociale: l'andamento negativo del nostro reddito, della nostra produzione, della nostra occupazione, della discrasia tra le richieste che noi facciamo all'Europa e quelle che l'Europa fa a noi.

REDAZIONE DE "IL MONDO", 1953- SCALFARI E PANNUNZIO REDAZIONE DE "IL MONDO", 1953- SCALFARI E PANNUNZIO

 

Questo tema è rappresentato da una persona: Matteo Renzi. Molti - amici ed anche avversari - lo considerano dotato di coraggio, di intelligenza e capacità e rapidità di sintesi; altri al contrario gli attribuiscono i difetti di un'eccessiva ambizione e di un'insufficiente preparazione; altri infine gli riconoscono una leadership attualmente insostituibile che può oscillare verso il bene e verso il male secondo le persone capaci di esercitare un'influenza positiva o negativa sulle sue decisioni; pongono cioè il problema d'un partito che dovrebbe riappropriarsi di se stesso e sia in grado di influire sul solo leader di cui attualmente dispone.

SCALFARI NAPOLITANO SCALFARI NAPOLITANO RENZI E NAPOLITANO RENZI E NAPOLITANO

 

Non dimentichiamo, in questo panorama che serve ad orientare i nostri giudizi, che Renzi è e sarà fino alla fine dell'anno in corso il presidente di turno dell'Ue ed è il segretario del Partito democratico aderente al Partito socialista europeo, il solo che ha avuto un'inattesa massa di voti che ne ha fatto il vincitore solitario d'uno scontro elettorale nel quale poco si è votato e mediocri sono stati i risultati delle altre formazioni politiche di sentimenti democratici ed europeisti.

 

renzi mogherini napolitano renzi mogherini napolitano

Dunque: Matteo Renzi e il suo partito, i rapporti con gli altri governi europei, i rapporti con il Parlamento di Strasburgo, con Juncker già eletto presidente della nuova Commissione, con la Germania che è la potenza egemone, con la Francia, la Spagna e gli altri paesi del Sud Europa che hanno problemi simili ai nostri. Infine i rapporti con Draghi e la Bce. Non è roba da poco e Renzi si è assunto quel compito con lena ed entusiasmo, che è uno dei tratti del suo carattere.

SCALFARI E NAPOLITANO ALLA FESTA DEL 2 GIUGNO SCALFARI E NAPOLITANO ALLA FESTA DEL 2 GIUGNO

 

Per chi osserva da fuori con la funzione di giornalista e testimone, il primo guaio è il suo partito che, come tale, ha repentinamente cambiato natura. Dopo tanti nomi, dalla Bolognina di Occhetto in poi, l'approdo di Veltroni al Partito democratico ha subìto una rilevante modifica, non ufficiale ma reale: si chiama ormai partito democratico renziano.

 

Non mancano i contestatori ma sono pochi e discordi tra loro. Manca un gruppo dirigente di cui il leader sia l'espressione ma non il padrone. I luogotenenti sono numerosi, giovani, uomini e donne, ma nessuno di loro ha una voce propria, salvo il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ma questo si sapeva e il suo ruolo tende a restringersi.

sca16 eugenio scalfari cleo napolitano sca16 eugenio scalfari cleo napolitano

 

Fa bene Napolitano a dichiarare che non esiste un rischio d'autoritarismo; fa bene chi si oppone al contingentamento del dibattito; fa bene chi non vuole l'ostruzionismo. Fa bene chi vede addirittura mettere un termine di calendario alla riforma del Senato: 8 agosto, a costo di non dormire neppure la notte di domenica. Fanno tutti bene ma attenti perché con tutti questi divieti, a volte chiamati ghigliottina e altre volte tagliola senza che sia chiara la differenza tra quelle due parole, l'autoritarismo rispunta inevitabilmente. Rispunta non perché qualcuno lo voglia ma perché se ne creano le condizioni. Se parla e decide solo il capo, la democrazia dov'è? Dice Renzi: ne parliamo da tre anni di queste riforme. Ma chi ne ha parlato? E di quali riforme?

RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO

 

I tre governi "presidenziali" di Monti, Letta, Renzi, alcune riforme le hanno fatte e il Parlamento le ha approvate. I tempi non sono stati particolarmente lunghi; il preteso balletto tra Camera e Senato che sarebbe il male numero uno della democrazia italiana, non ha rallentato le leggi, ne abbiamo già fornito le cifre. Ma ora ne diamo un'altra di cifra, estremamente significativa: 800 leggi, approvate da entrambe le Camere durante i tre governi sopraindicati, non sono ancora entrate in vigore.

matteo renzi e angela merkel matteo renzi e angela merkel

 

Pensateci bene: 800 leggi approvate da entrambe le Camere non vengono attuate. Perché? Perché mancano i regolamenti attuativi che dovrebbero essere studiati e ufficializzati dalla burocrazia ministeriale. Ottocento leggi. E poi si parla di balletto tra le due Camere, magari, ma il balletto non è quello: riguarda la burocrazia ministeriale, in gran parte in mano al Consiglio di Stato.

renzi in collegamento da otto e mezzo con dietro la foto di mandela e napolitano renzi in collegamento da otto e mezzo con dietro la foto di mandela e napolitano

 

Si vuole abolire il Senato per snellire il potere legislativo e farlo diventare monocamerale. Ma non è affatto questa la ragione. Se la burocrazia resta quella che è, il monocameralismo non farà diminuire i tempi nemmeno di un giorno.

 

RENZI NAPOLITANO RENZI NAPOLITANO

Ricordo ancora la mia ultima intervista con Aldo Moro, quindici giorni prima del suo rapimento. Mi spiegò perché l'alleanza tra la Dc e il Pci di Berlinguer era inevitabile: "Bisogna modernizzare e rifondare lo Stato. È ancora quello della destra storica, poi modificato dal fascismo. Ci vorrà almeno un'intera legislatura, forse non basterà. Quando avremo adempiuto a questo compito, i due grandi partiti riprenderanno il loro posto e si alterneranno democraticamente. Ma non prima e non bastano pochi mesi per ottenere un risultato storico di questa natura".

 

DRAGHI RENZI DRAGHI RENZI

Forse Renzi non ha mai letto quel documento. Forse, con grandi intese e tre mesi di tempo dati alla Madia pensa di farcela. Ma nel frattempo perché non prova a far attuare quelle 800 leggi paralizzate? Quanto alle tagliole e alle ghigliottine: il presidente del Senato ha il potere di abolire alcuni emendamenti chiaramente ripetitivi, ma la procedura prevista dai regolamenti è estremamente gravosa. Non varrebbe la pena di modificare e dare a Grasso (e alla Boldrini) il potere di cassare gli emendamenti volutamente ripetitivi? Probabilmente gli ottomila previsti si ridurrebbero a poche centinaia e si lavorerebbe col tempo necessario.

Ma in realtà non è per questo che Renzi vuole abolire il Senato. Vuole potenziare l'Esecutivo e ridurre al minimo il Legislativo. È vero che c'è la trovata del referendum confermativo ma è, appunto, una trovata: gli elettori dei partiti delle larghe intese voteranno in massa l'abolizione del Senato; non gliene importa nulla di quella riforma. Provate a mettere a referendum una legge che abolisca il prolungamento dell'età lavorativa o che aumenti gli 80 euro a 100 e vedrete il risultato.

napolitano letta renzi napolitano letta renzi

 

Renzi vuole il monocameralismo, dove agirà come presidente del Consiglio e leader del partito. Berlusconi farà altrettanto. Così andremo avanti fino al 2018. Se almeno riformassero lo Stato, ma temo sia l'ultimo dei loro pensieri.

 

In Europa però le cose non vanno molto bene e l'Italia è guardata con giustificato sospetto. Insiste molto sulla flessibilità, ma intanto il Pil scende, la produzione scende, i consumi scendono, la natalità scende. Dovrebbero abbassare le tasse, ma quali e come? Hanno bisogno di soldi da investire e volete che abbassino le tasse? Semmai dovrebbero tassare un po' di più i ricchi e alleggerire i poveri. Le rendite le hanno toccate, anche le pensioni che superano un certo tetto. Ma sono quisquilie, c'è l'evasione da stroncare. C'è molto e molto da fare. Abolire il Senato non serve a niente e all'Europa non interessa affatto.

san silvio berlusconi con renzi san silvio berlusconi con renzi

 

napolitano renzi letta napolitano renzi letta

Draghi ha detto quali sono le leggi di riforma da attuare: competitività, produttività, aumento della base occupazionale, equità sociale. Lo ripete quasi ogni giorno. Renzi non gli dispiace, anzi gli piace. Se farà quelle riforme che, tanto per dire, la Spagna ha portato avanti e infatti sta andando meglio di noi. La Spagna ha ricominciato a crescere, noi no.

berlusconi renzi grazie amore berlusconi renzi grazie amore

 

Speriamo nella Madia. E nella Boschi. E nella Pinotti. E nella Mogherini. Se il pifferaio suona bene, loro faranno un buon coro, ma se il pifferaio stona, il concertone rischierà di diventare una gazzarra. Il pericolo è questo.

 

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