SE NEL PD NON LITIGANO NON SI SENTONO REALIZZATI – DOPO L’AFFAIRE MARCUCCI AL SENATO, SI VA ALLA CONTA ALLA CAMERA PER LA PRESIDENTE DEI DEPUTATI DEM – IN CORSA LA SERRACCHIANI, APPOGGIATA DA DELRIO, FRANCESCHINI E BUONA PARTE DEGLI ORLANDIANI, E LA MADIA, SOSTENUTA DA ORFINI E DA LUCA LOTTI (ANCHE SE IN "BASE RIFORMISTA" MOLTI PROPENDONO PER LA SERRACCHIANI) - A SFAVORE DELLA EX PRESIDENTE DEL FRIULI C'È IL.. – LA POSIZIONE DI ENRICO LETTA

-

Condividi questo articolo


Alessandro Di Matteo per “la Stampa”

MADIA SERRACCHIANI MADIA SERRACCHIANI

 

Missione compiuta per Enrico Letta, il segretario Pd ottiene quella "svolta rosa" che aveva chiesto anche un po' bruscamente domenica scorsa a mezzo intervista. Dopo qualche giorno di polemiche e fibrillazioni, il Pd asseconda il ricambio ai vertici dei gruppi parlamentari eleggendo all' unanimità Simona Malpezzi al Senato e rinviando a martedì la scelta per la Camera, comunque in una rosa composta di due donne:

 

Mariana Madia e Debora Serracchiani, la prima più vicina al segretario (avendo iniziato di fatto la sua esperienza politica proprio nell' Arel guidato da Letta), mentre la ex presidente del Friuli sarebbe sostenuta innanzitutto dal capogruppo uscente Graziano Delrio. Un ballottaggio tutto al femminile che, in realtà, si proverà anche ad evitare nei prossimi giorni, cercando di arrivare ad una candidatura unitaria.

 

MADIA SERRACCHIANI MADIA SERRACCHIANI

Ma per Letta, appunto, il risultato è già stato ottenuto: «Molti mi hanno chiesto di scegliere - ha spiegato all' assemblea dei deputati - mi hanno detto "decidi tu chi tra Madia e Serracchiani e la chiudiamo". Ho risposto dicendo che non voglio decidere: anche un confronto democratico tra più candidature sarà positivo». Per il leader Pd l' importante era dare un segnale sul fronte della parità di genere e, certo, anche un messaggio di discontinuità rispetto ad assetti definiti in quella che a tutti gli effetti è un' altra era geologica nella vita del partito, quando cioè era ancora segretario Matteo Renzi.

 

marianna madia debora serracchiani raffaele cantone foto di bacco marianna madia debora serracchiani raffaele cantone foto di bacco

La Malpezzi è di Base riformista, indicata dallo stesso capogruppo uscente Andrea Marcucci, dunque in questo senso in continuità, ma è stata appunto votata da tutti i senatori, anche da quelli che non fanno riferimento all' area di Lorenzo Guerini e Luca Lotti.

 

Dovrà lasciare il suo incarico da sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, appena ottenuto, e il suo posto potrebbe andare a Caterina Bini, altra esponente di Base riformista.

 

La neo-presidente dei senatori ha subito fatto un discorso di riconciliazione: «Un partito grande ha bisogno di tante aree di pensiero, per cogliere istanze differenti e fare sintesi». Parole che sono piaciute molto a Letta, che vuole pian piano scardinare le storiche correnti del partito.

graziano delrio graziano delrio

 

Per scegliere il nuovo capogruppo a Montecitorio invece si dovrà aspettare fino a martedì. Già mercoledì scorso, raccontano, dirigenti Pd avevano tentato un' azione diplomatica sulla Madia, provando a verificare la sua disponibilità a un passo indietro. Ma l' ex ministra ha insistito, la sua corsa vuole farla. I rapporti con la Serracchiani sono ottimi, e del resto le due hanno un profilo molto simile: entrambe "riformiste", tutte e due con importanti incarichi istituzionali nel curriculum. Ma per ora, appunto, l' intenzione è di andare alla conta.

 

Con la Madia ci sono, al momento, i Giovani turchi di Matteo Orfini, e sarebbe favorevole a lei anche Luca Lotti.

luca lotti graziano delrio luca lotti graziano delrio

 

Per la Serracchiani, oltre a Delrio, sarebbe Dario Franceschini con la sua Area dem e buona parte dei deputati di Andrea Orlando. Base riformista non ha una posizione ufficiale, ma a parte Lotti molti sembrano propendere per la Serracchiani. A sfavore della ex presidente del Friuli c' è il suo incarico da presidente della commissione Lavoro della Camera: dovrebbe lasciare e qualcuno teme che il posto possa essere rivendicato da Fi. Ma Delrio avrebbe assicurato che la maggioranza Pd-M5s tiene e che dunque anche il nuovo presidente sarebbe democratico.

enrico letta enrico letta dario franceschini 6 dario franceschini 6

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...